ACCOGLIERE E DARE VOCE A CHI DIFENDE I DIRITTI UMANI

Sabato 30 settembre, ore 17.00
Sala Consiliare del III Municipio di Roma
Piazza Sempione, 15

 

In ogni parte del mondo, governi, gruppi armati, aziende e altre entità potenti che vedono i propri interessi minacciati cercano di mettere a tacere chi protesta e chi manifesta il proprio dissenso, in particolare i difensori dei diritti umani.

Come è possibile supportare i difensori dei diritti umani a rischio nel mondo attraverso programmi di accoglienza specifica? Quale può essere il ruolo dei territori? Per provare a rispondere a queste e ad altre domande, Amnesty International Italia e Municipio III di Roma organizzano la conferenza “Accogliere e dare voce a chi difende i diritti umani”.

 

Intervengono:

Luca Blasi, Assessore del III Municipio con delega in materia di Politiche Culturali e Diritto all’Abitare

Livio Pepino, già magistrato e presidente di Magistratura democratica, direttore delle Edizioni Gruppo Abele

Francesco Martone, portavoce della Rete In Difesa di

Francesca Loffari, Institutional Affairs Senior Officer Amnesty International Italia

Mohamed Dihani, difensore dei diritti umani del popolo Saharawi

Nour Khalil, difensore dei diritti umani e fondatore dell’associazione Refugees Platform in Egypt

Modera: Laura Renzi, Campaign Manager Amnesty International Italia

 

Sarà inoltre possibile vedere la mostra fotografica “Proteggo la protesta”: 17 fotografie di altrettante proteste che hanno avuto luogo in diversi paesi del mondo.

 

Per partecipare è necessaria la prenotazione iscrivendosi al form. I posti sono limitati.


Iscriviti all’evento

Non è più possibile iscriversi a questo evento.

La storia di Mohamed, attivista saharawi perseguitato a causa del suo attivismo pacifico

Il 22 luglio 2022, Mohamed Dihani, attivista per i diritti del popolo saharawi, è finalmente riuscito a entrare in Italia per chiedere protezione internazionale. Dihani ha subito una vera e propria persecuzione a causa del suo attivismo pacifico. È stato vittima di detenzione arbitraria, sparizione forzata, torture e sorveglianza. Amnesty International ha documentato le violazioni commesse durante il processo, comprese confessioni estorte con la tortura. Dopo essere stato rilasciato dal carcere nel 2015, Dihani ha continuato a denunciare le violazioni dei diritti umani nel Sahara Occidentale commesse dalle autorità marocchine, sia online che offline.

Nel 2018, Amnesty International ha sostenuto la richiesta di visto Dihani per venire in Italia per occuparsi delle conseguenze fisiche e psicologiche delle torture subite in carcere. Dihani aveva già vissuto in Italia con permesso di soggiorno fin da quando era minorenne, ma il consolato italiano di Casablanca aveva rifiutato il visto.

A maggio del 2023, la Commissione territoriale di Roma, ha integralmente rigettato la richiesta di protezione internazionale, motivando la decisione sulla base del fatto che non ci sono motivi gravi per ritenere che il Marocco non costituisca un paese sicuro. Cinque anni di sparizione forzata e detenzione arbitraria e gli innumerevoli atti di persecuzione, violenza fisica e psicologica ad opera della autorità marocchine inflitti a Mohamed Dihani per la sua attività di difensore dei diritti del popolo saharawi dimostrano il contrario.