Brasile, assassinata la difensora dei diritti umani Marielle Franco

25 Marzo 2018

Foto di Mídia NINJA

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L’omicidio mirato di Marielle Franco, 38 anni, difensora dei diritti umani e consigliere comunale di Rio de Janeiro, è un episodio estremamente preoccupante su cui le autorità brasiliane dovranno indagare in modo approfondito.

Marielle Franco è stata uccisa a Rio la notte tra il 14 e il 15 marzo. Nell’agguato ha perso la vita anche il suo autista mentre un addetto stampa è rimasto ferito.

Questo fatto agghiacciante costituisce un ulteriore esempio dei pericoli cui vanno incontro i difensori dei diritti umani in Brasile. Come esponente della Commissione per i diritti umani dello stato di Rio de Janeiro, Marielle difendeva tenacemente i diritti delle donne e dei giovani neri delle favelas e altre comunità emarginate”, ha dichiarato Jurema Werneck, direttrice di Amnesty International Brasile.

Marielle era anche nota per le sue denunce sull’operato illegale delle forze di polizia e sulle esecuzioni extragiudiziali.

Le autorità brasiliane devono garantire un’inchiesta immediata, esaustiva e imparziale su questo tragico omicidio. Lo stato deve proteggere la persona rimasta ferita ed eventuali testimoni, identificare i motivi per cui Marielle è stata assassinata e portare i colpevoli di fronte alla giustizia. Il governo non può stare a guardare quando i difensori dei diritti umani vengono uccisi impunemente”, ha commentato Werneck.

Marielle era stata eletta nel consiglio comunale di Rio de Janeiro nel 2016. Due settimane fa era stata nominata relatrice di una commissione speciale, creata dal consiglio comunale, per monitorare la progressiva militarizzazione della sicurezza e l’impiego di forze di sicurezza federali nella città.