Nel mondo, ogni giorno, avere il coraggio di schierarsi dalla parte dei diritti umani significa anche difendersi da attacchi, rischiare la tortura e la prigione, in alcuni casi pagare con la propria vita.
I difensori e le difensore dei diritti umani sono studenti, esponenti di comunità, giornalisti, avvocati, vittime di abusi e loro familiari, operatori sanitari, insegnanti, sindacalisti, testimoni di illeciti, agricoltori, ambientalisti ed altro ancora.
Con il loro coraggio sfidano l’abuso di potere di governi e aziende, difendono l’ambiente, tutelano le minoranze, si oppongono alle discriminazioni contro donne e persone Lgbti, denunciano condizioni di lavoro illegali.
Grazie al loro coraggio intralciano ingiustizia e discriminazioni, abusi e demonizzazioni.
Grazie ai difensori e alle difensore dei diritti umani possiamo sperare in un mondo più giusto e più equo, ma è necessario il nostro coraggio per proteggerli e farli vivere al sicuro da ogni pericolo.
Il coraggio di un tweet. Il coraggio di protestare e di scrivere lettere. Il coraggio di testimoniare e vigilare. Il coraggio di schierarsi con chi difende i diritti umani, perché ogni ingiustizia ci riguarda.
Amnesty International Italia aderisce al network “In Difesa Di – Per i diritti umani e chi li difende“, una rete di oltre 30 organizzazioni e associazioni italiane attive nella promozione di campagne e iniziative volte alla tutela di chi difende i diritti umani.
La Dichiarazione delle Nazioni Unite sui difensori dei diritti umani*, adottata nel dicembre 1998, considera difensore dei diritti umani quella persona che, individualmente o insieme ad altre promuove e/o protegge i diritti e le libertà fondamentali universalmente riconosciute a livello locale, nazionale, regionale o internazionale.
Sono difensori dei diritti umani le persone che lottano per promuovere, proteggere e realizzare i diritti civili e politici e i diritti economici, sociali e culturali di tutte e tutti.
Queste persone possono portare avanti vere e proprie campagne oppure singole azioni in difesa dei diritti e farlo attraverso la propria professione, ma anche in maniera volontaria e gratuita.
Difensore dei diritti umani può essere chiunque – indipendentemente da età, occupazione, nazionalità, genere, appartenenza a gruppi sociali – faccia sentire la propria voce contro le violazioni e gli abusi dei diritti umani o intenda rivendicarli e promuoverli.
*L’acronimo inglese HRD (Human Rights Defenders) in italiano può essere tradotto con i termini “difensore” e “difensora” dei diritti umani. HRD può essere chiunque sia in prima fila nella difesa di un’ampia gamma di diritti, come il diritto alla salute, all’educazione, al lavoro e alla protezione sociale, alla giustizia, all’ambiente e per chiedere alle imprese di rispettare i diritti umani.
L’acronimo WHRD (Women Human Rights Defenders) si riferisce sia alle donne che difendono i diritti umani, sia a chi si occupa dei diritti delle donne o di diverse questioni legate al genere.
In un panorama che spazia da leggi che autorizzano l’uso della forza contro manifestanti pacifici o consentono la sorveglianza di massa, fino al divieto di accesso a fondi esteri o all’imposizione di requisiti severissimi per registrare organizzazioni, lo spazio per sostenere i diritti umani è sempre più limitato.
I difensori e le difensore dei diritti umani finiscono sempre più spesso sotto attacco.
Governi, aziende, gruppi armati, i movimenti che portano avanti campagne di odio e discriminazione, li ritraggono come criminali, terroristi, nemici dello stato o addirittura come corrotti “agenti stranieri”. In alcuni casi, le autorità infangano la loro reputazione. A queste violenze si aggiungono quelle fisiche della tortura, della prigione e anche della morte.
Vogliono metterli a tacere e porre fine al loro lavoro.
Chi difende i diritti umani deve confrontarsi con una duplice minaccia: da un lato un minore accesso alle informazioni, alle reti e agli strumenti, indispensabili per portare avanti il cambiamento; dall’altro una totale inadeguatezza della protezione contro gli attacchi che subiscono.
Le nostre ricerche
Nonhle Mbuthuma con coraggio difende la sua terra in Sudafrica continuando, ogni giorno, a lottare contro un’azienda che vuole estrarre il titanio in quei territori.
Daphne Caruana Galizia, la più nota giornalista investigativa di Malta, è morta a seguito di un attentato avvenuto il 16 ottobre 2017 a Bidnija, nella parte settentrionale dell’isola. Daphne ha avuto il coraggio di denunciare la dilagante corruzione nel suo Paese.
Loujain al-Hathloul è in carcere per aver condotto campagne pacifiche per il diritto alla guida, per porre fine al sistema di tutela maschile e per la giustizia e l’uguaglianza delle donne in Arabia Saudita. È grazie al suo coraggio e a quello di donne come lei che il 24 giugno, il controverso divieto di guida per le donne è stato abolito.
Nasu Abdulaziz, lotta coraggiosamente per il diritto a un alloggio adeguato per sé e per la sua comunità da più di 4 anni, dopo che in un solo giorno degli uomini armati, senza preavviso su dei bulldozer, hanno incendiato e raso al suolo le case della comunità di Otodo-Gbame nello stato di Lagos, in Nigeria.
Clovis Razafimalala è un difensore dei diritti dell’ambiente. A causa del suo impegno in difesa dell’ambiente è stato minacciato. Nel 2016 è stato in carcere per 10 mesi perché ha sfidato chi ha guadagnato miliardi di dollari grazie alla vendita illegale del legno di palissandro, un albero in via d’estinzione.
In base ai dati dell’organizzazione Front Line Defenders, nel 2019:
I paesi con più vittime sono stati: Colombia (106 uccisioni), Filippine (43), Honduras (31), Messico (23) e Brasile (23).
Le storie di coraggio dei difensori e delle difensore dei diritti umani sono al centro dei percorsi didattici per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado “Il coraggio di essere la libertà degli altri”.
È possibile scaricare gratuitamente la guida per l’insegnante e il quaderno per gli studenti qui.
Amnesty International Italia aderisce al network “In Difesa Di – Per i diritti umani e chi li difende”.
Obiettivo del network è quello di aprire in Italia uno spazio di riflessione e di azione sul ruolo e il lavoro svolto da difensori e difensore dei diritti umani, sensibilizzare l’opinione pubblica su queste tematiche, e chiedere alle istituzioni italiane (Governo, Parlamento ed enti locali) di impegnarsi a sviluppare strumenti e meccanismi di protezione per difensori/e dei diritti umani.
Per seguire le attività del network: www.indifesadi.org
*La rete “In Difesa Di – per i diritti umani e chi li difende” è composta da:
AIDOS, Amnesty International Italia, AOI, ARCI, ARCS, Associazione Antigone, Associazione Articolo 21, Centro di Ateneo per i Diritti Umani – Università di Padova, CISDA, Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili, Comune-info, CGIL, Comitato Verità e Giustizia per i Nuovi Desaparecidos, COSPE, Fondazione Lelio e Lisli Basso-Issoco, Giuristi Democratici, Greenpeace Italia, Legambiente, Libera-Associazione Nomi e Numeri contro le mafie, Non c’è Pace senza Giustizia, Operazione Colomba – Comunità Papa Giovanni XXIII, Radicali Italiani, Rete per la Pace, Terra Nuova, Progetto Endangered Lawyers/Avvocati Minacciati, Unione Camere Penali Italiane, Un ponte per… , Yaku.
Sostengono la rete: Peace Brigades International Italia e Centro Studi Difesa Civile.