Il coraggio delle donne

2 Ottobre 2018

© Ilaria Magiocchetti Lombi

Tempo di lettura stimato: 4'

Intervista a Yvonne Sciò

Come è nato il tuo documentario “Seven Women” e cosa racconta?

Io ho cominciato a lavorare a questo progetto prima dell’inizio di tutto il movimento #MeToo e delle rivelazioni che hanno scoperchiato una pentola da cui è uscito di tutto.

Dopo il successo del mio primo film da regista, quando ho cominciato a girare, ho pensato che la strada fosse già avviata, invece quando parlavo di queste donne che volevo raccontare, non così conosciute e con storie apparentemente diverse, tutti mi dicevano che non era fattibile.

Sono abituata al rifiuto come attrice, capita che non ti scelgano, che non ti ascoltino ma io sono andata dritta per la mia strada, perché sono testarda. Ho pensato che fosse importante raccontare i modi diversi in cui le scelte di queste donne hanno cambiato la loro vita. E ho voluto inserire anche una mamma, l’artista Alba Clemente, perché anche quello è un lavoro duro, una scelta importante spesso sottovalutata.

Ho anche raccontato una storia difficile come quella dell’attrice Fran Drescher, che tutti conoscono per il telefilm “La Tata” in una chiave solo comica, ma che ha avuto un’esperienza dura: le hanno tolto l’utero per un cancro ed è stata violentata davanti al marito e a un’amica. Ho parlato della giornalista Rula Jebreal, che viveva in un orfanotrofio in Palestina e quando l’Italia le ha offerto una borsa di studio, lei ha avuto la forza di afferrare quell’opportunità.

Quello che volevo mostrare è che anche le cose brutte che accadono, le possiamo in qualche modo trasformare in una crescita personale. Volevo dare un messaggio positivo, di coraggio. Sta a noi provare nel nostro piccolo a cambiare, provare a diventare persone migliori.

Anche il tuo primo documentario è dedicato a una donna, la fotografa Roxanne Lowit. Da dove nasce l’urgenza di parlare di donne coraggiose e di successo?

L’empowerment delle donne è fondamentale. Chi più e chi meno e a livelli diversi ma abbiamo avuto quasi tutte sperimentato violenze, discriminazioni, rapporti bruschi ma occorre reagire. Quando penso a mia figlia, voglio che sia una donna forte, consapevole che si può affrontare ogni cosa che accade nella vita in modo positivo. E avere degli esempi, vedere che è possibile è importante.

Ho voluto raccontare storie di donne perché, anche nei momenti difficili della mia vita, sono state altre donne a darmi la forza. Mi è sempre stato detto che poiché ero un po’ conosciuta e carina, avrei avuto solo donne invidiose intorno a me, mai amiche vere, io invece sono circondata da amiche meravigliose che stanno dalla mia parte.

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