Aggiornato il 29/05/2023 – Il 22 maggio il giornalista e oppositore Roman Protasievich ha ottenuto la grazia.
Aggiornato il 05/05/2023 – Il 3 maggio un tribunale bielorusso ha condannato il blogger Raman Pratasevich a otto anni di carcere, ritenendolo colpevole di aver organizzato rivolte di massa, di aver incitato pubblicamente ad atti di terrorismo, di aver guidato un gruppo estremista e di aver diffamato il presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko.
Aggiornato il 25/06/2021 – Raman Pratasevich e Sofya Sapega sono stati trasferiti da un centro di detenzione preventiva agli arresti domiciliari. Questa è una notizia positiva e potrebbe essere un passo verso il loro eventuale rilascio. Si spera che ora possano comunicare più liberamente con i loro parenti e altre persone di fiducia.
Raman Pratasevich, un giornalista in esilio noto per le sue critiche al governo, è stato illegalmente arrestato il 23 maggio dalle autorità bielorusseinsieme alla sua compagna Sofia Sapega, cittadina russa. Il loro volo Atene-Vilnius è stato dirottato e costretto ad atterrare a Minsk con un falso pretesto.
Raman Pratasevich, 26 anni, era ricercato dalle autorità bielorusse con false accuse di “terrorismo” esclusivamente per il suo lavoro di giornalista. Se condannato, rischia fino a 20 anni di reclusione.
In un video trasmesso dalla televisione di stato il 24 maggio, che è parso essere stato registrato sotto costrizione a giudicare dai lividi presenti sul volto, Pratasevich ha ammesso di “aver organizzato disordini di massa nella città di Minsk” a seguito del contestato risultato delle elezioni presidenziali del 9 agosto, aggiungendo che stava “collaborando alle indagini” e che era trattato “in modo corretto e legale”.
Amnesty International chiede il suo rilascio immediato.
Raman Pratasevich, giornalista bielorusso, co-fondatore del popolare canale Telegram NEXTA, è diventato un personaggio chiave per la condivisione delle informazioni, la mobilitazione e il coordinamento delle proteste pacifiche contro i risultati delle elezioni presidenziali, ampiamente contestati, dell’agosto 2020. Ha lasciato NEXTA nel settembre 2020 e da allora dirige il canale Telegram Belamova.
Dal 2019 viveva all’estero poiché temeva per la sua sicurezza. Il 5 novembre 2020 è stato accusato di “incitamento a disordini di massa”, “organizzazione di azioni di gruppo che violano gravemente l’ordine pubblico” e “incitamento all’odio verso gruppi sociali” (questi “gruppi” sono agenti di polizia e funzionari governativi). Il 19 novembre 2020, primo tra i giornalisti, è stato inserito nella “lista dei terroristi” redatta dalle autorità bielorusse.
Il 23 maggio 2021 Raman Pratasevich era in viaggio da Atene a Vilnius con la sua compagna Sofia Sapega. Mentre stava sorvolando la Bielorussia, il volo RyanAir è stato dirottato da un jet militare e la torre di controllo locale ha ordinato al pilota di atterrare all’aeroporto di Minsk, col falso pretesto di una bomba a bordo. Dopo l’atterraggio, Raman Pratasevich e Sofia Sapega sono stati arrestati dai servizi di sicurezza mentre il loro volo Ryanair è stato autorizzato a procedere per Vilnius, circa cinque ore dopo. Se condannato, Pratasevich rischia fino a 20 anni di reclusione. È a serio rischio di tortura e altri maltrattamenti.
Le accuse contro Sofia Sapega, cittadina russa e studentessa dell’European Humanitarian University di Vilnius, non sono note. Al 25 maggio non risulta che alcuno dei due detenuti abbia potuto incontrare da un avvocato.
Il 24 maggio i media filogovernativi hanno diffuso un video che riprende Raman Pratasevich in una stanza con il viso gonfio e con quello che sembra un livido sulla fronte. Nelle immagini, il giornalista dice che è detenuto nel centro di detenzione SIZO-1 di Minsk, “collabora con gli investigatori”, “confessa l’organizzazione di disordini di massa nella città di Minsk” ed è “trattato in modo corretto e lecito dagli ufficiali”. Questo genere di “confessioni” video estorte sotto tortura e altri maltrattamenti o costrizioni viene ripetutamente utilizzato dalle autorità bielorusse per intimidire i loro oppositori e screditare i detenuti.
La tortura e gli altri maltrattamentisono diffusi in Bielorussia contro gli oppositori in carcere di Alyaksandr Lukashenka, che afferma di aver vinto le elezioni dell’agosto 2020. Durante le proteste che hanno fatto seguito alle contestate elezioni, oltre 30.000 persone sono state arrestate arbitrariamente. Molte persone sono state condannate a periodi di detenzione amministrativa o hanno ricevuto pesanti multe. Centinaia hanno denunciato torture o altri maltrattamenti. Diverse centinaia di persone sono state incriminate con accuse motivate politicamente e molte sono state condannate a lunghe pene detentivea seguito di processi iniqui. Il numero dei procedimenti giudiziari nell’ambito della repressione delle autorità contro il dissenso pacifico è in costante crescita.
Ivan Kubrakou
Procuratore Generale della Repubblica di Bielorussia
Vul. Internatsianalnaya 22, 220030 Minsk, Belarus
Email: info@prokuratura.gov.by
CC: mail@mfa.gov.bypress@mfa.gov.by
Egregio Procuratore Generale,
Le scrivo per chiedere l’immediato rilascio di Raman Pratasevich e Sofia Sapega, arrestati il 23 maggio 2021 dopo che il loro volo Atene-Vilnius era stato dirottato con la forza dalle autorità bielorusse su Minsk con un falso pretesto. Raman Pratasevich è stato accusato ai sensi degli articoli 293 (1) (“incitamento a disordini di massa”), 342 (1) (“organizzazione o partecipazione attiva ad azioni di gruppo che violano gravemente l’ordine pubblico”) e 130 (3) (“Incitamento all’odio razziale, etnico, religioso o di altro tipo”) del Codice penale. I motivi dell’arresto di Sofia Sapega non sono stati resi noti. Sembra che siano stati arrestati per rappresaglia per il lavoro giornalistico critico di Raman Pratasevich.
Non ci sono prove che Raman Pratasevich e Sofia Sapega abbiano commesso un crimine riconosciuto a livello internazionale e la loro detenzione è arbitraria. Il loro arresto è stato condotto in un modo illegale e pericoloso, che ha messo a rischio tutti i passeggeri dell’aereo, dopo che un jet dell’aeronautica militare bielorussa aveva dirottato l’aereo su cui erano a bordo, scortandolo fino all’aeroporto di Minsk.
Il 24 maggio la televisione di stato bielorussa ha trasmesso una dichiarazione autoincriminante di Raman Pratasevich, comparso davanti a una telecamera con evidenti lividi sul volto. Sono preoccupato che questa “confessione” possa essere stata ottenuta con la forza. Amnesty International ha documentato l’uso diffuso in Bielorussia della tortura e di altri maltrattamenti, violazioni del diritto a un processo equo e procedimenti giudiziari arbitrari nei confronti di manifestanti pacifici e giornalisti indipendenti.
Alla luce di quanto sopra, La esorto a:
liberare immediatamente e incondizionatamente Raman Pratasevich, Sofia Sapega e tutti coloro che sono stati arbitrariamente detenuti e imprigionati in Bielorussia con accuse mosse da intenti politici per aver esercitato i loro diritti alla libertà di espressione e di riunione pacifica;
adottare misure immediate per proteggere Raman Pratasevich e Sofia Sapega dalla tortura e altri maltrattamenti, avviando un’indagine efficace sulle denunce di tortura e assicurando che i due detenuti abbiano accesso immediato, illimitato e riservato a un avvocato di loro scelta.