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VOGLIAMO IL CAMBIAMENTO
a cura di Laura Petruccioli, ufficio del portavoce
Sam’sk Le Jah, ambasciatore di coscienza di Amnesty International nel 2015 e icona reggae, è stato uno dei leader della rivoluzione del 2014 in Burkina Faso. Il documentario “Il paese delle persone integre” (www.landofuprightpeople.net) di Christian Carmosino Mereu racconta la storia di quella rivoluzione, che portò alla cacciata del dittatore Blaise Compaoré.
Cosa ha significato per te il riconoscimento di ambasciatore di coscienza?
Un riconoscimento ti ricorda sempre di non arrenderti e che non sei solo. Sai che c’è la dittatura, che puoi essere ucciso, finire in carcere, forzato all’esilio: è opprimente e può arrivare il momento in cui non ce la fai più. Sapere che sei una fonte di ispirazione per tante persone, molte giovanissime, ti fa dire a te stesso di non mollare. Non mi ritengo un attivista, piuttosto un cittadino che si impegna per una causa in cui crede. L’attivismo è una conseguenza della tua storia: quando ti scontri con una cosa che ritieni ingiusta, inizi a fare qualcosa per cambiarla. E per me l’aspetto più potente dell’attivismo è l’amore. Se non provi amore per le altre persone non potrai mai batterti per loro.