Dal 18 ottobre 2019, migliaia di persone hanno iniziato a scendere in strada in Cile in risposta ad un aumento delle tariffe della metropolitana nella capitale.
Le manifestazioni si sono ampliate dando voce alla rabbia delle persone per il continuo aumento del costo della vita e per la disuguaglianza sociale diffusa nel paese.
Il presidente ha decretato uno stato di emergenza, consentendo all’esercito di sorvegliare le manifestazioni e imporre il coprifuoco.
I resoconti iniziali riportano diversi decessi, detenzioni di massa e decine di persone torturate o maltrattate.
Chiediamo al presidente di rispondere alle richieste alla base delle proteste e di rispettare il diritto di riunione e all’espressione pacifica.
Alcuni giorni dopo l’annuncio di un aumento delle tariffe dei trasporti pubblici a Santiago del Cile migliaia di persone si sono mobilitate per chiedere un congelamento dell’aumento delle tasse e soluzioni a una varietà di politiche che gravano su vasti settori della società cilena e che hanno un impatto sui diritti economici, sociali e culturali di tutti i cittadini.
Dopo diversi episodi violenti nelle strade, il governo ha deciso di sospendere il servizio di trasporto pubblico e di decretare uno stato di emergenza il 18 ottobre.
Il decreto ha inviato il comando di difesa nazionale alle manifestazioni e ha imposto un coprifuoco nell’area metropolitana di Santiago e in altri città.
Il vice ministro degli Interni ha riferito che 18 persone sono morte in incidenti violenti durante le proteste in tutto il paese. L’ultimo bilancio è di oltre 2600 persone arrestate e 584 manifestanti feriti. Sono state registrate innumerevoli segnalazioni di torture e maltrattamenti, oltre ad altre numerose violazioni dei diritti umani.
Il 20 ottobre, il presidente Sebastián Piñera ha invitato i partiti politici ad accordarsi per una nuova legge che possa fermare l’aumento delle tariffe dei trasporti pubblici, che è stata approvata il 22 ottobre.
Nonostante questo, i manifestanti e i movimenti sociali chiedono ancora oggi misure significative per affrontare i fattori alla base della disuguaglianza continuando a portare avanti le proteste.
Abbiamo annunciato l’invio di una missione in Cile per indagare sulle violazioni dei diritti umani commesse nel contesto dello stato d’emergenza e del coprifuoco.
La nostra unità regionale di crisi raccoglierà testimonianze ed esaminerà informazioni che possano aiutare le vittime a pretendere giustizia, verità e riparazione da parte dello stato e corroborare le denunce di violazioni dei diritti umani e di possibili crimini di diritto internazionale.
Sebastián Piñera
Presidente de la República de Chile
Palacio de la Moneda, Calle Moneda s/n
Santiago, Región Metropolitana,
Chile.
Twitter: @SebastianPinera
Egregio Presidente,
Sono sconvolto dalle notizie della presenza militare nelle strade per sorvegliare le manifestazioni in Cile, che sono iniziate dopo un aumento delle tasse sui trasporti pubblici, ma che sottolineano altri fattori strutturali di disuguaglianza che stanno causando un forte malcontento e disordini sociali.
Dall’istituzione dello stato di emergenza il 18 ottobre, sono stati segnalati almeno 18 decessi, oltre 2.600 persone arrestate, tra cui minori, maltrattamenti e altre azioni che potrebbero costituire tortura contro i detenuti e repressione violenta contro coloro dimostrano pacificamente.
Signor Presidente, la esorto vivamente ad attuare misure per rispondere alle legittime richieste di coloro che attualmente esercitano i loro diritti di riunione pacifica e libertà di espressione. La invito anche a porre fine al dispiegamento dell’esercito per sorvegliare le manifestazioni e garantire che la polizia rispetti rigorosamente le norme internazionali sull’uso della forza.
La ringrazio per l’attenzione.