Ucraina, missile su un convoglio umanitario: ulteriore prova del disprezzo della Russia per le vite umane

30 Settembre 2022

Photo by Metin Aktas/Anadolu Agency via Getty Images

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Il 30 settembre almeno 25 civili sono stati uccisi da un missile lanciato contro un convoglio umanitario nella città ucraina di Zaporizhzhia. Il convoglio è stato colpito mentre si stava preparando a partire per portare aiuti umanitari nella zona della regione occupata dalle forze russe.

Amnesty International ha sottolineato che gli attacchi volutamente diretti contro personale, installazioni, materiali, unità o veicoli coinvolti nelle missioni di assistenza umanitaria sono crimini di guerra.

“Si è trattato di un attacco orrendo, un’ulteriore prova del disprezzo della Russia per le vite umane in Ucraina. Le persone che consegnano aiuti umanitari non sono obiettivi militari. Tutti i responsabili dei ripetuti attacchi illegali della Russia in Ucraina dovranno risponderne davanti alla giustizia”, ha dichiarato Denis Krivosheev, vicedirettore di Amnesty International per l’Europa orientale e l’Asia centrale.

Analizzando fotografie e video, il Crisis Evidence Lab di Amnesty International ha confermato che l’attacco ha colpito la colonna di veicoli civili che si era radunata nei pressi di uno sfasciacarrozze di Avtorynok, alla periferia meridionale di Zaporizhzhia, a circa 27,5 chilometri di distanza dalla linea del fronte. Il cratere prodotto dall’attacco era ampio cinque metri e profondo due e mezzo, compatibile con quello della testata di un grande missile guidato.

Amnesty International è stata in grado di confermare la morte di 23 uomini e donne – su un totale di 25 morti e 50 feriti riportati dagli organi d’informazione – analizzando fotografie e video con cui ha identificato il loro abbigliamento specifico e altre caratteristiche.

Le autorità ucraine hanno riferito che durante l’attacco sulla città e i suoi dintorni sono stati lanciati 16 missili. I dati online indicano che le sirene del sistema d’allarme della difesa civile hanno suonato alle 7.11 locali, quasi simultaneamente all’attacco. Sulla base della distanza all’interno del territorio controllato dalle forze ucraine, delle sirene d’allarme, della dimensione e del tipo di cratere nonché dal numero di missili lanciati contemporaneamente, Amnesty International ritiene che si sia trattato quasi certamente di un attacco da parte delle forze russe.

L’attacco è arrivato nello stesso giorno in cui il presidente Putin ha annunciato l’annessione di quattro territori ucraini occupati dalle forze russe nelle regioni di Donetsk, Kherson, Luhansk e. Amnesty International aveva definito illegale il referendum sull’annessione e farsesco il suo esito e aveva ammonito che l’annessione da parte della Russia di territori occupati avrebbe violato il diritto internazionale.