Messico, tutti morti gli studenti: premature e rischiose le affermazioni del procuratore generale

27 Gennaio 2015

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L’annuncio fatto dal procuratore generale del Messico il 28 gennaio, secondo cui i 43 studenti della scuola magistrale di Ayotzinapa scomparsi il 26 settembre 2014 sarebbero morti, è prematuro e rischia di compromettere la completezza e l’avanzamento delle indagini.

Il procuratore Jesus Murillo Karam, senza fornire prove particolarmente convincenti, ha dichiarato di essere in grado di dimostrare, soprattutto sulla base delle confessioni dei sospettati, che tutti gli studenti sono morti.

Se il procuratore generale spera, in questo modo, di tirare una linea sopra questa tragedia, si sbaglia. Ci sono davvero tanti aspetti da chiarire, compresa la possibile complicità attiva od omissiva dell’esercito e di altre autorità‘ – ha dichiarato Erika Guevara-Rosas, direttrice del programma Americhe di Amnesty International. ‘Ho incontrato i parenti e gli amici degli studenti. Il dolore che ho visto nei loro occhi non è qualcosa che si può mettere sotto il tappeto. I precedenti del Messico per quanto riguarda le indagini di polizia sono più che una ragione per andare avanti e proseguire fino a quando non vi saranno solide prove su cosa è accaduto a questi ragazzi‘ – ha aggiunto Guevara-Rosas.

Amnesty International ha scritto al procuratore generale esponendo le preoccupazioni per come sono state svolte finora le indagini.