Stati Uniti d’America


Rapporto 2022 – 2023   Americhe

Ultime notizie sul paese

 

Stati Uniti d’America

Capo di stato e di governo: Joseph Biden

Il Comitato Cerd ha esaminato il paese per la prima volta dal 2014, segnando la ripresa della collaborazione degli Usa con le istituzioni internazionali sui diritti umani. Nelle sue osservazioni conclusive, il Comitato ha fatto notare la mancanza di progressi da parte degli Usa in relazione a varie tematiche, come l’alta incidenza dei crimini d’odio, la violenza legata all’uso delle armi da fuoco, l’uso eccessivo della forza da parte delle agenzie di sicurezza e la violenza contro le donne. I tribunali hanno ridotto le tutele dei diritti umani, eliminando il diritto all’aborto e le restrizioni sulle armi, oltre che impedendo all’amministrazione di porre fine alle espulsioni di richiedenti asilo al confine tra Usa e Messico.

 

DIRITTI SESSUALI E RIPRODUTTIVI

A giugno, la Corte suprema ha cancellato le tutele a livello federale sui diritti all’aborto, ribaltando la storica sentenza Roe vs. Wade e riportando indietro di quasi 50 anni la giurisprudenza. Molti stati si sono immediatamente attivati per implementare leggi già esistenti o per crearne di nuove al fine di vietare completamente o ridurre drasticamente l’accesso all’aborto. Almeno uno stato ha successivamente arrestato e perseguito penalmente una donna che aveva aiutato un aborto autoindotto.

Le legislature di diversi stati hanno approvato leggi per tutelare il diritto all’aborto e migliorarne l’accesso. A luglio e agosto, il presidente Biden ha firmato ordini esecutivi che garantiscono un più facile accesso all’interruzione volontaria di gravidanza attraverso il metodo farmacologico e supportano coloro che devono viaggiare per accedere ai servizi abortivi. Ad agosto, nel primo voto popolare sull’aborto dopo la decisione della Corte suprema degli Usa, gli elettori del Kansas hanno respinto con un’ampia maggioranza un emendamento dello stato per limitare l’aborto. Durante le elezioni di novembre, gli elettori della California, del Michigan e del Vermont hanno approvato iniziative referendarie che tutelavano l’aborto e gli elettori del Kentucky e del Montana hanno respinto ulteriori restrizioni sull’aborto.

 

VIOLENZA DI GENERE

Le donne native hanno continuato a subire livelli sproporzionalmente elevati di stupri e violenza sessuale e a non avere accesso all’assistenza di base in seguito a uno stupro. Inoltre, è rimasto alto il numero di donne vittime di sparizioni e uccisioni. La cifra esatta delle donne native che hanno subìto violenze o sparizioni rimaneva sconosciuta, in quanto il governo degli Usa non raccoglieva dati statistici né aveva stabilito un adeguato coordinamento con i governi tribali.

Il governo ha approvato, e il presidente Biden ha successivamente convertito in legge, la legge sulla violenza contro le donne (Violence Against Women Act – Vawa), il principale meccanismo di finanziamento per rispondere e prevenire la violenza contro le donne, la cui approvazione era in precedenza saltata. Il Vawa contiene tra l’altro nuove disposizioni che ripristinano una giurisdizione penale limitata in determinate circostanze per i non nativi che si rendevano responsabili di violenza sessuale contro donne native. Sebbene nel 96 per cento dei casi di violenza sessuale contro una vittima nativa il perpetratore della violenza sessuale sia un partner non nativo, la legislazione americana vigente continua a impedire ai governi tribali locali di perseguire questi casi, creando di fatto un sistema in cui i perpetratori di violenza sessuale non nativi non vengono mai processati.

 

DIRITTI DELLE PERSONE LESBICHE, GAY, BISESSUALI, TRANSESSUALI E INTERSESSUATE

L’amministrazione Biden ha dato istruzione alle agenzie governative di tutelare le famiglie Lgbti e i loro figli dagli attacchi che intendevano privarli dell’assistenza sanitaria, di affrontare le conseguenze di leggi statali che prendono di mira gli studenti Lgbti e di guidare azioni per ridurre il rischio di esposizione alla cosiddetta “terapia di conversione”. Inoltre, il dipartimento di stato ha annunciato che ogni cittadino con passaporto americano avrebbe potuto chiedere di selezionare il proprio genere senza dover esibire una certificazione medica. Ora chi richiede il passaporto può scegliere una “X” per indicare il genere. È stata promulgata la legge sul rispetto del matrimonio, che fornisce alcune tutele per i matrimoni tra persone dello stesso sesso a livello federale.

I singoli stati hanno continuato a presentare proposte di legge anti-Lgbti. In particolare, la Florida ha approvato un disegno di legge che proibiva qualsiasi insegnamento o discussione che toccasse il tema dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere per gli alunni dalla scuola materna fino al terzo anno delle elementari, dove per lo più gli alunni non hanno ancora 10 anni. Inoltre, gli stati hanno presentato decine di proposte legislative che puntavano a limitare l’accesso ai trattamenti medici di affermazione del genere per i giovani transgender. L’Arizona ha approvato un disegno di legge che proibisce gli interventi chirurgici di affermazione del genere al di sotto dei 18 anni. La Corte suprema del Texas ha autorizzato lo stato a indagare per verificare se i trattamenti medici per l’affermazione del genere per i giovani transgender siano abusi su minori.

 

DIRITTI DI RIFUGIATI E MIGRANTI

I protocolli statunitensi sui migranti, (Migrant Protection Protocols – Mpp) e il titolo 42 del codice di salute pubblica hanno continuato a limitare drasticamente l’accesso all’asilo al confine tra Usa e Messico. L’amministrazione Biden ha tentato di porre fine a entrambi i programmi, ma le corti federali ne hanno disposto il proseguimento durante tutto il 2022. Questi programmi hanno causato danni irreparabili a decine di migliaia di richiedenti asilo che sono stati espulsi, andando incontro a pericoli in Messico o nei loro paesi d’origine. Se da un lato il titolo 42 escludeva la possibilità di accedere a procedure d’asilo o a una valutazione del rischio individuale, dall’altro gli Mpp costringevano i richiedenti asilo a districarsi nel sistema d’asilo, mentre si trovavano in Messico.

Le autorità statunitensi hanno sottoposto i richiedenti asilo haitiani a detenzione arbitraria e a maltrattamento discriminatorio e umiliante, configurabile come tortura a sfondo razziale legata allo status di migrazione, radicata in una sistematica discriminazione contro i neri1.

L’amministrazione americana ha esteso lo status di protezione temporanea ai cittadini camerunensi, etiopi, sud sudanesi, sudanesi e ucraini, una misura che li avrebbe tutelati contro l’espulsione dagli Usa. Ha anche implementato un programma pilota di sponsorship privata, che avrebbe permesso alle comunità di reinsediare direttamente i rifugiati tramite il programma statunitense di ammissione dei rifugiati.

Il congresso non è riuscito a far approvare l’Afghan Adjustment Act, lasciando così in una situazione di precarietà gli afgani che erano stati evacuati, poiché erano stati ammessi negli Usa soltanto in base a uno status temporaneo conferito per motivi umanitari.

Le autorità hanno continuato a portare avanti un sistema di detenzione arbitraria di massa dei migranti, stanziando nel 2022 fondi sufficienti per detenere 34.000 persone al giorno. Hanno anche continuato a fare affidamento sulla multimiliardaria industria delle prigioni private per detenere persone in cerca di sicurezza, mentre l’utilizzo di alternative alla detenzione basate su tecniche di sorveglianza, come il braccialetto elettronico, sono state impiegate su circa 285.000 famiglie e individui.

 

LIBERTÀ DI RIUNIONE

Almeno 75 manifestanti sono stati arrestati in relazione alle proteste che avevano fatto seguito alla morte a giugno di Jayland Walker, un uomo nero, contro il quale la polizia aveva esploso 46 colpi d’arma da fuoco ad Akron, in Ohio. Organizzatori e attivisti della comunità locale hanno promosso proteste e tenuto eventi per chiedere che la polizia fosse chiamata a rispondere. Le autorità locali hanno decretato un coprifuoco nel centro di Akron, che è rimasto in vigore per due settimane dopo la morte di Jayland Walker.

I legislatori del congresso e almeno 11 stati hanno presentato almeno 16 disegni di legge che limitavano la libertà di riunione, con due stati che li hanno convertiti in legge nel corso del 2022. Le limitazioni legali alla libertà di riunione proposte prevedevano, tra l’altro, la creazione di un nuovo reato federale per chi bloccava un’autostrada interstatale nell’ambito di una protesta e, a livello statale, inasprivano le pene per atti di disobbedienza civile riguardanti progetti infrastrutturali, come oleodotti, l’ostruzione di strade e l’imbrattamento di monumenti o di proprietà pubbliche.

 

USO ECCESSIVO DELLA FORZA

Le persone uccise in seguito all’uso delle armi da fuoco da parte della polizia sono state nel 2022 almeno 1.093. I dati limitati resi pubblici suggerivano che l’uso letale della forza da parte della polizia ha colpito in maniera sproporzionata le persone nere.

Il dipartimento di Giustizia degli Usa non ha saputo documentare con precisione il numero di persone decedute in custodia, così come richiesto dalla legge del 2013 per i resoconti delle morti in custodia, annunciando di avere sottostimato di 990 il numero dei decessi avvenuti nelle carceri, nei penitenziari e durante gli arresti nell’anno fiscale 2021.

Il George Floyd Justice in Policing Act, che era stato approvato dalla camera dei rappresentanti nel 2021, attendeva ancora il voto del senato americano. Il disegno di legge forniva un ampio pacchetto di politiche e tematiche relative alle operazioni di ordine pubblico e all’accertamento delle responsabilità della polizia, richieste durante le proteste del 2020.

Nell’analizzare la situazione degli Usa, il Comitato Cerd ha espresso preoccupazione per l’uso eccessivo della forza o della forza letale da parte delle agenzie di pubblica sicurezza contro minoranze razziali ed etniche, oltre che per la persistente impunità per gli abusi compiuti dai poliziotti. Ha inoltre raccomandato una riforma delle leggi federali e statali sulla regolamentazione dell’uso della forza letale, al fine di assicurarne l’allineamento con le norme e gli standard internazionali e la creazione o il rafforzamento degli organi di vigilanza indipendenti, al fine di garantire l’accertamento delle responsabilità.

 

PENA DI MORTE

A fronte delle molteplici bozze legislative abolizioniste presentate durante la sessione legislativa 2021-2022 in diversi stati e a livello federale, nessuna di queste aveva trovato approvazione in una di queste giurisdizioni. Tuttavia, il governatore della California ha firmato la legge sulla giustizia razziale per tutti, che applicava retroattivamente le disposizioni di una legge precedente sulla giustizia raziale del 2020. Questa prevedeva che chiunque fosse accusato o giudicato colpevole di un reato avrebbe potuto contestare la componente razziale alla base del proprio caso giudiziario. Ciò avrebbe potuto dare un aiuto ad alcune delle 682 persone che a fine 2022 risultavano detenute nel braccio della morte della California.

A luglio, la corte penale d’appello dell’Oklahoma ha fissato le date per l’esecuzione di 25 delle 43 persone detenute nel braccio della morte dello stato, programmando quasi un’esecuzione al mese a partire da agosto 2022, fino a fine dicembre 2024. Se proseguisse su questa strada, l’Oklahoma metterebbe a morte il 58 per cento dei suoi prigionieri del braccio della morte. L’Alabama e la Carolina del Sud hanno continuato a tentare di ripristinare metodi di esecuzione considerati crudeli dagli standard internazionali come ad esempio, rispettivamente, le camere a gas o la fucilazione.

 

DETENZIONE ARBITRARIA

Nella base navale statunitense di Guantánamo Bay, a Cuba, 35 uomini musulmani erano ancora detenuti arbitrariamente e a tempo indefinito da parte dell’esercito degli Usa, in violazione del diritto internazionale. L’amministrazione Biden non ha compiuto progressi degni di nota per chiudere la struttura, nonostante il suo dichiarato impegno in tal senso.

Nel 2022, nove detenuti di Guantánamo Bay hanno ottenuto l’autorizzazione al trasferimento fuori della struttura da parte della commissione di revisione periodica, portando così a 20 il numero di reclusi che rimanevano nella struttura senza accusa, pur avendo ricevuto il nulla osta al trasferimento, alcuni dei quali da oltre un decennio. È rimasto imprigionato anche un altro detenuto che si era dichiarato colpevole delle accuse a suo carico e aveva scontato la sua condanna. Tre sono stati trasferiti fuori della struttura nel 2022. Nessuno dei detenuti nella struttura aveva accesso a un’assistenza medica idonea né erano disponibili servizi di riabilitazione adeguati per coloro che erano sopravvissuti alle torture e ad altre forme di maltrattamento perpetrate dagli agenti statunitensi.

Dieci reclusi erano sotto processo davanti a un sistema di commissione militare, in violazione del diritto e degli standard internazionali sull’equo processo e, se giudicati colpevoli, rischiavano la pena di morte. L’imposizione della pena di morte in questi casi giudiziari, al termine di procedimenti che non rispettano gli standard internazionali di equità processuale, costituirebbe una privazione arbitraria della vita.

I processi a carico di coloro che erano accusati di reati legati agli attacchi dell’11 settembre 2001 sono rimasti in stallo, dopo le ripetute sospensioni delle udienze negli ultimi anni. I procuratori della commissione militare hanno tentato di negoziare patteggiamenti con alcuni degli accusati.

 

TORTURA E ALTRO MALTRATTAMENTO

A distanza di un decennio da quando decine di detenuti erano stati sottoposti al programma di detenzione segreta operato dalla Cia, autorizzato dal 2001 al 2009, nessuno è stato portato davanti alla giustizia per i crimini di diritto internazionale e le sistematiche violazioni dei diritti umani, tra cui sparizioni forzate, tortura e altro maltrattamento, commessi nel contesto di questo programma. Il rapporto del comitato d’intelligence del senato sulla tortura praticata dalla Cia rimaneva ancora secretato, a distanza di anni da quando le limitate indagini condotte su questi reati erano state chiuse senza alcun rinvio a giudizio.

 

DIRITTO ALLA VITA E ALLA SICUREZZA DELLA PERSONA

La violenza legata all’uso delle armi da fuoco è rimasta dilagante in tutto il paese e secondo le cifre diffuse dalle autorità, calcolate sulla base di dati ufficiali precedenti, si stima che nel 2021 abbia causato la morte di circa 49.000 persone, proseguendo la brusca impennata delle morti legate all’uso delle armi da fuoco registrata durante la pandemia da Covid-19. Per la prima volta nei 40 anni in cui è stato raccolto questo tipo di dati, la violenza armata è diventata la prima causa di morte tra bambini e adolescenti.

La crescente circolazione di armi da fuoco, acquisite e possedute in maniera non regolamentata, combinata con un sempre più radicato estremismo politico, xenofobia e razzismo, ha prodotto un lungo elenco di stragi. A maggio, un diciottenne ha preso di mira un negozio di alimentari di un quartiere a Buffalo, nello stato di New York, uccidendo 10 persone. Settimane dopo, un altro diciottenne ha ucciso 21 persone in una scuola elementare a Uvalde, in Texas; 19 delle vittime erano bambini. A luglio, un giovane di 21 anni ha aperto il fuoco su una folla che celebrava il Giorno dell’indipendenza a Highland Park, in Illinois, uccidendo sette persone.

A giugno, la Corte suprema degli Usa si è espressa in merito al diritto alle armi, nel primo caso di questo tipo esaminato in oltre un decennio. Ha sancito l’incostituzionalità della legislazione in vigore da più di un secolo nello stato di New York, che prevede l’obbligo di avere una licenza speciale per poter portare con sé delle armi nascoste negli spazi pubblici, così come di norme analoghe in vigore in altri sette stati degli Usa con una popolazione numerosa.

Il congresso ha approvato una legislazione che regolamenta alcuni aspetti dell’acquisizione, possesso e uso delle armi da fuoco, la prima in quasi 30 anni. Il Bipartisan Safer Communities Act comprende disposizioni per il finanziamento di ordini di protezione per interventi in stato di crisi e programmi di intervento contro la violenza armata sostenuti dalle comunità locali, tutele per le vittime di violenza domestica e controlli più accurati sugli acquirenti di armi minori di 21 anni. Ha inoltre stabilito che l’acquisto di armi per conto terzi (ovvero l’acquisizione di un’arma da fuoco per conto di qualcuno che non può farlo legalmente o per qualcuno che non vuole che il suo nome sia associato con l’acquisto) e il traffico di armi costituiscono reati federali. La legge, pur rappresentando un passo avanti, non è tuttavia risuscita a rafforzare salvaguardie fondamentali sulle armi da fuoco, come i controlli trasversali su tutti gli acquisti di armi o i divieti riguardanti le armi d’assalto o i caricatori ad alta capacità, per citarne alcune.

 

ESECUZIONI EXTRAGIUDIZIALI

Il governo degli Usa ha fatto ripetutamente ricorso alla forza letale in vari paesi del mondo, utilizzando anche droni armati. Ha anche continuato a non fornire informazioni riguardo agli standard e ai criteri legali e di condotta applicati dalle forze Usa nell’impiego di forza letale. Le autorità non hanno inoltre provveduto a garantire giustizia, verità e riparazione per le uccisioni di civili compiute in passato.

L’amministrazione Biden ha avviato un riesame dei protocolli sull’utilizzo della forza letale e, a settembre, ha pubblicato un nuovo piano d’azione e risposta per mitigare i danni ai civili, che esponeva un piano del dipartimento della Difesa per sviluppare pratiche e procedure in grado di migliorare la protezione dei civili e le indagini sui danni contro i civili in futuro. Tuttavia, la nuova politica non era stata ancora affinata nei dettagli e in ogni caso non sarebbe stata applicata ai raid letali condotti dalla Cia.

Gli Usa non hanno affrontato molti casi di danni contro i civili compiuti in passato e hanno continuato a negare casi ben documentati di morti, ferimenti e altri danni arrecati a civili, malgrado le circostanziate prove presentate dalle Ong.

Al fine di migliorare le politiche riguardanti la protezione dei civili, a novembre, a Dublino, in Irlanda, gli Usa hanno sottoscritto la Dichiarazione internazionale sulla protezione dei civili dall’uso di armi esplosive in aree popolate.

 

FALLIMENTO NELL’AFFRONTARE LA CRISI CLIMATICA E IL DEGRADO AMBIENTALE

Nel 2022, il congresso ha autorizzato un finanziamento di appena un miliardo di dollari Usa come contributo internazionale sul clima, ben al di sotto del livello di possibilità e responsabilità del paese, oltre che dell’impegno assunto dal presidente Biden nel 2021 di fornire 11,4 miliardi di dollari Usa l’anno entro il 2024.

Ad agosto è stata emanata la legge per la riduzione dell’inflazione del 2022, focalizzata contemporaneamente sulle energie rinnovabili e sull’industria dei carburanti fossili: il primo pacchetto di norme sul cambiamento climatico nella storia degli Usa. Se da un lato la legge ha implementato l’impegno degli Usa di centrare gli obiettivi dell’Ndc nella riduzione delle emissioni entro il 2030, dall’altro tali obiettivi non soddisfacevano i requisiti per mantenere l’aumento della temperatura entro 1,5°C e il livello di responsabilità degli Stati Uniti per la crisi climatica e la capacità di affrontarla. La legge ha anche riaperto vecchie aste per le trivellazioni di petrolio e gas su terreni federali e nel Golfo del Messico, che l’amministrazione Biden aveva cercato di cancellare, e ha costretto l’amministrazione a organizzarne di nuove, cominciate a settembre.

A luglio, piogge senza sosta hanno provocato alluvioni improvvise in tutto il Kentucky orientale, una regione in cui prevalgono miniere a cielo aperto e attività estrattive di rimozione della cima delle montagne, uccidendo almeno 44 persone e lasciandone migliaia senza tetto. Il paese è stato attraversato dalla più devastante stagione di incendi boschivi degli ultimi 10 anni, che ha colpito prevalentemente gli stati occidentali, alimentata dal caldo torrido e da persistenti periodi di siccità causati dal cambiamento climatico. A settembre, l’uragano Ian ha provocato danni ingenti nel sud-ovest della Florida, una regione suscettibile alle alluvioni che era stata sviluppata attraverso la rimozione delle mangrovie e il riempimento di zone paludose, causando nella sola Florida almeno 144 morti.

 

DIRITTO ALL’ACQUA E AI SERVIZI IGIENICI

Ad agosto, Jackson, in Mississippi, una città abitata prevalentemente da neri, è stata colpita da un’estesa alluvione che ha danneggiato l’impianto di depurazione delle acque della città, lasciando quasi 150.000 residenti senza acqua potabile o acqua sufficiente per i servizi igienici. La città non aveva ricevuto fondi sufficienti dallo stato per affrontare le sue decennali problematiche riguardo alla fornitura di acqua pulita ai suoi abitanti.

 


Note
1 USA: “They Did Not Treat Us Like People”: Race and Migration-Related Torture and Other Ill-Treatment of Haitians Seeking Safety in the USA, 22 settembre.

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