2019 Agencia Makro
Tempo di lettura stimato: 2'
In occasione del quarto anniversario delle proteste in Cile e dalla repressiva risposta delle forze di polizia, Amnesty International ha denunciato che le vittime non hanno ricevuto alcuna piena riparazione, non ci sono stati passi avanti nella riforma strutturale dei “Carabineros” (la polizia nazionale) e l’impunità continua a prevalere.
Sebbene il governo di Gabriel Boric abbia annunciato di voler riformare la gestione dell’ordine pubblico, ad esempio attraverso la regolamentazione dell’uso della forza da parte delle forze di polizia, la riforma dei Carabineros è stata messa da parte.
Amnesty International continua a ritenere che la natura militare e l’organizzazione di quella istituzione costituiscano grandi limiti allo svolgimento delle sue funzioni, come tragicamente dimostrato nel corso delle proteste del 2019.
Le azioni dello stato per fornire riparazioni alle vittime delle violazioni sono state limitate: non esiste un programma complessivo di riparazioni finanziato dallo stato, trasparente e dotato di meccanismi atti alla partecipazione delle vittime.
Solo nello 0,2 per cento delle 1056 denunce presentate è stata ottenuta giustizia. Le 27 condanne sin qui emesse sono un numero molto basso. A causa della prescrizione fissata in cinque anni, su molte denunce non saranno aperte indagini.
A oggi, nessun comandante dei Carabineros è stato accusato di violazioni dei diritti umani, sebbene sapesse o avrebbe dovuto sapere che, sotto il suo comando, venivano commesse o erano state commesse violazioni dei diritti umani.