Scomparso dal luglio 2013, da quel giorno nessuno ha saputo dirgli più nulla su di lui.
Da quel giorno Hanan sta lottando per la verità e ha anche trovato il coraggio per dare voce a centinaia di familiari di altre persone scomparse in Egitto.
Per questo motivo è stata arrestata e rischia cinque anni di prigione.
Hanan Badr el-Din ha visto suo marito per l’ultima volta in televisione, ferito e in un letto d’ospedale dopo aver partecipato ad una manifestazione.
Lo ha prima cercato nell’ospedale, poi nelle stazioni di polizia, nelle carceri, infine negli obitori. Ma da quel giorno di luglio del 2013 nessuno ha saputo dirle cosa gli fosse successo.
Suo marito è una delle centinaia di persone scomparse per mano delle forze di sicurezza in Egitto.
In Egitto ogni giorno, tre o quattro persone – per lo più attivisti politici, studenti, manifestanti, anche bambini – vengono prelevati dalle forze di polizia o dai militari, e scompaiono per sempre. Il governo egiziano sostiene tuttavia che nel paese non esistano sparizioni.
Dopo il suo ultimo tentativo di ottenere informazioni sul marito, l’hanno arrestata: è accusata di appartenere a un gruppo considerato fuorilegge e rischia almeno cinque anni di carcere.
In Egitto, l’Agenzia per la sicurezza nazionale (Nsa) si rende responsabile di rapimenti, torture e sparizioni forzate nel tentativo di incutere paura agli oppositori e spazzare via il dissenso pacifico. Lo abbiamo denunciato in un drammatico rapporto uscito a luglio 2016, mettendo in luce una scia senza precedenti di sparizioni forzate dai primi mesi del 2015.
Chiedigli di far cadere tutte le accuse contro Hanan e di liberarla immediatamente e incondizionatamente.
President Abdel Fattah al-Sisi§
Office of the President
Al Ittihadia Palace
Cairo, Egypt
Fax: +202 2391 1441
Email: p.spokesman@op.gov.eg
President Abdel Fattah al-Sisi
Office of the President
Al Ittihadia Palace
Cairo
Egypt
Eccellenza,
La sollecito a cancellare tutte le accuse contro Hanan Badr el-Din e a liberarla immediatamente e incondizionatamente. È alla ricerca di suo marito da quando è scomparso nel luglio 2013. Durante il suo ultimo tentativo di ottenere informazioni su di lui è stata arrestata e accusata erroneamente di appartenere a un gruppo considerato fuorilegge, il che potrebbe significare almeno cinque anni di carcere.
Non dovrebbe perdere la sua libertà semplicemente per cercare suo marito. Liberarla senza indugio e fornirle informazioni su cosa è successo a suo marito è fondamentale affinché finalmente possa trovare pace nella verità.
Sessantanove anni dopo, avere il coraggio di difendere i 30 articoli della Dichiarazione universale dei diritti umani può costare la vita oppure la propria libertà personale.
Sessantanove anni dopo, avere il coraggio di difendere i 30 articoli della Dichiarazione universale dei diritti umani può costare la vita oppure la propria libertà personale.