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Amnesty International Italia ha espresso preoccupazione alla notizia di un attacco incendiario occorso ai danni di un edificio a Monastir, un comune in provincia di Cagliari, seguìto alla decisione di rendere disponibile d’urgenza lo stabile (la ex scuola di Polizia penitenziaria) per l’accoglienza di migranti giunti in Italia la settimana scorsa.
Numerosi cittadini di Monastir, tra cui la sindaca, avevano manifestato contro l’uso di questa struttura. L’edificio messo a disposizione avrebbe dovuto accogliere circa 150 migranti, cioè una porzione delle 1250 persone salvate la settimana scorsa da una nave spagnola al largo delle coste libiche che è poi approdata al porto di Cagliari.
Il direttore generale di Amnesty International, Gianni Rufini, ha dichiarato: ‘Gli arrivi di persone in fuga da miseria, violenza e guerre non rappresentano una novità per l’Italia né per altri paesi dell’Europa meridionale. In quanto ad arrivi in Italia siamo a livelli simili all’anno scorso. Non ci troviamo quindi di fronte a una emergenza o crisi, ma a un flusso costante che l’Italia e l’Europa devono imparare a gestire in modo razionale, condividendo le responsabilità e creando canali sicuri e legali per la migrazione e per coloro che cercano protezione internazionale. Rispondendo in modo emergenziale non si fa altro che fomentare il panico e creare terreno fertile per la xenofobia e per situazioni come quelle di Monastir’.
Rufini ha inoltre ammonito le autorità locali contro le manifestazioni di rifiuto all’accoglienza e la strumentalizzazione di situazioni che sono umanitarie e chiamano in causa tutti: ‘Queste persone cercano rifugio, scappano da situazioni di estrema violenza e bisogno per noi difficilmente immaginabili. Sebbene sia comprensibile come piccoli comuni possano sentirsi poco preparati all’accoglienza, soprattutto se improvvisata in questo modo, è un dovere dei politici e degli amministratori locali evitare di fomentare la xenofobia e il panico tra i cittadini. Molte comunità italiane sono riuscite ad aprire le porte ai rifugiati senza allarmismi e beneficiandone nel lungo periodo. I numeri degli arrivi non sono poi così travolgenti’.
L’appello di Amnesty International per aprire canali sicuri e legali per i rifugiati è online all’indirizzo:
http://appelli.amnesty.it/canali-sicuri-per-i-rifugiati/