Vietnam: scarcerare l’attivista Truong Van Dung

12 Luglio 2023

Tempo di lettura stimato: 4'

Domani, 13 luglio 2023, si terrà l’udienza del difensore dei diritti umani vietnamita Truong Van Dung, condannato a marzo 2023 a sei anni di carcere con l’accusa di “propaganda contro lo stato” solo per aver espresso liberamente le sue opinioni.

Ming Yu Hah, vicedirettrice delle campagne di Amnesty International sull’Asia ha dichiarato:

“Le autorità vietnamite stanno nuovamente abusando del sistema di giustizia penale per reprimere il dissenso. Arrestato per aver concesso interviste ad alcune testate straniere, Truong Van Dung non sarebbe mai dovuto finire in prigione. Le autorità vietnamite devono far cadere queste accuse inventate e liberare immediatamente e incondizionatamente Dung”.

“L’udienza di Dung avviene in un momento di continue repressioni nei confronti di chi manifesta opinioni diverse o critiche nei confronti del governo e verso le organizzazioni indipendenti della società civile in Vietnam. Molti altri sono stati imprigionati in condizioni scioccanti, senza cibo o medicinali adeguati, semplicemente per aver esercitato il loro diritto alla libertà di espressione”, ha proseguito Ming Yu Hah.

“Le accuse ingiuste e le condizioni disumane delle carceri mostrano la volontà delle autorità vietnamite di reprimere sistematicamente il dissenso, violando così il diritto internazionale dei diritti umani. La ratifica della Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti, insieme alla loro presenza nel Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, sembrano essere solo gesti vuoti”, ha concluso Ming Yu Hah.

Ulteriori informazioni

Il 21 maggio 2022 l’attivista Truong Van Dung è stato arrestato con l’accusa di “propaganda contro il governo” ai sensi dell’articolo 88 del codice penale del 1999. È stato condannato a 6 anni di prigione il 28 marzo 2023, con l’accusa di aver rilasciato interviste ai media stranieri e di possedere copie di due libri “illegalmente stampati” scritti uno dalla giornalista imprigionata Pham Doan Trang e l’altro dall’ex attivista Pham Thanh Nghien.

Dung protesta contro la corruzione e le violazioni dei diritti umani in Vietnam almeno dal 2010. Ha parlato attivamente e difeso altri attivisti ingiustamente imprigionati, ha lottato per la trasparenza e contro la corruzione e ha promosso i diritti fondiari e le questioni ambientali.

Durante la prima udienza, Dung ha accusato la polizia di averlo picchiato durante l’indagine. Finora, le autorità non sembrano aver investigato le sue accuse di maltrattamento.

La tortura e altri maltrattamenti sono vietati dal diritto internazionale e anche dalla Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti e dal Patto internazionale sui diritti civili e politici, entrambi ratificati dal Vietnam.