Nuove proposte della Commissione ancora lontane dal risolvere la crisi dei rifugiati

9 Settembre 2015

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Le nuove proposte annunciate oggi dalla Commissione europea per affrontare la crisi globale dei rifugiati faranno passi verso la protezione dei rifugiati, ma non saranno risolutivi né a breve né a lungo termine, ha dichiarato Amnesty International.

Iverna McGowan, direttrice dell’ufficio di Amnesty International presso le istituzioni europee, ha affermato: ‘Le proposte rese note dalla Commissione europea contribuiranno ad affrontare la crisi dei rifugiati, certamente però non la risolveranno – né a breve, né a lungo termine. Gli stati membri dell’Ue devono collaborare con la Commissione per attuare una revisione del sistema di asilo europeo molto più ambizioso – sulla base di un’assistenza significativamente maggiore agli stati in prima linea per l’accoglienza dei richiedenti asilo, l’elaborazione delle richieste e il riconoscimento comune dello status di rifugiato all’interno dell’Unione europea. Gli stati membri dovrebbero cercare di aumentare i percorsi sicuri nell’Ue, non i paesi sicuri dove rispedirli.’

Agenda per la protezione dei rifugiati in Europa

In vista dell’annuncio della Commissione, Amnesty International ha pubblicato un ordine del giorno per l’Europa chiedendo un’Unione di protezione per i rifugiati. L’Agenda definisce i cambiamenti urgentemente necessari nell’approccio dell’Ue alla crescente crisi dei rifugiati in vista della riunione  di emergenza del Consiglio di Giustizia e Affari interni in programma il 14 settembre.

Appello

Amnesty International chiede all’Italia di fare la sua parte affinché l’Ue rafforzi la capacità di accoglienza di migranti e rifugiati nei paesi di primo arrivo; partecipi pienamente ai piani di emergenza di redistribuzione dei rifugiati e dei richiedenti asilo e si impegni per l’introduzione di un sistema d’asilo comune dell’Ue.

La marcia delle donne e degli uomini scalzi

Amnesty ha aderito all’iniziativa ‘La marcia delle donne e degli uomini scalzi’ in sostegno dei migranti, dei rifugiati e dei richiedenti asilo che troppo spesso sono vittime di politiche migratorie che danno priorità alla difesa dei confini piuttosto che alla vita umana.

FINE DEL COMUNICATO    Roma, 9 settembre 2015

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