@ Amnesty International
Fondare un forum online, pubblicare un post, partecipare a un convegno di ricercatori, scrivere un tweet, scaricare un’app sono solo alcuni dei motivi per cui alcune persone comuni, semplici cittadini del mondo, si sono ritrovate a scontare pene gravissime o ad essere accusate di reati impensabili.
Le loro storie, uniche e grandi quanto una goccia nel mare, sono per noi importantissime.
Ahmad, Nabil, Tep, Mahmoud, Raif, Taner e tanti altri non sono solo nomi: sono vittime di ingiustizie e stanno scontando condanne spropositate. Per questo noi siamo al loro fianco e combatteremo fino a quando non sarà restituita loro la libertà e non sarà fatta giustizia.