Dichiarazione su sicurezza e pistole Taser

29 Settembre 2014

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Apparentemente, queste pistole sembrano avere tutti i vantaggi: facili da usare, efficaci e risolutive in situazioni complicate, tanto nei confronti di persone recalcitranti all’arresto quanto di prigionieri in rivolta o di folle aggressive. In più, portano con sé quella definizione rassicurante di ‘armi meno che letali’ o ‘non letali’.

Nel Nordamerica (Usa e Canada), dal 2001, il numero dei morti ‘taserizzati’ è di almeno 864. Nel 90 per cento dei casi, le vittime erano disarmate.

Gli studi medici a disposizione sono concordi nel ritenere che l’uso delle Taser abbia avuto conseguenze mortali su soggetti con disturbi cardiaci o le cui funzioni, nel momento in cui erano stati colpiti dalla Taser, erano compromesse da alcool o droga o, ancora, che erano sotto sforzo, ad esempio al termine di una colluttazione o di una corsa.

Altro fattore di preoccupazione è la facilità con cui la Taser può rilasciare scariche multiple, che possono danneggiare anche irreversibilmente il cuore o il sistema respiratorio.

Prima di mettere a disposizione delle forze di polizia questo tipo di arma andrebbe effettuato uno studio sui rischi di violazioni dei diritti umani a seguito del suo impiego e andrebbe garantita una formazione specifica e approfondita per gli operatori che ne venissero dotati. Ma anche se venissero soddisfatte queste due richieste, il rischio di violazioni dei diritti umani non verrebbe affatto azzerato” ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.