Leonard Peltier, attivista del Movimento indiano americano, è detenuto negli Stati Uniti da quasi 50 anni – alcuni dei quali trascorsi in isolamento – per scontare la condanna a due ergastoli per l’omicidio di due agenti dell’Fbi avvenuto nel 1975, nonostante le preoccupazioni dovute a una mancanza di equità del suo processo.
Leonard Peltier ha sempre sostenuto la sua innocenza. Oggi è detenuto in Florida, a circa 2000 miglia dalla sua famiglia nel Nord Dakota. Ha 80 anni, ha contratto il Covid-19 nel 2022 e ha diversi disturbi cronici di salute, tanto che i medici lo ritengono in pericolo di vita. Il 10 giugno la Commissione federale statunitense per la libertà vigilata ha respinto la richiesta presentata da Peltier.
Nel 2021 i suoi avvocati hanno presentato una nuova richiesta di grazia che non ha ancora ricevuto risposta.
Chiediamo al presidente Biden di concedere a Leonard Peltier la grazia, sia per motivi umanitari che per una questione di giustizia.
Leonard Peltier, nativo della comunità Anishinaabe-Lakota, è un attivista del Movimento indiano americano, organizzazione che promuove i diritti dei nativi americani. Il 26 giugno 1975, durante uno scontro che coinvolse membri del Movimento nella riserva indiana di Pine Ridge nel South Dakota, gli agenti dell’Fbi Ronald Williams e Jack Coler furono uccisi. Nel 1977 fu giudicato colpevole dei loro omicidi e condannato a due ergastoli.
Leonard Peltier ha sempre negato di aver ucciso gli agenti. Una presunta testimone chiave della sparatoria è stata Myrtle Poor Bear, una nativa Lakota che viveva a Pine Ridge. Dopo aver dichiarato di averlo visto uccidere entrambi gli agenti dell’Fbi, Leonard Peltier fu estradato dal Canada, dove era fuggito in seguito alle sparatorie. Tuttavia, Myrtle Poor Bear, successivamente ritrattò la sua testimonianza. Sebbene non fosse stata chiamata come testimone dell’accusa al processo, il giudice rifiutò di consentire agli avvocati di Leonard Peltier di chiamarla come testimone della difesa, sostenendo che la sua testimonianza avrebbe potuto “essere altamente pregiudizievole per il governo”. Nel 2000, Myrtle Poor Bear dichiarò pubblicamente che la sua testimonianza originale era stata il risultato di mesi di minacce e molestie da parte degli agenti dell’Fbi.
Nel 1980, a seguito di una causa ai sensi del Freedom of Information Act, gli avvocati di Leonard Peltier ottennero documenti che contenevano prove balistiche che avrebbero potuto sostenere l’innocenza dell’imputato, ma che durante il processo non erano state messe a disposizione. Tuttavia, nel 1986, una Corte d’appello negò un nuovo processo con questa motivazione: “Riconosciamo che in questo verbale ci sono alcune prove di condotta impropria da parte di alcuni agenti dell’Fbi, ma siamo riluttanti a imputare loro ulteriori scorrettezze“.
La Commissione per la libertà vigilata degli Stati Uniti ha sempre negato la libertà condizionale a Leonard Peltier, non avendo egli accettato la propria responsabilità degli omicidi dei due agenti dell’Fbi, nonostante durante un’udienza la Commissione avesse riconosciuto che “l’accusa ha ammesso la mancanza di qualsiasi prova diretta che lei abbia partecipato personalmente alle uccisioni di due agenti dell’FBI”.
Leonard Peltier non avrà diritto a un’altra udienza sulla libertà vigilata fino al 2024. James H. Reynolds, ex procuratore degli Stati Uniti, ha dichiarato di essere a favore della grazia “nel migliore interesse della giustizia nel considerare la totalità di tutte le questioni coinvolte”.
Leonard Peltier è in precaria condizione di salute: soffre di malattie renali, diabete di tipo 2, ipertensione, una malattia degenerativa delle articolazioni e della costante mancanza di respiro e vertigini. Nel 1986 un ictus lo ha reso praticamente cieco da un occhio. Nel gennaio 2016, i medici hanno diagnosticato che le sue condizioni di salute mettevano la sua vita in pericolo, soprattutto a causa di un aneurisma dell’aorta addominale di grandi dimensioni e potenzialmente fatale, tale da rompersi in qualsiasi momento e provocare la sua morte. Attualmente utilizza un deambulatore a causa della mobilità limitata e nel 2022 ha contratto il Covid-19. Rischia un nuovo contagio a causa delle precarie condizioni carcerarie.
Nel 2015, diversi vincitori del premio Nobel per la pace, tra cui l’arcivescovo Desmond Tutu, hanno chiesto la scarcerazione di Leonard Peltier. Anche la tribù Standing Rock Sioux e il Congresso nazionale degli indiani americani hanno fatto la stessa richiesta. Il suo avvocato, nel 2021, ha chiesto la grazia al presidente Biden.
Il presidente Biden si è impegnato a concedere la grazia su base continuativa durante la sua amministrazione e non alla fine del suo mandato. Tuttavia, ad oggi, non è stata presa alcuna decisione a riguardo. Nel 2016 gli avvocati di Leonard Peltier avevano chiesto invano la grazia al presidente Obama.
Sosteniamo la richiesta di grazia per Leonard Peltier a causa dei numerosi problemi relativi al processo, dell’esaurimento di ogni possibilità di ricorso in appello, della quantità di tempo che ha già trascorso in carcere, del suo continuo perseverare nel dichiarare la sua innocenza e dei suoi problemi cronici di salute.
President Joseph Biden
The White House
1600 Pennsylvania Ave NW
Washington, DC 20500
USA
Egregio Presidente Biden,
Leonard Peltier è un attivista del Movimento indiano americano, organizzazione che promuove i diritti dei nativi americani.
Nel 1975, durante uno scontro che coinvolse gli appartenenti al Movimento, vennero uccisi due agenti dell’Fbi. Leonard Peltier fu condannato per i loro omicidi, ma ha sempre negato di aver ucciso gli agenti. Ci sono serie preoccupazioni circa l’equità del processo che ha portato alla sua condanna, come il rifiuto da parte dell’accusa di considerare prove che avrebbero potuto favorire la difesa di Leonard Peltier.
Alla luce di queste preoccupazioni, l’ex procuratore degli Stati Uniti James Reynolds ha chiesto la grazia.
Leonard Peltier ha 78 anni, ne ha trascorsi più di 46 in carcere e gli è stata ripetutamente negata la libertà condizionale. Ci sono serie preoccupazioni sul peggioramento della sua salute, tra cui quelli derivanti dal possibile ulteriore contagio da Covid-19. Nel 2021 i suoi avvocati hanno presentato una nuova richiesta di grazia.
La esorto a concedere la grazia a Leonard Peltier per motivi umanitari e per una questione di giustizia.
La ringrazio per l’attenzione.