“Le nostre medicine, le nostre bacche, il nostro cibo, gli animali, la nostra acqua, la nostra cultura, sono tutti qui da tempo immemorabile”
Sleydo’ Molly Wickham fa parte della nazione nativa Wet’suwet’en che vive e si prende cura delle sue terre ancestrali da molto prima che diventasse la British Columbia, in Canada. Terre oggi minacciate dalle attività della Coastal GasLink Pipeline Ltd (CGL) che ha iniziato a costruire un gasdotto senza il consenso dei capi ereditari e dei loro clan.
Le persone della nazione Wet’suwet’en e i loro alleati hanno intrapreso azioni pacifiche contro il gasdotto, ma la CGL ha ottenuto un’ingiunzione per impedire interferenze e la polizia ha usato il pugno di ferro per reprimere le proteste. Sono state infatti condotte incursioni nel territorio Wet’suwet’en con armi semiautomatiche e arrestate oltre 75 persone. Le autorità stanno tentando di scoraggiare la lotta di Sleydo’ e degli altri difensori della terra anche attraverso azioni legali.
Sleydo’ e altre persone non stanno solo difendendo la terra nativa dei Wet’suwet’en, stanno proteggendo il diritto di tutte e tutti a un ambiente salubre opponendosi a un altro progetto dannoso.
Firma l’appello e chiedi alle autorità canadesi di smettere subito di criminalizzare chi difende le terre Wet’suwet’en.
Le persone che difendono la terra nativa dei Wet’suwet’en, sotto la guida dei capi ereditari della nazione Wet’suwet’en, si oppongono alla costruzione di un gasdotto da parte della società canadese Coastal GasLink Pipeline Ltd. (CGL), di proprietà della TC Energy Corporation, attraverso il loro territorio ancestrale che si trova nell’attuale British Columbia, in Canada.
Il gasdotto CGL trasporterà il gas estratto con fratturazione idraulica (fracking) all’impianto di lavorazione LNG Canada, che è il più grande progetto infrastrutturale del settore privato e uno dei più grandi investimenti energetici nella storia canadese. Il progetto è stato approvato dalla B.C. Oil and Gas Commission (ora B.C. Energy Regulator) e ha il sostegno politico e finanziario del governo del Canada e della provincia della British Columbia.
In un mondo in cui è diventato imperativo eliminare i combustibili fossili in modo più rapido ed equo possibile, il Canada non dovrebbe autorizzare le aziende private a continuare a estrarli e a violare i diritti umani. Nel 2022 il Canada è diventato uno dei primi paesi a impegnarsi a non finanziare più i progetti sui combustibili fossili all’estero. Più di recente, le autorità hanno promesso di pubblicare un piano entro l’autunno del 2024 per porre fine anche ai finanziamenti pubblici nazionali per i combustibili fossili.
Amnesty International ha inviato numerose comunicazioni in merito alle autorità del Canada e della British Columbia, ma non ha ricevuto risposte sostanziali.
Capo del Governo della British Columbia
Casella postale 9041
STN Prov Govt
Victoria BC V8W 9E1
Canada
Egregio Premier,
Le scriviamo in merito alla continua criminalizzazione dei difensori delle terre Wetʼsuwetʼen.
Per anni, la British Columbia ha criminalizzato le persone che difendono le terre Wet’suwet’en per essersi opposte alla costruzione di un gasdotto per combustibili fossili sul loro territorio ancestrale. Queste persone rischiano la prigione e di avere precedenti penali se giudicati colpevoli.
I Wetʼsuwetʼen sono profondamente legati alle loro terre e acque ancestrali oggi minacciate dal gasdotto. I loro capi ereditari (per conto delle loro tribù) non hanno acconsentito alla sua costruzione.
Chiediamo al governo della British Columbia di fermare la criminalizzazione e le persecuzioni dei difensori delle terre Wet’suwet’en.
Grazie per l’attenzione.