Ostacoli alla stampa e ai soccorsi nella Libia orientale devastata dalle inondazioni

22 Settembre 2023

©MAHMUD TURKIA/AFP via Getty Images

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Le Forze armate arabe libiche (Faal), il gruppo armato che ha il controllo di fatto della Libia orientale, compresa la città di Derna, deve immediatamente annullare le limitazioni imposte ai mezzi d’informazione e facilitare l’arrivo degli aiuti umanitari alle popolazioni colpite dalle inondazioni.

Dopo che migliaia di abitanti di Derna, insieme a molti soccorritori, erano scesi in strada per chiedere le dimissioni di politici locali e nazionali e di individuare le responsabilità per il crollo di due dighe che aveva causato l’inondazione, le Faal hanno iniziato a operare arresti e a limitare l’accesso della stampa a luoghi e fonti.

Jamal El Gomati, un creatore di contenuti social, è stato arrestato per aver espresso critiche alle autorità durante le sue dirette da Derna. È risultato scomparso per tre giorni, dal 17 al 19 settembre, prima che venisse scarcerato per intercessione di un alto comandante delle Faal.

HUSSAM AHMED/AFP via Getty Images

Quanto agli aiuti, il 19 settembre un portavoce delle Nazioni Unite ha affermato che il loro team “non aveva l’autorizzazione a procedere”. In generale, gli aiuti arrivano con lentezza a causa degli innumerevoli posti di blocco delle Faal. A una squadra medica proveniente dalla Libia occidentale e una squadra internazionale di soccorritori è stato detto di lasciare la zona.

Le persone sopravvissute e i difensori dei diritti umani stanno chiamando ripetutamente in causa anni e anni di malgoverno, di dispute fra governi rivali e di controllo del territorio da parte di milizie e gruppi armati, che hanno fatto sì che le vite e il benessere della popolazione civile venissero completamente trascurati.

Un pubblico ministero del governo di Tripoli ha visitato le zone colpite dalle inondazioni promettendo un’indagine. Ma dato il clima d’impunità dominante in Libia è inimmaginabile che la giustizia interna favorisca la verità e la giustizia.

Conflitti e divisioni in Libia

La Libia è soggetta a conflitti armati e divisioni politiche dal 2011, con governi paralleli sostenuti da milizie e gruppi armati che non rendono conto a nessuno e che si autoproclamano legittimi. A Bengasi, la seconda città più grande della Libia, le Faal controllano il territorio e svolgono funzioni simili a quelle governative. L’uso, da parte delle Faal, di tattiche brutali per reprimere le proteste, limitare la società civile indipendente e mantenere saldamente il potere è ampiamente documentato.

Le città di Derna, Sousse, Bayada inondate

L’11 settembre 2023 una catastrofe ha colpito Derna, Sousse, Bayada e altre zone della cosiddetta “Montagna verde”, dopo che la tempesta “Daniel” (un ciclone tropicale mediterraneo noto come “medicane”) ha causato il crollo di due dighe nella città di Derna, che non ricevevano manutenzione da decenni. Amnesty International ha chiesto una rapida mobilitazione globale per sostenere le operazioni di soccorso in favore di tutte le comunità colpite, senza discriminazione, prestando particolare attenzione ai gruppi a rischio, tra cui rifugiati, persone migranti e sfollate.

Le Faal e i loro gruppi armati affiliati e le forze di sicurezza hanno impedito a centinaia di persone di etnia tawargha di tornare in un campo profughi a Bengasi, dove avevano vissuto per anni e da dove erano stati evacuati il 10 settembre prima della tempesta. Secondo gli attivisti e le attiviste, altri residenti sono stati autorizzati a tornare nelle loro case nella stessa zona.