Dieci anni fa la strage della miniera sudafricana di Marikana

16 Agosto 2022

CC Discott

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Il 16 agosto 2012 le forze di polizia del Sudafrica uccisero 34 operai che stavano scioperando e protestando contro la Lonmin, proprietaria della miniera di Marikana, chiedendo migliori condizioni di lavoro e salari adeguati.

In occasione del decimo anniversario della strage, Amnesty International Sudafrica e il Centre for Applied Legal Studies hanno accusato il governo di essere venuto meno all’impegno di consegnare 2658 abitazioni e la nuova proprietà, Sibanye-Stillwater, di evadere le responsabilità addossando ogni colpa alla Lonmin.

Nel 2015 la Commissione Farlan, incaricata di indagare sulle circostanze che portarono alla morte dei 34 minatori e di altri 10 nei giorni precedenti, concluse che la Lonmin non aveva rispettato i suoi stessi regolamenti in materia di alloggi e aveva “creato un clima che favoriva situazioni di tensione e di rivolte dei lavoratori”.

Nel 2006 la Lonmin si era impegnata a costruire 5500 alloggi per i lavoratori della miniera, ma ne aveva realizzati solo tre.

Nel frattempo, la miniera di Marikana si è ingrandita ma delle 2658 unità abitative che il governo aveva promesso ne sono state completate solo 544.

Secondo i dati forniti dalla stessa miniera, il 37 per cento dei lavoratori vive tuttora in insediamenti informali.

Il testo integrale della dichiarazione congiunta di Amnesty International e del Centre for Applied Legal Studies è qui.