Aguas de Oro

2 Novembre 2015

Maxima Acuna

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Máxima Acuña Chaupe ha rughe profonde, una piccola statura e una volontà granitica. Vive a 4200m nelle Ande peruviane e nel cuore di Conga, il progetto di espansione di Yanacocha, la  miniera d’oro più grande dell’America Latina, proprietà della società statunitense Newmont. Máxima ha un sogno: continuare a vivere tra le sue montagne. Anche Yanacocha ha un sogno: prendere le terre di Máxima necessarie all’espansione. In gioco non ci sono solo interessi personali, ma la sopravvivenza dell’ecosistema andino. Per questo Máxima non lascia la sua terra, nonostante le violenze fisiche e psicologiche che subisce quotidianamente.

Attraverso la storia di Máxima, il reportage multimediale Aguas de Oro descrive il conflitto tra una popolazione del nord del Perù e la multinazionale mineraria Yanacocha, affrontando il tema del landgrabbing e del watergrabbing. Il reportage di parole, suoni e immagini è un viaggio che si muove tra nuovo colonialismo e l’autodeterminazione dei popoli, con l’obiettivo di registrare la precaria quotidianità e la mancanza di sicurezza di chi si oppone a progetti di sfruttamento territoriale in America Latina.

Nel 2013, Amnesty International ha lanciato un’azione urgente per richiedere alle autorità peruviane di sospendere i tentativi di sgombero forzato nei confronti di Máxima Acuña Chaupe e della sua famiglia e di indagare gli atti di violenza e di intimidazione di cui il nucleo famigliare è vittima da anni.
Ora l’azione di Amnesty International prosegue attraverso la concessione del patrocinio e la promozione di ‘Aguas de Oro’. La storia di Máxima Acuña Chaupe è stata raccontata da Simona Carnino in un video presentato il 7 ottobre al Festival Cinemambiente di Torino.

Il reportage Aguas de Oro ha vinto il primo premio del progetto europeo Dev Reporter Grant ed è stato realizzato con la collaborazione della ong torinese M.A.I.S.