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Repubblica popolare cinese

La sicurezza nazionale ha continuato a essere utilizzata come pretesto per impedire l’esercizio dei diritti, comprese le libertà d’espressione, associazione e riunione. Una rigorosa censura ha colpito ogni discussione su molti argomenti, sia online che al di fuori della rete. I difensori dei diritti umani sono stati tra le persone che hanno subìto detenzioni arbitrarie e processi iniqui. La situazione dei diritti umani nella regione autonoma uigura dello Xinjiang è rimasta grave e non è stata individuata alcuna responsabilità per le terribili violazioni dei diritti umani commesse contro uiguri, kazaki e altre minoranze etniche prevalentemente musulmane nella regione. Esperti delle Nazioni Unite hanno sollevato nuove preoccupazioni sul fatto che le politiche e i programmi governativi stessero contribuendo alla distruzione della lingua e della cultura di gruppi etnici, come ad esempio i tibetani. Persone attive nella difesa dei diritti delle donne sono state oggetto di molestie, intimidazioni, detenzioni arbitrarie e processi iniqui. Lo spazio civico a Hong Kong è diventato sempre più ridotto, poiché le autorità hanno mantenuto divieti ad ampio raggio sulle proteste pacifiche e hanno incarcerato attivisti filodemocratici, giornalisti, difensori dei diritti umani e altre persone con accuse legate alla sicurezza nazionale. Hanno anche cercato di far arrestare attivisti dell’opposizione fuggiti all’estero. I tribunali di Hong Kong si sono pronunciati a favore di alcuni diritti delle persone Lgbti, in diversi casi esemplari.

 

CONTESTO

La Cina ha vissuto una grave recessione economica e la disoccupazione giovanile ha raggiunto il livello record del 21,3 per cento dai 16 ai 24 anni. Anche gli scioperi hanno toccato il numero più alto degli ultimi anni, poiché la chiusura delle fabbriche e i tagli salariali hanno alimentato le proteste dei lavoratori.

La continua mancanza di trasparenza del Partito comunista cinese e del governo è stata evidente con l’improvvisa scomparsa dalla vita pubblica del ministro degli Esteri Qin Gang e del ministro della Difesa nazionale Li Shangfu, così come dalla morte inattesa dell’ex premier Li Keqiang.

 

LIBERTÀ D’ESPRESSIONE, ASSOCIAZIONE E RIUNIONE

Le autorità cinesi hanno seguitato a limitare gravemente i diritti alle libertà d’espressione, associazione e riunione pacifica, anche attraverso l’applicazione ingiusta delle leggi, spesso con il pretesto di preservare la sicurezza nazionale.

Hanno continuato a subire molestie le persone che hanno partecipato a eventi per commemorare le vittime dell’incendio di un condominio a Urumqi, capitale della regione autonoma uigura dello Xinjiang, avvenuto nel novembre 2022, e alle proteste associate contro le politiche restrittive per il Covid-19 (note come proteste A4 o Rivoluzione della carta bianca, perché i manifestanti tenevano in mano fogli di carta bianchi). Tra le decine di manifestanti, per lo più giovani, che si ritiene siano state arrestate, figuravano Cao Zhixin, Li Yuanjing, Zhai Dengrui e Li Siqi, che sono state rilasciate su cauzione ad aprile, dopo essere state trattenute per circa quattro mesi.

A giugno, un portavoce del ministero degli Esteri ha confermato che Kamile Wayit, una studentessa universitaria uigura, era stata giudicata colpevole a marzo di “promozione dell’estremismo”, apparentemente per aver pubblicato un video sulle proteste A4 sulla piattaforma social cinese WeChat. Kamile Wayit, che secondo quanto riferito soffriva di depressione e altri problemi di salute, è stata condannata a tre anni di reclusione1.

Ad agosto, il parlamento cinese ha annunciato proposte di modifiche alla legge amministrativa sulla pubblica sicurezza per vietare atti, indumenti e discorsi che siano “dannosi per lo spirito nazionale cinese o feriscano i sentimenti del popolo cinese”. Gli esperti legali cinesi hanno espresso il timore che la mancanza di una definizione precisa o dell’ambito di alcune delle revisioni proposte conferirebbe alle autorità poteri eccessivi per limitare le libertà.

A luglio, l’ente regolatore del cyberspazio in Cina ha introdotto nuove linee guida sui blog “self-media” (zimeiti) e gli account dei social network che hanno sottoposto gli utenti a ulteriori controlli e, quando pubblicano contenuti su attualità o politica internazionale, i titolari degli account devono garantire che i post siano fattivamente corretti e le fonti identificate. Le società dei social network hanno in conseguenza introdotto nuove politiche che richiedono a influencer e ad altre persone con un gran numero di follower di rivelare i loro veri nomi, facendo sorgere preoccupazioni sul diritto alla privacy.

I giornalisti hanno continuato a essere presi di mira, anche in relazione alle tensioni geopolitiche. A giugno, la presenza formale dei media indiani in Cina si è conclusa con l’espulsione di un giornalista dell’Hindustan Times, a causa delle tensioni tra i governi cinese e indiano. A ottobre è stata rilasciata la giornalista australiana Cheng Lei, che aveva lavorato presso la rete televisiva statale cinese Cgtn, arrestata nell’agosto 2020 con l’accusa di “aver fornito segreti di stato all’estero”.

 

DIFENSORI DEI DIRITTI UMANI

Il governo ha continuato a prendere sistematicamente di mira i difensori dei diritti umani, nel tentativo di reprimere il dissenso e soffocare lo spazio civico. Nel corso dell’anno si sono verificati numerosi casi di procedimenti giudiziari, anche nei confronti di avvocati, studiosi, giornalisti, attivisti e operatori di Ong, per accuse legate alla sicurezza nazionale dalla definizione vaga.

Ad alcuni attivisti di spicco sono state inflitte lunghe pene detentive, come nei casi del giurista Xu Zhiyong e dell’avvocato per i diritti umani Ding Jiaxi, condannati rispettivamente a 14 e 12 anni di reclusione ad aprile, dopo che nel 2022 erano stati riconosciuti colpevoli di “sovversione del potere statale”. Essi figuravano tra le decine di persone prese di mira dopo aver partecipato a un incontro informale nel 2019, in cui si era discusso dello stato della società civile e dell’attualità in Cina2.

A giugno, l’avvocato per i diritti umani Chang Weiping è stato condannato a tre anni e mezzo di reclusione per “sovversione del potere statale”, per aver reso noti i dettagli delle torture che ha dichiarato di aver subìto quando fu arrestato nel 2020 in relazione allo stesso incontro. La pena nei suoi confronti è stata decisa a quasi un anno di distanza dalla condanna in un processo a porte chiuse3.

Ad aprile, la polizia ha arrestato l’avvocato per i diritti umani Yu Wensheng e sua moglie Xu Yan, mentre si recavano a un incontro con diplomatici alla delegazione dell’Ue nella capitale Pechino. A ottobre sono stati accusati di “fomentare dispute” e di “incitare alla sovversione del potere statale”. Yu Wensheng era stato precedentemente imprigionato per il suo lavoro sui diritti umani.

A luglio, la giornalista partecipativa Zhang Zhan, arrestata a maggio 2020 e successivamente condannata a quattro anni di reclusione, è stata ricoverata in un ospedale carcerario a Shanghai, per le conseguenze dello sciopero della fame che stava proseguendo.

A settembre, è iniziato il processo alla nota attivista del #MeToo e giornalista Sophia Huang Xueqin e all’attivista per i diritti del lavoro Wang Jianbing. I due erano stati arrestati a settembre 2021 e accusati di “incitamento alla sovversione del potere dello stato”, in relazione al loro coinvolgimento in corsi di formazione sulla protesta non violenta e per la partecipazione a raduni privati nella casa di Wang Jianbing, per discutere della riduzione dello spazio per la società civile4.

A ottobre, l’esperta avvocata per i diritti umani Li Yuhan è stata condannata a sei anni e mezzo di reclusione per aver “fomentato dispute e causato disordini” e per “frode”. Da quando fu arrestata, alla fine del 2017, Li Yuhan, sulla settantina e in cattive condizioni di salute, si è vista negare il regolare accesso ad avvocati e cure mediche e, presumibilmente, è stata sottoposta ad altre forme di maltrattamenti5.

È stata espressa la preoccupazione che gli emendamenti giuridici avrebbero ulteriormente facilitato la repressione contro i difensori dei diritti umani. Ad aprile, la legge sul controspionaggio, utilizzata in passato contro i difensori dei diritti umani, è stata rivista per includere un ambito più ampio di attività di spionaggio e fornire maggiori poteri di indagine su questioni legate allo spionaggio.

 

DIRITTI DELLE DONNE

A maggio, il Comitato Cedaw ha espresso preoccupazione per le segnalazioni di intimidazioni, molestie e violenza sessuale e di genere contro le donne difensore dei diritti umani, nonché per vessazioni verso le donne impegnate a collaborare con il Comitato stesso.

A febbraio, le autorità hanno permesso alla difensora dei diritti delle donne e della salute He Fangmei di incontrare i suoi avvocati per la prima volta dopo quasi due anni e mezzo di detenzione. Era in attesa del verdetto del processo avvenuto a maggio 2022, per l’accusa di “bigamia” e di “aver fomentato dispute e causato problemi”, in relazione alla sua campagna su vaccini sicuri e giustizia per i bambini, inclusa sua figlia, la cui salute credeva fosse stata danneggiata da vaccini non sicuri. Secondo quanto riferito, dopo la detenzione di He Fangmei, le autorità hanno collocato le sue due giovani figlie in un ospedale psichiatrico e suo figlio in affidamento, negando loro l’accesso ad altri membri della famiglia.

 

DIRITTI DELLE PERSONE RIFUGIATE E MIGRANTI

A ottobre, 18 esperti delle Nazioni Unite hanno esortato la Cina a non rimpatriare forzatamente i cittadini nordcoreani, a seguito delle segnalazioni del rimpatrio dalla Cina di oltre 500 persone, principalmente donne, verso la Corea del Nord nonostante i precedenti avvertimenti secondo cui i rimpatriati avrebbero potuto subire dure punizioni, tra cui sparizioni forzate, tortura e altri maltrattamenti e possibile esecuzione (cfr. Corea del Nord).

 

REPRESSIONE DEL DISSENSO

Permanevano preoccupazioni circa la repressione del dissenso all’estero, compresa la pressione esercitata dalle autorità cinesi su altri paesi affinché rimpatriassero forzatamente cittadini cinesi che, se rimpatriati, avrebbero rischiato di subire detenzione arbitraria, tortura e altre violazioni dei diritti umani. A luglio, l’avvocato per i diritti umani Lu Siwei è stato arrestato dalla polizia in Laos e rimpatriato forzatamente a settembre in Cina, dove è stato detenuto per diverse settimane. Sebbene rilasciato su cauzione, la libertà di movimento ed espressione di Lu Siwei è rimasta gravemente limitata6.

A luglio, la famiglia di Yang Zewei è stata informata che il ragazzo era detenuto in un centro di detenzione minorile nella città di Hengyang, nello Hunan. Questa notizia ha fatto seguito alle segnalazioni secondo cui era stato arrestato in Laos a maggio, dopo aver lanciato una campagna online per porre fine alla censura di Internet in Cina.

 

REGIONI AUTONOME ETNICHE

Regione autonoma uigura dello Xinjiang

Amnesty International non ha rilevato progressi nell’attuazione delle raccomandazioni contenute nel rapporto dell’Ohchr, l’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani, del 2022, che documentava possibili crimini contro l’umanità ai danni di appartenenti al popolo uiguro e ad altri gruppi prevalentemente musulmani nella regione autonoma uigura dello Xinjiang. A settembre, l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha nuovamente chiesto “una forte azione correttiva”. Nel frattempo, la repressione sistematica contro uiguri, kazaki e appartenenti ad altre minoranze etniche a maggioranza musulmana è continuata e l’impunità è rimasta radicata. Ad agosto, durante una visita a Urumqi, il presidente Xi ha invitato le autorità locali a rafforzare le restrizioni verso le “attività religiose illegali”.

Dall’inizio del giro di vite, cominciato nel 2017, fino a un milione di persone sono state arbitrariamente detenute nei campi di internamento e nelle carceri; anche nel 2023 ci sono stati ulteriori detenzioni e processi iniqui. A giugno, un tribunale di Urumqi ha condannato lo studente uiguro Zulyar Yasin a 15 anni di reclusione per “separatismo”. A luglio, sua madre, Rahile Jalalidin, è stata portata via dalla polizia per aver protestato contro la condanna del figlio.

A febbraio, la polizia di sicurezza dello stato ha arrestato la giornalista e artista di etnia kazaka Zhanargul Zhumatai, a casa di sua madre, a Urumqi, per aver comunicato con contatti all’estero ed essersi detta contraria all’appropriazione di terre delle comunità kazake di pastori intorno a Urumqi, per la costruzione di strade e impianti di energia idroelettrica. Zhanargul Zhumatai era stata precedentemente detenuta per oltre due anni in un campo di internamento, in cui ha sviluppato problemi cardiaci, probabilmente a causa della mancanza di cure mediche.

Ricercatori indipendenti e organi d’informazione hanno continuato a segnalare il ricorso al lavoro forzato degli uiguri. A settembre, una delegazione dell’Ilo ha visitato la regione autonoma uigura dello Xinjiang per tenere “discussioni tecniche” sull’attuazione delle convenzioni 29 e 105 dell’Ilo relative al lavoro forzato, ratificate dalla Cina nel 2022.

Tibet

La portata della discriminazione e delle restrizioni dei diritti dei tibetani ha minato sempre più la loro identità culturale e la loro lingua. A febbraio, cinque esperti delle Nazioni Unite hanno scritto al governo cinese esprimendo preoccupazione sui programmi di trasferimento di manodopera, in base ai quali milioni di contadini tibetani sarebbero stati allontanati dalle loro case e dai mezzi di sussistenza tradizionali e collocati in lavori manifatturieri poco qualificati e poco retribuiti. Gli esperti hanno osservato che la pratica potrebbe avere un impatto negativo sulle lingue minoritarie tibetane, sulle pratiche culturali e sulla religione e potrebbe equivalere a tratta di persone per il lavoro forzato.

A marzo, il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti economici, sociali e culturali ha espresso preoccupazione per l’impatto negativo dei programmi di riduzione della povertà e di reinsediamento, ufficialmente per consentire il restauro ecologico, sulla vita e sui mezzi di sussistenza di piccoli agricoltori e pastori, compresi i nomadi tibetani. Il Comitato ha sollecitato l’immediata sospensione del reinsediamento e della ricollocazione non volontaria di queste comunità. Ha inoltre sollevato preoccupazioni riguardo alla segnalazione di campagne per sradicare la cultura e la lingua tibetana, la chiusura delle scuole che insegnano in tibetano e in altre lingue minoritarie e di programmi di assimilazione, compreso il sistema scolastico residenziale forzato imposto ai bambini tibetani.

 

DIRITTI DELLE PERSONE LESBICHE, GAY, BISESSUALI, TRANSGENDER E INTERSESSUATE

A febbraio, due studenti hanno intentato causa contro il ministero dell’Istruzione cercando di annullare l’azione disciplinare nei loro confronti “per aver violato le regole universitarie”, dopo che avevano distribuito bandiere arcobaleno nel campus dell’università di Tsinghua nel 2022. Le informazioni sulla causa sono state censurate sui social media.

Le autorità hanno inoltre continuato a esercitare pressioni sui gruppi Lgbti. A maggio, il Centro Lgbt di Pechino, una delle più antiche e grandi organizzazioni di difesa e sostegno Lgbti in Cina, ha annunciato che avrebbe chiuso i battenti “a causa di forze al di fuori del proprio controllo”. Ad agosto, durante il Qixi (il giorno di San Valentino in Cina), WeChat ha bandito gli account di diversi gruppi Lgbti, tra cui Trans Brotherhood China, Beijing Lesbian Center e la filiale di Pechino di Trueself, senza fornire spiegazioni.

 

PENA DI MORTE

Le informazioni sul ricorso alla pena di morte sono state limitate poiché i dati sul numero di condanne ed esecuzioni sono rimasti classificati come segreto di stato. La pena di morte è rimasta applicabile per 46 reati, compresi reati non letali come il traffico di droga, che non raggiungono la soglia dei “reati più gravi” secondo il diritto e gli standard internazionali.

I media statali hanno riportato alcuni casi di persone condannate a morte. Tra questi c’era Yu Huaying, condannato a morte a settembre dalla corte popolare intermedia di Guiyang per rapimento e tratta di minori negli anni Novanta.

A dicembre, il governo delle Filippine ha annunciato che la Cina aveva eseguito la condanna a morte di due cittadini filippini per reati di traffico di droga, dopo aver ignorato le sue richieste di commutazione delle sentenze.

 

DIRITTI DEI LAVORATORI

Il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti economici, sociali e culturali ha espresso preoccupazione per le condizioni di impiego non sicure e le diffuse molestie sul posto di lavoro, comprese le molestie sessuali sulle donne, e per l’insufficienza dei meccanismi di ispezione nei contesti lavorativi, per indagare sulle accuse di violazione delle leggi e dei regolamenti pertinenti. Il Comitato ha inoltre espresso preoccupazione per la mancanza di una sufficiente copertura infortunistica e medica, soprattutto per i lavoratori del settore informale, e per l’inadeguata copertura previdenziale, anche per i lavoratori che migrano dalle campagne alle aree urbane.

 

DIRITTO A UN AMBIENTE SALUBRE

Un rapporto pubblicato a febbraio dal Global Energy Monitor e dal Centro per la ricerca sull’energia e l’aria pulita ha rilevato che, nel 2022, la costruzione di centrali elettriche a carbone in Cina è stata sei volte superiore a quella complessiva di tutto il resto del mondo. A settembre, l’inviato cinese per il clima Xie Zhenhua ha detto che abolire completamente l’uso dei combustibili fossili era “irrealistico”. La Cina ha ripreso la costruzione di centrali elettriche a carbone, temporaneamente sospesa, e ha consentito l’edificazione di nuovi impianti a livello nazionale e all’estero, nonostante la raccomandazione emessa a febbraio dal Comitato delle Nazioni Unite sui diritti economici, sociali e culturali di sospendere le autorizzazioni e interrompere i finanziamenti per le centrali elettriche a carbone.

 

REGIONE AMMINISTRATIVA SPECIALE DI HONG KONG

Libertà d’espressione, associazione e riunione

Le autorità di Hong Kong hanno continuato a utilizzare la legge sulla sicurezza nazionale del 2020 (National Security Law – Nsl), nonché le disposizioni sulla sedizione di epoca coloniale contenute nell’ordinanza sui reati e altre leggi restrittive, contro attivisti filodemocratici, giornalisti, difensori dei diritti umani e altre persone.

A febbraio è iniziato il processo contro 47 persone impegnate a favore della democrazia, il più grande procedimento giudiziario contro la sicurezza nazionale mai effettuato. Tutte sono state accusate di “cospirazione finalizzata alla sovversione” ai sensi della Nsl, poiché coinvolte nelle primarie non ufficiali dei partiti politici per le elezioni del Consiglio legislativo del 2020, che alla fine furono rinviate. La maggior parte degli imputati era in detenzione preventiva da oltre due anni e alcuni rischiavano l’ergastolo, se ritenuti colpevoli7.

È iniziato a dicembre, un anno dopo la data originariamente prevista, il processo ripetutamente rinviato a carico di Jimmy Lai, editore e fondatore del quotidiano filodemocratico Apple Daily, ora chiuso, accusato per reati legati alla sicurezza nazionale e sedizione. Jimmy Lai è detenuto dall’agosto 2020. A marzo, cinque esperti dei diritti umani delle Nazioni Unite hanno scritto al governo cinese per esprimere la loro forte preoccupazione per l’arresto, la detenzione e i molteplici procedimenti giudiziari di Jimmy Lai, in evidente connessione con le sue critiche al governo cinese e il sostegno alla democrazia a Hong Kong.

A marzo, la polizia di sicurezza nazionale ha arrestato due uomini per “sedizione”, perché in possesso di libri per bambini messi al bando, i cui autori ed editori erano stati condannati per sedizione nel 20228. Entrambi sono stati rilasciati su cauzione ma rischiavano fino a due anni di prigione.

Sono continuati i procedimenti giudiziari a carico di esponenti di gruppi filodemocratici e per i diritti umani, anche se la maggior parte di tali gruppi aveva cessato di operare dopo l’introduzione della Nsl nel 2020. Il 4 marzo, tre appartenenti all’Alleanza di Hong Kong a sostegno dei movimenti patriottici democratici in Cina (Hong Kong Alliance), Chow Hang-tung, Tang Ngok-kwan e Tsui Hon-kwong, sono stati giudicati colpevoli di non aver ottemperato alla richiesta avanzata dalla polizia nel 2021 ai sensi della Nsl di fornire informazioni su iscrizioni, finanziamenti e attività del gruppo. Chow Hang-tung, ex vicepresidente dell’Alleanza di Hong Kong, ha rifiutato di attenersi alle condizioni della cauzione che avrebbero limitato il suo diritto alla libertà d’espressione ed è quindi rimasta in detenzione in attesa dell’esito dell’appello. In più occasioni è stata detenuta in isolamento, per un totale di 82 giorni.

Il 1° marzo, le autorità di Hong Kong hanno revocato le norme sulle riunioni pubbliche adottate per la pandemia da Covid-19. Tuttavia, il diritto di protestare è rimasto fortemente limitato ed è prevalso un clima di intimidazione. A marzo, l’Associazione delle lavoratrici di Hong Kong ha annullato una marcia per celebrare la Giornata internazionale della donna, a quanto pare a causa delle preoccupazioni della polizia sulla presenza di “gruppi violenti” e delle minacce sul possibile arresto delle partecipanti.

A giugno, il governo di Hong Kong ha chiesto un’ordinanza del tribunale per vietare la popolare canzone di protesta filodemocratica “Gloria a Hong Kong” e ha minacciato di perseguire chiunque l’avesse eseguita, trasmessa o pubblicata, ai sensi della Nsl o delle leggi sulla sedizione.

Il 4 e 5 giugno, la polizia ha arrestato almeno 32 persone vicino a Victoria Park, luogo in cui si è tenuta l’annuale veglia con le candele per commemorare la repressione di Tiananmen, fino a che non è stata vietata nel 2020. La polizia ha affermato che le persone arrestate “esponevano oggetti di protesta pieni di parole sediziose, cantavano e commettevano atti illeciti”. Sono state tutte successivamente rilasciate senza accusa.

A giugno, 10 ex membri dello staff e altre persone legate al 612 Humanitarian Relief Fund, un istituito per assistere i partecipanti alle proteste filodemocratiche del 2019 nel pagamento delle spese legali e di altro tipo, sciolto nel 2021, sono stati arrestati perché sospettati di “cospirazione finalizzata alla collusione con un paese straniero o con elementi esterni”, ai sensi della Nsl, e “incitamento alla rivolta”. Sono stati accusati di aver accettato donazioni da organizzazioni straniere al fine di fornire assistenza finanziaria a persone fuggite da Hong Kong o a organizzazioni che propugnavano le sanzioni contro i funzionari di Hong Kong.

A luglio, cinque esperti delle Nazioni Unite hanno scritto ai governi di Cina e Hong Kong per esprimere preoccupazione riguardo alle implicazioni sui diritti umani della proposta di regolamentazione delle attività di crowdfunding, emanata nel dicembre 2022. In particolare, hanno sottolineato i rischi per le libertà d’associazione, riunione pacifica ed espressione nell’applicazione di motivi di sicurezza nazionale e antiterrorismo vagamente definiti, come criterio primario per valutare la natura e lo scopo delle attività di crowdfunding.

A settembre, la ventitreenne Zeng Yuxuan, dottoranda in giurisprudenza della Cina continentale presso l’università cinese di Hong Kong, si è dichiarata colpevole di sedizione ed è stata condannata a sei mesi di reclusione per aver pianificato di esporre uno striscione che raffigurava una scultura di un artista danese per commemorare la repressione di Tiananmen. Zeng Yuxuan avrebbe dovuto essere rilasciata a ottobre avendo scontato gran parte della pena in custodia cautelare, ma è stata deportata nella Cina continentale dove si pensa sia tenuta in incommunicado. Si ritiene che sia la prima volta in cui una persona originaria della Cina continentale sia stata deportata da Hong Kong dopo una condanna per sedizione.

A dicembre, la polizia ha arrestato sette persone ed emesso mandati di arresto per altre due che vivevano all’estero per “incitamento a non votare o a esprimere voto non valido” alle elezioni del consiglio distrettuale.

Repressione del dissenso

È proseguita la pratica di prendere di mira chi criticava dall’estero le autorità di Hong Kong. A luglio, la polizia ha emesso mandati di arresto nei confronti di otto attivisti, tra cui tre ex parlamentari, che hanno deciso di andare in esilio in Australia, Regno Unito e Stati Uniti. Sono stati accusati di violazione della Nsl ed è stata offerta una ricompensa di un milione di dollari di Hong Kong (circa 128.228 dollari Usa) per informazioni che portassero al loro arresto. A ottobre, quattro esperti delle Nazioni Unite hanno espresso serie preoccupazioni sull’emissione dei mandati d’arresto e hanno chiesto una revisione della Nsl. A dicembre, altri cinque attivisti di Hong Kong espatriati sono stati aggiunti alla lista dei ricercati con offerta di analoga ricompensa.

A novembre, la studentessa di 23 anni Yuen Ching-ting è stata condannata a due mesi di carcere per aver pubblicato messaggi “sediziosi” sui social media mentre studiava in un’università in Giappone. Yuen Ching-ting, che si è dichiarata colpevole di aver pubblicato 13 messaggi a sostegno dell’indipendenza di Hong Kong, è stata arrestata a marzo dopo essere tornata nel paese per rinnovare la sua carta d’identità.

A dicembre, l’eminente attivista studentesca Agnes Chow ha raccontato in un post su Instagram di come le era stato richiesto di recarsi nella Cina continentale e di partecipare a eventi e visite “patriottici” per ottenere la restituzione del passaporto e potersi trasferire a studiare in Canada. Incarcerata nel 2020 e rilasciata su cauzione nel 2021, Agnes Chow è rimasta sotto sorveglianza e le è stato confiscato il passaporto. Dopo il suo arrivo in Canada, ha dichiarato di temere di non poter mai più tornare a Hong Kong e di correre il rischio di violazioni dei diritti umani in caso lo facesse.

Diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate

Ci sono stati sviluppi positivi per i diritti delle persone Lgbti derivanti da decisioni di tribunali in seguito a ricorsi contro politiche e pratiche discriminatorie. A febbraio, la corte d’appello finale ha stabilito che il governo aveva violato i diritti di due persone transgender respingendo le loro richieste di modificare il genere sulla carta d’identità, perché non si erano sottoposte a un intervento chirurgico di riassegnazione completa.

Ad agosto, in un caso intentato da una coppia lesbica, l’Alta corte ha riconosciuto legalmente la genitrice non gestazionale come seconda genitrice del loro figlio. In un’altra sentenza storica pronunciata a settembre, la corte d’appello finale ha rifiutato di riconoscere il matrimonio omosessuale, ma ha stabilito che il governo aveva il dovere costituzionale di fornire un quadro giuridico alternativo per il riconoscimento delle relazioni tra persone dello stesso sesso. La corte ha fissato un termine di due anni affinché i diritti delle coppie omosessuali, compreso l’accesso agli ospedali e all’eredità, siano tutelati in condizioni di parità con quelli delle coppie eterosessuali9.

A ottobre, in altri due casi, la corte d’appello ha dichiarato discriminatorio il rifiuto da parte del governo del diritto delle coppie dello stesso sesso sposate di affittare e possedere alloggi di edilizia popolare. Si è inoltre pronunciata a favore della concessione di pari diritti di successione.

 


Note:
1 China: Further information: Uyghur student convicted for promoting extremism: Kamile Wayit, 4 luglio.
2 China: Heavy prison sentences for human rights activists “disgraceful”, 10 aprile.
3 China: Jailed sentence for lawyer who reported being tortured “an outrage”, 8 giugno.
4 China: #MeToo and labour activists facing ’baseless’ trial must be released, 21 settembre.
5 China: After six years deprived of liberty, human rights lawyer finally sentenced, 25 ottobre.
6 China: Human rights lawyer extradited and detained: Lu Siwei, 27 ottobre.
7 Hong Kong: Case against 47 pro-democracy figures must be dropped as politically motivated trial begins, 6 febbraio.
8 Hong Kong: Arrests for possession of “seditious” children’s books a new low for human rights, 17 marzo.
9 Hong Kong: Same-sex marriage ruling a moment of hope for LGBTI rights, 5 settembre.

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