Cina, al via il processo di Li Qiaochu

19 Dicembre 2023

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“Incitamento a sovvertire i poteri dello stato”: con quest’accusa, che potrebbe costarle una condanna ad almeno cinque anni di carcere, la ricercatrice e l’attivista cinese per i diritti delle donne Li Qiaochu viene processata oggi presso il tribunale di Linyi, nella provincia dello Shandong, dov’è detenuta. Non è chiaro quando verrà emessa la sentenza.

La persecuzione di Li è iniziata il 31 dicembre 2019, quando è stata convocata dalla polizia di Pechino per un interrogatorio sulle attività portate avanti dal fidanzato Xu Zhiyong, a sua volta attivista.

Il 9 gennaio 2020, Li ha pubblicato un post sul trattamento subito durante l’interrogatorio, durato 24 ore. Il 15 febbraio è posta agli arresti domiciliari in una località sconosciuta, una misura che consente di svolgere indagini per almeno sei mesi su una persona che non è formalmente inserita nel sistema penitenziario e irrintracciabile per familiari e avvocati.

Scarcerata su cauzione il 19 giugno, Li è stata nuovamente arrestata il 14 marzo 2021 con l’accusa di “incitamento alla sovversione dei poteri dello stato”, per aver pubblicato due tweet in cui denunciava le dure condizioni detentive cui era sottoposto Xu Zhiyong, nel frattempo arrestato.

Secondo l’accusa, “Li è profondamente influenzata dai pensieri sovversivi del partner” al punto da “diffondere pensieri sovversivi” pubblicando online gli “articoli sovversivi” di Xu.

Il 10 aprile di quest’anno Xu è stato condannato a 14 anni per “sovversione dei poteri dello stato”.