Russia, le Pussy Riot devono essere rilasciate!

31 Luglio 2012

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Maria Alekhina, Ekaterina Samusevich e Nadezhda Tolokonnikova, tre componenti del gruppo punk russo Pussy Riot, sono sotto processo a Mosca per il  reato di ‘vandalismo per motivi di odio religioso’ e rischiano fino a sette anni di carcere per aver cantato un brano di protesta, a febbraio, nella principale chiesa ortodossa della capitale della Federazione russa.

Il 21 febbraio, all’interno della Cattedrale del Cristo Redentore di Mosca, col volto coperto da passamontagna, le Pussy Riot avevano cantato il brano ‘Vergine Maria liberaci da Putin’. Il testo criticava il sostegno dato da alcuni esponenti della Chiesa ortodossa al primo ministro Vladimir Putin e invitava la Vergine Maria a diventare femminista e a cacciare il leader russo.

Maria Alekhina e Nadezhda Tolokonnikova erano state arrestate il 4 marzo, Ekaterina Samusevich il 15 marzo. Nadezhda Tolokonnikova ha ammesso di aver fatto parte del gruppo delle Pussy Riot che aveva svolto la protesta, mentre le altre due negano di essere state presenti.

Il processo nei confronti delle tre Pussy Riot non avrebbe neanche dovuto iniziare. Invece, si è aperto in un clima di profondo pregiudizio nei confronti delle imputate, alimentato da dichiarazioni di esponenti della politica e della chiesa ortodossa riprese in modo massiccio dai mezzi d’informazione.

Amnesty International considera Maria Alekhina, Ekaterina Samusevich e Nadezhda Tolokonnikova prigioniere di coscienza, incarcerate solo per la pacifica espressione delle loro opinioni e chiede alle autorità russe di rilasciarle immediatamente.