Ogni giorno, in ogni angolo del mondo, ci sono uomini e donne che scelgono di raccontare ciò che vedono. Con una penna, una fotocamera o un telefono, sfidano il silenzio, il buio, la paura. Sono giornalisti e giornaliste che per il solo fatto di fare il loro lavoro, vengono minacciati, arrestati, torturati. In alcuni casi, uccisi.
Quando raccontare la verità diventa un atto di coraggio, noi dobbiamo essere dalla parte di chi rischia tutto.
Noi di Amnesty International non restiamo in silenzio. Da 50 anni siamo al fianco di chi rischia tutto per difendere la verità.
Ma da soli non bastiamo. Abbiamo bisogno di te. Ogni giorno che passa senza agire è un giorno in cui la verità viene messa a tacere. Tu puoi fare la differenza. Con una donazione, con la tua voce, con la tua firma.
Fare il giornalista può essere un mestiere molto pericoloso.
In Venezuela, chi racconta la realtà viene zittito. In Russia e Iran, il dissenso si paga con il carcere. In Turchia, le voci critiche vengono perseguitate, così in Tunisia e in tanti altri paesi. In Benin sono decine le testate chiuse negli ultimi mesi. In Messico chi fa giornalismo viene preso di mira anche dalla criminalità organizzata, ma anche in Italia sono tanti i giornalisti costretti a vivere sotto scorta.
Il giornalismo indipendente è uno dei baluardi più importanti contro l’oppressione.