Migranti e rifugiati morti negli incendi in Grecia: vittime di due grandi ingiustizie

24 Agosto 2023

©Giorgos Moutafis/Amnesty International

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“Le 26 persone, probabilmente migranti e rifugiate, morte il 21 e il 22 agosto negli incendi che hanno colpito la regione dell’Evros, nel nord della Grecia, sono vittime di due grandi ingiustizie dei nostri tempi”, ha dichiarato Adriana Tidona, ricercatrice sull’immigrazione di Amnesty International.

“Da un lato, il catastrofico cambiamento climatico, che i governi non stanno affrontando e che, con l’aumento delle temperature, è causa di incendi boschivi ancora più devastanti. Dall’altro lato, la mancanza di percorsi legali e sicuri per le persone in movimento e le costanti politiche in materia d’immigrazione basate sull’esclusione razzializzata e sulla deterrenza mortale, che comprende anche violenze razziste lungo le frontiere”, ha aggiunto Tidona.

“A causa della mancanza di percorsi legali e sicuri per chi cerca di raggiungere l’Europa, le persone migranti e rifugiate utilizzano la frontiera terrestre della regione di Eros per entrare irregolarmente in Grecia dalla Turchia. Le autorità reagiscono sistematicamente con respingimenti illegali, col diniego del diritto d’asilo e con la violenza”, ha sottolineato Tidona.

“Gli incendi nella regione dell’Evros hanno alimentato la retorica e la violenza contro le persone migranti e rifugiate. Sulla sua pagina Facebook Paraschos Christou Papadakis, un parlamentare greco ultra-nazionalista, ha usato toni razzisti sostenendo che gli incendi erano stati appiccati proprio da loro. Un cittadino greco è stato arrestato dopo che aveva sequestrato un gruppo di migranti nella sua automobile e aveva incitato altri a fare lo stesso, diffondendo un video delle sue azioni”, ha commentato Tidona.

“L’Ong Alarm Phone ha riferito che centinaia di persone migranti e rifugiate sono bloccate in varie zone della regione dell’Evros mentre gli incendi continuano a divampare. Chiediamo alle autorità greche di evacuare urgentemente queste persone e tutti coloro che non possono muoversi in sicurezza a causa degli incendi e le sollecitiamo a garantire che le persone migranti e rifugiate entrate irregolarmente in Grecia possano chiedere asilo e non siano soggette a respingimenti forzati illegali alla frontiera. Le autorità greche devono condannare pubblicamente e sottoporre a indagini ogni violenza, discorso o incitamento razzista, compresi quelli fatti da esponenti politici”, ha concluso Tidona.