10 passi per intervenire, grazie a te!

Grazie al sostegno dei nostri donatori spesso siamo i primi ad andare sul campo, per denunciare gravi violazioni dei diritti umani, documentarle e chiedere ai governi e alle istituzioni di intervenire immediatamente.

Cosa fanno i nostri ricercatori in 10 punti

Per dare un’idea dell’intenso lavoro dei nostri ricercatori, riportiamo le parole di Joanne Mariner, ricercatrice Amnesty International, la prima che durante un conflitto si reca sul campo per raccogliere prove di gravi violazioni dei diritti umani.

  • Formazione

Ho ricevuto una formazione per il primo soccorso, per affrontare situazioni di fuoco nemico e di presa di ostaggi. So a quale velocità i proiettili possono penetrare l’acciaio ma essere pronti in certe situazioni è qualcosa che va oltre la formazione, si tratta anche di esperienza.

  • Preparazione 

Per prima cosa mi procuro una buona mappa dettagliata. Poi leggo tutto quello che è stato scritto su quel paese, da Amnesty e da altre organizzazioni per i diritti umani, come le Nazioni Unite, oltre che dalla stampa.

  • Un kit essenziale

Porto con me un kit di pronto soccorso, medicinali antimalaria e un telefono satellitare, un telefono locale e uno inglese, perché poter comunicare è essenziale. Nella mia borsa c’è anche una macchina fotografica, una telecamera e un indicatore di posizionamento Gps, così che i miei colleghi possono seguire i miei spostamenti.

  • Sicurezza

Parlo molto con le persone sul campo per capire dove non andare e quali strade evitare quando viaggio. Per esempio, possono suggerirmi di non guidare un particolare tipo di macchina perché viene maggiormente preso di mira. In alcune situazione, i rischi sono seri, di essere colpita dagli spari, ferita da un mortaio, rapita, uccisa.

  • Trasporti

In alcuni paesi, come ad esempio la Repubblica Centrafricana, di solito viaggio con un autista. Spesso le strade fuori dalle città principali sono in pessime condizioni per cui usiamo dei fuoristrada. Mi sono capitate alcune situazioni difficili in cui c’erano anche rapinatori lungo le strade ed è stato pauroso.

  • Intervistare i testimoni

Cerchiamo sempre di ottenere testimonianze dirette. Dopo un massacro, abbiamo l’obbligo di documentare esattamente cosa è accaduto. Chiediamo alle persone dettagli sulle circostanze. “Cosa hai visto?”, “Cosa indossavano?”, “Chi ha sparato?”.

  • Video e fotografie

Non riportiamo voci di altri ma raccogliamo testimonianze, documentazione scritta e prove legali. Andiamo dove i fatti accadono e scattiamo foto ai corpi, ai proiettili e ad altri elementi di prova. Alcune delle foto non le rendiamo pubbliche ma le teniamo per documentare i fatti.

  • Relazioni

Dettagliamo esattamente cosa è accaduto, descriviamo e analizziamo i crimini che sono stati commessi e prepariamo le nostre raccomandazioni. Non siamo investigatori penali ma il nostro lavoro deve essere altrettanto rigoroso. Il nostro obiettivo è di fornire documentazione in tempo reale, per chiedere conto ai responsabili e ottenere giustizia per le vittime.

  • Mezzi d’informazione

Mandiamo aggiornamenti via Twitter e parliamo coi giornalisti, prepariamo comunicati stampa e scriviamo post e articoli. È essenziale far sapere al mondo cosa sta accadendo e creare così pressione sui governi.

  • Le campagne

Ci impegniamo affinché le nostre raccomandazioni vengano messe in atto. Incontriamo personale dei governi e delle Nazioni Unite in tutto il mondo, per spiegare la necessità di un’azione urgente.

La ricerca di Amnesty International è uno degli aspetti meno noti della nostra attività. Tuttavia, dietro ogni nostra azione il lavoro dei nostri ricercatori è indispensabile per dimostrare, attraverso prove e testimonianze dirette, le violazioni dei diritti umani che quotidianamente denunciamo.

 

 

Segui i nostri ricercatori!

Joanne Mariner

Donatella Rovera

Tirana Hassan


I nostri ricercatori sul campo

Ogni donazione è un contributo fondamentale al lavoro dei nostri ricercatori

Con il nostro lavoro quotidiano puntiamo a cambiare in meglio la vita delle persone e delle comunità.

Tutte le nostre azioni sono basate su documentati e testimonianze (dirette e indirette) raccolte sul campo dai nostri ricercatori.

Migliaia di persone nel mondo contano proprio su questo lavoro per ritrovare la libertà e la dignità: vittime di tortura, persone condannate alla pena di morte, minoranze discriminate, persone incarcerate ingiustamente, leggi che violano i diritti dei singoli e delle comunità.