“Prova a immaginare un mondo in cui il tuo governo dà avvio a una campagna diffamatoria nei confronti delle persone come te…ti sentiresti al sicuro? Tutti abbiamo diritto ad essere trattati con rispetto… adesso abbiamo bisogno di voi più che mai, il supporto di persone esterne è sempre fondamentale, ma questo è ancora più vero per una comunità piccole e fragile come quella trans in Ungheria” Ivett attivista per i diritti trans in Ungheria.
Il parlamento ungherese ha votato e approvato una legge che, nell’articolo 33, vieta il riconoscimento giuridico di genere per le persone transgender e intersessuate.
Una scelta discriminatoria che riporta l’Ungheria indietro di secoli.
La nuova legge non solo sopprime i diritti delle persone transgender e intersessuate esponendole a ulteriori discriminazioni, ma contribuisce a creare un clima ancora più intollerante e ostile nei confronti della comunità Lgbti.
La nuova norma approvata dal parlamento ungherese è in contraddizione con gli obblighi internazionali dell’Ungheria in materia di diritti umani, ma anche della sentenza della Corte costituzionale ungherese del 2018 che ha stabilito che “il riconoscimento delle persone transgender e il loro potenziale cambio di nome si riferiscono al diritto fondamentale della dignità“.
Vietare il cambio legale di genere significa esporre le persone trans e intersessuate a discriminazioni, intimidazioni e violenze tutte le volte che usano i documenti di identità nel quotidiano.
È urgente sollecitare il Commissario per i diritti fondamentali affinché agisca subito. I diritti delle persone trans sono diritti umani.