Chi dà voce ai diritti di una comunità violata. Chi difende i diritti delle persone Lgbtiq+. Chi si oppone allo sfruttamento dell’ambiente, alla distruzione del benessere degli altri, o alla violenza.
Sono donne e uomini coraggiosi che decidono di mettere in gioco la propria vita per il bene comune e per gli altri. Hanno il coraggio di schierarsi dalla parte dei diritti umani e ciò significa anche difendersi da attacchi, rischiare la tortura e la prigione, in alcuni casi pagare con la propria vita.
Con “Difensori e difensore dei diritti umani” intendiamo quelle persone che, individualmente o con altri, agiscono per promuovere o proteggere i diritti umani in modo pacifico.
I governi di diversi paesi stanno adottando leggi e politiche che rendono l’attività di coloro che difendono i diritti umani più rischiosa e difficile. In un panorama che spazia da leggi che autorizzano l’uso della forza contro chi manifesta pacificamente o consentono la sorveglianza di massa, fino al divieto di accedere a fondi esteri o all’imposizione di requisiti severissimi per registrare le organizzazioni, si restringono sempre di più gli spazi per la società civile.
Nel frattempo, coloro che difendono i diritti umani vengono etichettati sempre più apertamente come criminali, indesiderabili, “difensori del demonio”. Vengono definiti “agenti stranieri”, “nemici dello stato”, “terroristi”. Sono raffigurati come una minaccia per la sicurezza, lo sviluppo o i valori tradizionali.
La Dichiarazione delle Nazioni Unite sui difensori dei diritti umani*, adottata nel dicembre 1998, considera difensore dei diritti umani quella persona che, individualmente o insieme ad altre promuove e/o protegge i diritti e le libertà fondamentali universalmente riconosciute a livello locale, nazionale, regionale o internazionale.
Sono difensori dei diritti umani le persone che lottano per promuovere, proteggere e realizzare i diritti civili e politici e i diritti economici, sociali e culturali di tutte e tutti.
Queste persone possono portare avanti vere e proprie campagne oppure singole azioni in difesa dei diritti e farlo attraverso la propria professione, ma anche in maniera volontaria e gratuita.
Difensore dei diritti umani può essere chiunque – indipendentemente da età, occupazione, nazionalità, genere, appartenenza a gruppi sociali – faccia sentire la propria voce contro le violazioni e gli abusi dei diritti umani o intenda rivendicarli e promuoverli.
*L’acronimo inglese HRD (Human Rights Defenders) in italiano può essere tradotto con i termini “difensore” e “difensora” dei diritti umani. HRD può essere chiunque sia in prima fila nella difesa di un’ampia gamma di diritti, come il diritto alla salute, all’educazione, al lavoro e alla protezione sociale, alla giustizia, all’ambiente e per chiedere alle imprese di rispettare i diritti umani.
L’acronimo WHRD (Women Human Rights Defenders) si riferisce sia alle donne che difendono i diritti umani, sia a chi si occupa dei diritti delle donne o di diverse questioni legate al genere.
In un panorama che spazia da leggi che autorizzano l’uso della forza contro manifestanti pacifici o consentono la sorveglianza di massa, fino al divieto di accesso a fondi esteri o all’imposizione di requisiti severissimi per registrare organizzazioni, lo spazio per sostenere i diritti umani è sempre più limitato.
I difensori e le difensore dei diritti umani finiscono sempre più spesso sotto attacco.
Governi, aziende, gruppi armati, i movimenti che portano avanti campagne di odio e discriminazione, li ritraggono come criminali, terroristi, nemici dello stato o addirittura come corrotti “agenti stranieri”. In alcuni casi, le autorità infangano la loro reputazione. A queste violenze si aggiungono quelle fisiche della tortura, della prigione e anche della morte.
Vogliono metterli a tacere e porre fine al loro lavoro.
Chi difende i diritti umani deve confrontarsi con una duplice minaccia: da un lato un minore accesso alle informazioni, alle reti e agli strumenti, indispensabili per portare avanti il cambiamento; dall’altro una totale inadeguatezza della protezione contro gli attacchi che subiscono.
Le nostre ricerche
Nonhle Mbuthuma con coraggio difende la sua terra in Sudafrica continuando, ogni giorno, a lottare contro un’azienda che vuole estrarre il titanio in quei territori.
Daphne Caruana Galizia, la più nota giornalista investigativa di Malta, è morta a seguito di un attentato avvenuto il 16 ottobre 2017 a Bidnija, nella parte settentrionale dell’isola. Daphne ha avuto il coraggio di denunciare la dilagante corruzione nel suo Paese.
Loujain al-Hathloul è in carcere per aver condotto campagne pacifiche per il diritto alla guida, per porre fine al sistema di tutela maschile e per la giustizia e l’uguaglianza delle donne in Arabia Saudita. È grazie al suo coraggio e a quello di donne come lei che il 24 giugno, il controverso divieto di guida per le donne è stato abolito.
Nasu Abdulaziz, lotta coraggiosamente per il diritto a un alloggio adeguato per sé e per la sua comunità da più di 4 anni, dopo che in un solo giorno degli uomini armati, senza preavviso su dei bulldozer, hanno incendiato e raso al suolo le case della comunità di Otodo-Gbame nello stato di Lagos, in Nigeria.
Clovis Razafimalala è un difensore dei diritti dell’ambiente. A causa del suo impegno in difesa dell’ambiente è stato minacciato. Nel 2016 è stato in carcere per 10 mesi perché ha sfidato chi ha guadagnato miliardi di dollari grazie alla vendita illegale del legno di palissandro, un albero in via d’estinzione.
Un’analisi di Front Line Defenders e dell’iniziativa del Human Rights Defenders Memorial ha registrato 358 uccisioni di difensori/e dei diritti umani a livello globale nel 2021.
Di quel totale, quasi il 60% erano difensori/e della terra, dell’ambiente o dei diritti dei popoli nativi.
I paesi con il più alto numero di vittime sono Colombia, Messico e Brasile.
Le organizzazioni affermano che il numero reale è probabilmente molto più alto, poiché gli attacchi ai difensori della terra e dell’ambiente in Africa spesso non vengono denunciati.
Le storie di coraggio dei difensori e delle difensore dei diritti umani sono al centro dei percorsi didattici per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado “Il coraggio di essere la libertà degli altri”.
È possibile scaricare gratuitamente la guida per l’insegnante e il quaderno per gli studenti qui.
Partecipa al corso gratuito online sui difensori dei diritti umani (in inglese) su Amnesty Academy.
“In Difesa Di – per i diritti umani e chi li difende” è una rete di associazioni e organizzazioni e attive in Italia su tematiche quali diritti umani, ambiente, solidarietà internazionale, pace e disarmo, diritti dei lavoratori, libertà di stampa che si propone di aprire uno spazio di riflessione e di azione sulla questione dei/delle difensori/e dei diritti umani, e chiedere al Governo, al Parlamento e agli enti locali di impegnarsi per la loro tutela e protezione.
La rete ha il compito di sensibilizzare i decisori politici e la società civile sulle possibili modalità di sostegno e protezione di uomini e donne che difendono i diritti umani.
Obiettivi della rete:
Nel 2018 il Segretariato Internazionale di Amnesty International ha condotto uno studio informale di alcune organizzazioni che ospitano difensori/e in vari programmi, tra cui i fellowship programme che prevedono l’erogazione di borse di studio per difensori/e dei diritti umani. Tutte le organizzazioni contattate hanno espresso l’urgente necessità che Amnesty International svolga il proprio ruolo nella costruzione e nella dimostrazione del sostegno internazionale e della solidarietà in favore dei difensori e delle difensore dei diritti umani. Uno dei modi in cui le organizzazioni ritenevano che ciò potesse essere fatto è attraverso il programma di borse di studio per facilitare i/le difensori/e nell’accedere ad ambienti sicuri per recuperare le proprie forze e continuare il lavoro sui diritti umani.
Per questo anche Amnesty International Italia ha avviato il progetto “Human Rights Defenders Protective Fellowship Programme”.
L’HRD Protective Fellowship Programme è un programma di protezione che consente ai/alle difensori/e a rischio o bisognosi di recuperare le forze, di essere ospitati in Italia, garantendo loro l’assegnazione di borse di studio per un periodo temporaneo di sei o dodici mesi.
La borsa di studio può coinvolgere l’HRD:
Amnesty international Italia ha attivato il programma nel 2020 supportando il difensore Mohamed Dihani, prima con una borsa di studio in Tunisia, poi con una in Italia attualmente in corso.
In tutto il mondo, lo spazio per le organizzazioni della società civile e per le persone che difendono i diritti umani sta diventando sempre più pericoloso.
I governi, i gruppi armati, le società e altri potenti attori e comunità credono che i loro interessi siano minacciati da chi difende i diritti umani e stanno usando una serie di tattiche e strumenti per metterli a tacere.
Per questo, nel 2017, Amnesty International ha lanciato la campagna “Coraggio” ponendosi gli obiettivi di rafforzare il ruolo dei difensori dei diritti umani, di spingere i governi a proteggere i difensori da attacchi e minacce e di sostenere le loro campagne.
La campagna si è conclusa nel 2019, ma continuiamo a stare al fianco dei difensori e difensore dei diritti umani!