La mobilitazione a Roma per Ahmadreza Djalali, il ricercatore condannato a morte in Iran

13 Maggio 2022

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Secondo quanto dichiarato dalle autorità iraniane, Ahmadreza Djalali, ricercatore esperto di Medicina dei disastri, sarà messo a morte entro il 21 maggio.

Dopo la manifestazione di Novara il giorno prima, l’11 maggio siamo scesi in piazza presso l’Ambasciata dell’Iran a Roma per continuare a mantenere alta l’attenzione e chiedere l’annullamento della condanna a morte.

“Si sta avvicinando paurosamente il giorno entro il quale, secondo le autorità iraniane, Ahmadreza Djalali potrebbe essere messo a morte”, ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.

Continuamo a chiedere che il mondo faccia qualcosa e che la diplomazia agisca. Ahmadreza è innocente, è un uomo di scienza. Vogliamo che torni in Svezia dalla moglie e dai figli, che la condanna a morte sia annullata e che sia rilasciato al più presto e senza condizioni”, ha concluso Noury.

Fin dall’inizio abbiamo chiesto la liberazione di Ahmadreza, raccogliendo solo in Italia oltre 270.000 firme. Alle mobilitazioni hanno partecipato anche gli studenti e le studentesse dell’Istituto Tecnico A. Genovesi di Roma, che lo scorso mese avevano incontrato Vida, la moglie di Djalali. Nei prossimi giorni manifesteremo in altre città tra cui Forlì, Bologna, Brescia e Piacenza. Ulteriori iniziative sono in fase di organizzazione.

Alcune foto e il video della mobilitazione di Roma: