Ahmad non torna a casa da 19 mesi. Sua moglie Vida e i suoi due figli piccoli lo stanno ancora aspettando.
Ahmad è un ricercatore e scienziato che è stato incarcerato in Iran con l’accusa di spionaggio. Lo hanno condannato definitivamente a morte.
La sua unica colpa è quella di non aver voluto collaborare con i servizi segreti iraniani.
A dicembre Tina, campainer di Amnesty International Italia, è andata in Svezia per incontrare Vida, la moglie di Ahmad.
Le ha raccontato delle oltre 80.000 firme raccolte in questi mesi per salvare Ahmad e delle manifestazioni davanti all’ambasciata dell’Iran a Roma.
Crediamo che la pena di morte sia punizione crudele, disumana e degradante ormai superata.
Da oltre quarant’anni lottiamo affinché sia cancellata definitivamente dalle leggi di tutto il mondo.
Con il tuo aiuto possiamo continuare a lottare contro questa ingiustizia e salvare persone come Ahmad.