Una settimana dopo l’invasione su vasta scala dell’Ucraina nel febbraio 2022, la Russia ha introdotto nuove leggi per censurare ogni forma di protesta contro la guerra. I provvedimenti puniscono “la diffusione di informazioni false sulle operazioni delle forze russe”, “il discredito delle forze armate russe” e chi chiede “sanzioni anti-russe”. Due anni dopo, un numero enorme di persone sta scontando lunghe pene detentive per aver espresso il proprio dissenso pacifico contro la guerra.
Dal 2022, oltre 20.000 persone sono state sottoposte a severe rappresaglie per le loro posizioni contro la guerra. I manifestanti continuano a subire ritorsioni anche durante la detenzione: ad alcuni viene negata l’assistenza sanitaria, altri sono sottoposti a trattamenti psichiatrici forzati, vengono messi in isolamento o ricevono nuove accuse arbitrarie. Ci sono casi di manifestanti contro la guerra privati o minacciati di rimozione dei loro diritti genitoriali.
Anche chi difende le libertà di espressione e di riunione pacifica va incontro a pesanti ritorsioni. Giornalisti e osservatori indipendenti sono stati messi a tacere per impedire che riportassero le notizie delle proteste. Sono 43 i giornalisti che sono stati perseguiti penalmente per aver preso posizione contro la guerra. La condanna media è di 65 mesi di prigione.
Chiedi insieme a noi l’abolizione delle leggi che limitano le libertà di espressione e di protesta in Russia.
Le leggi russe sulla censura della guerra, introdotte nel marzo 2022, criminalizzano le critiche all’aggressione russa contro l’Ucraina e i crimini di guerra commessi dalle forze russe, definendole “falsità” e “screditamento” delle forze armate russe (articoli 207.3 e 280.3 del codice penale). Ciò prevede una pena massima di 15 anni di reclusione.
Mentre lo spazio per la protesta pacifica e la libertà di espressione era a malapena esistente prima dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, oggi queste leggi mirano a impedire del tutto che le voci contro la guerra in Russia vengano ascoltate. Le leggi hanno portato a un esodo di giornalisti e attivisti indipendenti dalla Russia e a una repressione di ogni forma di dissenso contro la guerra. Anche chiamare la guerra con il suo nome anziché “un’operazione militare speciale” è considerato un crimine.
Nonostante le severe punizioni, in Russia le persone continuano a protestare contro la guerra in Ucraina. Tuttavia, le autorità sono determinate a reprimere completamente il dissenso. Nel 2023 sono aumentati il numero e la durata delle condanne per post contro la guerra sui social media. Nel 2024, il parlamento ha votato per consentire la confisca delle proprietà delle persone accusate di aver violato la legge sulla censura della guerra.
Prosecutor General of the Russian Federation
Igor Viktorovich Krasnov
Prosecutor General’s Office ul. B.Dmitrovka, d.15a 125993, Moscow GSP- 3 Russian Federation
Egregio Procuratore generale,
Le scriviamo per invitarLa a prendere tutte le misure necessarie per far abrogare gli articoli 207.3 e 280.3 del Codice Penale della Federazione Russa, poiché violano gli impegni della Russia in materia di diritti umani, e per garantire che tutti coloro che sono incarcerati in base a tali norme siano immediatamente rimessi in libertà.
La nuova legislazione prevede la reclusione fino a 15 anni e priva di fatto le persone in Russia del loro diritto alla protesta pacifica e alla libertà di espressione. Centinaia di persone sono già state ingiustamente incarcerate. Ciò va contro gli obblighi della Russia ai sensi del diritto internazionale sui diritti umani.
La invito pertanto ad abrogare gli articoli 207.3 e 280.3 del Codice Penale della Federazione Russa e ad assicurare la scarcerazione immediata e incondizionata di tutti coloro che sono stati privati della libertà esclusivamente per aver protestato pacificamente contro la guerra.
La ringraziamo per l’attenzione.