Alabama: imminente esecuzione tramite ipossia da azoto

22 Gennaio 2024

Tempo di lettura stimato: 2'

Approfondimento a cura del Coordinamento tematico sulla pena di morte. Per restare aggiornato iscriviti alla newsletter. Per consultare i numeri precedenti clicca qui.

Torna di estrema attualità un’imminente esecuzione, quella di Kenneth Smith, programmata per giovedì 25 gennaio in Alabama, Usa. Dopo i tentativi, falliti, ricorrendo all’iniezione letale, è stato stabilito di utilizzare un nuovo metodo, l’ipossia da azoto, vale a dire l’inalazione di azoto per 15 minuti fino alla totale scomparsa di ossigeno, con compromissione letale degli organi vitali. Si tratta di un metodo assolutamente sperimentale di esecuzione, purtroppo approvato dalla Corte suprema dell’Alabama, ma che – per paradosso – è vietato sugli animali. Secondo i giudici, non si tratta di una “punizione crudele e insolita”, ossia di quelle vietate dall’Ottavo emendamento della Costituzione americana. Smith era stato condannato a morte nel 1989 per aver ucciso una donna su commissione del marito. La condanna era stata poi annullata perché la procura aveva selezionato in modo razzista i giurati, escludendo i candidati neri. Nel secondo processo, nel 1996, Smith fu nuovamente condannato a morte, con una decisione del giudice che sovvertì la richiesta di ergastolo emessa da 11 giurati su 12, una prassi poi abolita nel 2017.Per tutta questa serie di motivi, il caso oltre che terrificante è indubbiamente emblematico. Vi chiediamo di mandare un appello alla governatrice dell’Alabama Kay Ivey seguendo le istruzioni qui nel gruppo Facebook.

cifre

 

I dati sulla pena di morte nel 2023 e nel 2024

Più della metà degli stati ha abolito la pena di morte di diritto o de facto. Secondo gli ultimi dati di Amnesty International, aggiornati al dicembre del 2022: 112 stati hanno abolito la pena di morte per ogni reato; 9 stati l’hanno abolita salvo che per reati eccezionali, quali quelli commessi in tempo di guerra; 23 stati sono abolizionisti de facto poiché non vi si registrano esecuzioni da almeno dieci anni oppure hanno assunto un impegno a livello internazionale a non eseguire condanne a morte. In totale 144 stati hanno abolito la pena di morte nella legge o nella pratica. 55 stati mantengono in vigore la pena capitale, ma quelli che eseguono condanne a morte sono assai di meno..

 

 

Condanne a morte eseguite al 15 gennaio 2024*Iran: almeno 39

 

* questa lista contiene soltanto i dati sulle esecuzioni di cui Amnesty International è riuscita ad avere notizia certa. In alcuni paesi asiatici e mediorientali il totale potrebbe essere molto più elevato. Dal 2009, Amnesty International ha deciso di non pubblicare la stima delle condanne a morte e delle esecuzioni in Cina, dove questi dati sono classificati come segreto di stato. Ogni anno, viene rinnovata la sfida alle autorità cinesi di rendere disponibili queste informazioni che si ritiene essere nell’ordine di migliaia, sia di esecuzioni che di condanne a morte.

 

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Altre notizie

Giappone – Un tribunale ha condannato a morte il 18 gennaio Yuki Endo, 21 anni, riconosciuto colpevole dell’omicidio di due persone, il padre e la madre di un’amica, pugnalati nella loro casa di Kofu. Il giovane dopo aver ferito anche la sorella minore della ragazza, ha dato fuoco all’abitazione. Il giudice, all’atto della sentenza, ha dichiarato che l’età del giovane “non deve essere un motivo per evitare la pena di morte”. Endo aveva 19 anni al momento dei crimini ma l’abbassamento in Giappone dell’età adulta da 20 a 18 anni, attraverso la revisione del codice civile, è avvenuta nell’aprile 2022. Nel corso del processo, Endo ha affermato di aver commesso i crimini poiché l’amica si era rifiutata di uscire con lui, il che lo faceva sentire “disperato e arrabbiato”. E ha dichiarato di essere scontento anche del rapporto con i propri genitori. Non ha offerto scuse per quanto compiuto e ha negato di voler presentare appello, dicendo di non voler tornare alla vita normale. La difesa aveva chiesto una pena meno pesante, sostenendo che il ragazzo aveva una capacità mentale ridotta al momento del crimine. (fonte: Kyodo News)Malesia – La Corte Federale ha confermato il 17 gennaio la sentenza capitale di Junaidi Bambang, un cittadino indonesiano condannato alla pena di morte per l’omicidio delle sue tre figlie nel 2002. Si tratta del primo caso in cui viene respinta una richiesta di commutazione di una condanna capitale dopo l’Abolition of Mandatory Death Penalty Act, la legge che rimuove la pena di morte obbligatoria per 11 reati capitali promulgata lo scorso anno. Gli avvocati di Junaidi avevano esortato la Corte a commutare la condanna a morte in 35 anni di carcere. Junaidi ha già trascorso 22 anni in carcere e contava nell’accoglimento della richiesta di una pena detentiva per completare il suo percorso di recupero. Ma l’accusa si è opposta a tale richiesta sostenendo che le azioni di Junaidi costituiscono un palese disprezzo per la vita umana. (fonte: Free Malaysia Today)Singapore – Il governo si è reso responsabile del più alto numero di esecuzioni in più di un decennio e ha cercato di intimidire gli attivisti contro la pena di morte. E’ quanto emerge dal World Report 2024 di Human Rights Watch che analizza le pratiche relative ai diritti umani in più di 100 paesi. Dopo la pausa dovuta al Covid, “Singapore ha spinto al massimo la macchina della pena di morte”, ha affermato Phil Robertson, vicedirettore per l’Asia di Human Rights Watch. La città-Stato ha subìto la condanna internazionale di governi e agenzie delle Nazioni Unite per il suo continuo ricorso alla pena di morte per reati non violenti legati alla droga. Fino a novembre 2023, le autorità hanno giustiziato 16 persone, tra cui Saridewi Djamani, la prima donna ad essere messa a morte nel paese in quasi due decenni. Ad aprile, Singapore ha respinto le richieste urgenti dell’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani e ha messo a morte Tagaraju Suppia, che era stato condannato per coinvolgimento nel traffico di un chilogrammo di cannabis nel 2013. (fonte: Human Rights Watch)

Brevi dal mondo

15 gennaio – Sette persone accusate di spionaggio e collaborazionismo con il governo federale somalo, l’amministrazione del Jubaland e le agenzie di intelligence di Stati Uniti e Kenya, sono state messe a morte dagli islamisti di Al-Shabaab a Jilib, nello stato federato somalo del Jubaland. Le esecuzioni si sono svolte in pubblico, in una piazza di Jilib. Non sono le prime esecuzioni di persone accusate di spionaggio senza procedure giudiziarie eque per mano di Al-Shabaab.27 dicembre 2023 – Il presidente del Vietnam Võ Văn Thưởng ha commutato in ergastolo le condanne a morte di 18 prigionieri che avevano presentato istanze per la riduzione della pena. Secondo l’Ufficio presidenziale, si tratta di una decisione che dimostra la clemenza e la politica umanitaria del Partito Comunista e dello Stato nei confronti delle persone che hanno commesso crimini gravi, dando loro l’opportunità di tornare alle loro famiglie e alla comunità.Il Presidente aveva già preso una decisione simile per 11 prigionieri in occasione del Giorno dell’Indipendenza del Paese, il 2 settembre.29 dicembre 2023 – Il governatore Babajide Sanwo-Olu dello stato nigeriano di Lagos ha approvato la liberazione di 246 detenuti da vari istituti penitenziari dello stato e la commutazione della condanna capitale in ergastolo di 39 detenuti.29 dicembre 2023 – Tre uomini e una donna sono stati messi a morte in Iran con l’accusa di essere legati ai servizi segreti israeliani del Mossad. Lo riferisce l’agenzia di stampa Mizan, vicina alla magistratura iraniana. Secondo l’accusa, avevano ricevuto denaro per diverse missioni nelle province dell’Azarbaijan occidentale, Teheran e Hormozgan. Per 4 di loro, la pena di morte è stata eseguita per “crimine di guerra e corruzione attraverso la cooperazione con il regime sionista”.1 gennaio 2024 – Il nuovo anno si apre in Iran con cinque esecuzioni avvenute nella prigione centrale di Karaj. I cinque erano stati riconosciuti colpevoli di rapina a mano armata, come ha riportato il sito Hengaw. Secondo la Procura generale, gli uomini erano membri di una banda di rapinatori armati che rappresentavano una minaccia per la sicurezza pubblica, rendendosi respondabili di danni significativi alle proprietà delle persone in diverse province.14 gennaio 2024 – Almeno 16 prigionieri sono stati messi a morte nel corso dell’ultima settimana, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa TASNIM, associata all’organizzazione terroristica Forza Quds. Le esecuzioni sono avvenute nel carcere centrale di Karaj, a Qazvin e nella prigione di Qezelhessar.


Buone notizie

Malesia – L’11 gennaio 2024 una corte d’appello ha commutato a 10 anni di carcere la condanna a morte di una donna di 38 anni, nota come C. Smochit, che in primo grado era stata giudicata colpevole dell’omicidio premeditato del fidanzato. Il capo d’accusa è stato mutato in omicidio colposo.Pakistan – Il 29 dicembre 2023 il Comitato permanente sui diritti umani del Senato ha approvato una risoluzione contraria alla proposta di un emendamento alla Costituzione che avrebbe previsto le impiccagioni in pubblico, in particolare di persone giudicate colpevoli di stupro.Qatar – Il 28 dicembre 2023 una corte d’appello ha commutato le condanne a morte inflitte in primo grado, il 28 ottobre, nei confronti di otto militari della Marina dell’India, accusati di spionaggio in favore di Israele.Usa – Il 13 dicembre 2023 una corte federale ha annullato la condanna a morte di Terry Pitchford, emessa nel 2006 nello stato del Mississippi. Secondo la corte, il giudice del processo di primo grado non consenti alla difesa di Pitchford di contestare efficacemente la decisione della procura di escludere potenziali giurati neri. Lo stato del Mississippi dovrà processare nuovamente Pitchford entro sei mesi dalla sentenza oppure scarcerarlo.Usa – Il 19 dicembre 2023 Noel Montalvo è stato scarcerato da una prigione dello stato della Pennsylvania in quanto riconosciuto innocente dall’accusa di un duplice omicidio, per la quale aveva persino ricevuto nel 2003 una condanna a morte, poi annullata nel 2017.

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