Nel 2016 nel Kasai, regione centrale della Repubblica democratica del Congo, è scoppiata una terribile guerra civile a causa della quale centinaia di bambini sono esposti a orrende violenze. Secondo un rapporto dell’UNICEF pubblicato nel maggio 2018, il 60% dei membri dei gruppi armati sono bambini.
Migliaia di bambini sono stati reclutati con la forza o ingannati per combattere nel conflitto da gruppi armati come il Kamuen Nsapu.
I bambini che hanno parlato con i nostri ricercatori nel 2017, hanno raccontato di essere stati costretti a partecipare al combattimento, a sostenere ferite da proiettili e stupri.
Il governo della Repubblica democratica del Congo deve adottare misure efficaci per proteggere i minori dal reclutamento forzato o volontario o dall’uso nelle forze armate e altri abusi da parte di tutte le parti coinvolte nel conflitto in questa regione; e assicurare che gli ex bambini soldato abbiano accesso a programmi di sostegno a lungo termine funzionali al loro reinserimento nella comunità.
Grazie alle testimonianze raccolte nel settembre 2017 dai nostri ricercatori nei campi di sfollati interni del Kasai, abbiamo scoperto che il reclutamento di bambini soldato è iniziato nel giugno del 2016.
Alcuni sono stati raggirati o incoraggiati a unirsi all’insurrezione di Kamuena Nsapu da genitori o parenti.
Aaron, 16 anni, ha detto che suo padre lo ha spinto a unirsi al gruppo armato nel 2017. “Mi ha detto che i miei amici si stavano unendo a questo movimento per liberare il paese. Vai a fare lo stesso“.
Vera, a soli 15 anni, è costretta a unirsi al Kamuena Nsapu da suo nonno che era anche un capo di uno Tshiota (un centro di iniziazione).
Constant, nel 2016, è stato convinto dai suoi amici ad unirsi a Kamuena Nsapu perché era un nuovo movimento nato per liberare il paese attraverso la guerra e disposto a pagare molti soldi. Pensava persino di poter ottenere l’istruzione gratuita aderendo al gruppo armato. Aveva 15 anni all’epoca.
Le disavventure di questi bambini inizia con un rito di iniziazione durante il quale sono stati costretti a bere pozioni segrete, alcool, mangiare insetti vivi, apparentemente per renderli impermeabili ai proiettili. Dopo il rituale i bambini vengono mandati a uccidere e usati dagli adulti come scudi umani.
Bertine, una ragazza di 13 anni ha dichiarato che: “Quando siamo andati a combattere, noi [ragazze] siamo state messe in prima fila mentre gli uomini si sono posizionati dopo di noi. Eravamo armate di machete e coltelli“.
Un’altra ragazza, Marine, 14 anni, ci ha detto: “Siamo andati in battaglia con le scope… Papa Dieudo, uno dei leader di Kamuena Nsapu, ci ha detto che se avessimo scrollato la scopa davanti a un soldato, la sua testa si sarebbe tagliata. Ho scosso la scopa diverse volte, ma non ho mai visto nessun soldato morire“.
Christelle, ragazza che nel 2017 aveva diciassette anni, ha raccontato ai nostri ricercatori che tutte le sere le ragazze vergini reclutate dall’esercito venivano stuprate dai dirigenti del centro di iniziazione.
Nel settembre 2017, Amnesty International ha scoperto che 34 bambini sono stati detenuti a causa della loro affiliazione al Kamuena Nsapu.
Nell’aprile 2016, le tensioni si sono intensificate nella provincia centrale del Kasai quando il governo nazionale ha rifiutato di riconoscere Jean-Pierre Mpandi, noto con il titolo ereditario Kamuena Nsapu, come capo tradizionale.
Nelle settimane successive, i seguaci di Kamuena Nsapu hanno iniziato ad attaccare edifici statali, la polizia e altri simboli dello stato. La violenza si è intensificata quando il capo Kamuena Nsapu è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco durante una operazione militare il 12 agosto 2016.
Da allora, la popolazione della regione Kasai è stata esposta ad attacchi di gruppi armati, milizie e forze governative. La crisi nella regione ha lasciato migliaia di morti. L’instabilità ha portato a una delle più gravi crisi umanitarie nel mondo.
Secondo le agenzie delle Nazioni Unite, la crisi umanitaria che ne è scaturita ha già prodotto 700.000 bambini malnutriti che hanno bisogno di assistenza urgente per riprendersi dalla malnutrizione acuta.
Nel luglio 2018, la squadra di esperti del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite sul Kasai ha scoperto che i gruppi armati e le forze della RDC hanno commesso violazioni che potrebbero equivalere a crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Hanno scoperto che i gruppi armati continuano a reclutare forzatamente bambini e la risposta delle forze della RDC continua a violare le leggi umanitarie internazionali.
3000: secondo un rapporto del Rappresentante vaticano in RDC, 3.383 persone erano state uccise a partire da giugno 2017.
3.8 milioni: secondo le Nazioni Unite, 3,8 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria, tra cui 2,3 milioni di bambini.
900.000: questo il numero approssimativo di individui sfollati dal conflitto del Kasai a partire dal 2016.
In numerose occasioni Amnesty International ha sollevato preoccupazioni per la crisi in Kasai, chiedendo una inchiesta sulle violazioni, gli abusi e per identificare le responsabilità. La comunità internazionale e i leader africani non possono continuare ad ignorare questa situazione disperata e pericolosa.
President Félix Tshisekedi
Cabinet du President de la Republique, Palais de la Nation, Av. De Lemera, Kinshasa-Gombe
Signor Presidente,
Le scrivo per esprimere la mia preoccupazione per le terribili violazioni dei diritti umani e la pessima situazione umanitaria nella regione del Kasai e chiedo alla sua amministrazione di adottare misure urgenti ed efficaci per proteggere i bambini dalla violenza diffusa.
Dal 2016, migliaia di bambini sono stati reclutati per combattere in gruppi armati e esposti a orrende violenze nel Kasai. Secondo le agenzie delle Nazioni Unite, la crisi umanitaria risultante dalla violenza sta peggiorando in quanto oltre 700.000 bambini sono malnutriti e hanno bisogno di assistenza urgente per riprendersi dalla malnutrizione acuta.
Le Nazioni Unite hanno accusato le forze governative di aver sostenuto e persino guidato la milizia Bana Mura per combattere l’insurrezione di Kamuena Nsapu. Questi attacchi sono spesso sfociati in esecuzioni extragiudiziali di bambini e stupri di donne e ragazze. Questo è in aggiunta ai macabri abusi, tra cui essere costretti a partecipare al combattimento dai leader di Kamuena Nsapu.
La esorto rispettosamente, in conformità con gli obblighi della RDC ai sensi del diritto internazionale, di adottare misure efficaci per proteggere i civili nella regione del Kasai. Le autorità devono sciogliere e disarmare la milizia Bana Mura. Tutti coloro che sono sospettati di gravi violazioni dei diritti umani devono essere assicurati alla giustizia in processi equi. In particolare, Le chiedo di proteggere i minori di 18 anni in Kasai dal reclutamento forzato o volontario o dall’uso in combattimento armato e altri abusi da parte di tutte le parti coinvolte nel conflitto in questa regione; e assicurare che gli ex bambini soldato abbiano accesso a programmi che soddisfino adeguatamente il loro reinserimento nella comunità.
Vorrei anche ricordarvi che il reclutamento di bambini sotto i 15 anni in forze armate o gruppi armati o il loro uso nelle ostilità è un crimine di guerra.
Cordiali saluti