Iran, altri manifestanti uccisi durante le proteste e le commemorazioni di Mahsa Amini

27 Ottobre 2022

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Il 26 e il 27 ottobre le forze di sicurezza iraniane hanno inasprito l’uso della forza illegale contro manifestanti e persone che commemoravano i 40 giorni trascorsi dalla morte in custodia di polizia di Mahsa (Zhina) Amini. Epicentro della repressione sono state le province del Kurdistan, del Lorestan, del Kermanshah e dell’Azerbaigian occidentale.

Il 26 ottobre a Saqqez, nel Kurdistan, le forze di sicurezza hanno esploso gas lacrimogeni e sparato pallini di metallo per disperdere migliaia di persone che stavano prendendo parte a una commemorazione. Nel corso delle proteste serali, sono stati uccisi due manifestanti: Mohammad Shariati nel Kurdistan e Afshin Asham nel Kermanshah.

Il 27 ottobre a Mahabad, nell’Azerbaigian occidentale, le forze di sicurezza hanno usato le armi da fuoco contro una protesta convocata a seguito dell’uccisione di un manifestante, Esmail Moloudi. Sono stati uccisi altri tre manifestanti: una donna di nome Kobra Sheikheh, e due uomini, Zaniar Aboubekri e Shahou Khezri.

Almeno un altro manifestante, di cui Amnesty International sta accertando le generalità, è stato ucciso lo stesso giorno a Baneh, nel Kurdistan.

“Ancora una volta lo sconsiderato e illegale uso delle armi da fuoco, da parte delle forze di sicurezza iraniane, contro i manifestanti rivela il tragico elevato costo della mancanza d’azione internazionale. Chiediamo a tutti gli stati membri del Consiglio Onu dei diritti umani di convocare immediatamente una sessione speciale sull’Iran e di assumere iniziative determinanti, come sollecitato anche dal Relatore speciale Onu sulla situazione dei diritti umani in Iran”, ha dichiarato Heba Morayef, direttrice di Amnesty International per il Medio Oriente e l’Africa del Nord.