Aggiornamento del 24/06/2022 – la Corte Suprema abolisce la sentenza Roe v. Wade che garantiva il diritto di interrompere la gravidanza a livello federale.
Un disegno di legge in Texas negli Stati Uniti vorrebbe vietare l’aborto già a sei settimane di gravidanza, prima che la maggior parte delle persone sappia di essere incinta. La proposta include anche un programma di “ronde” che somiglia più a una caccia alle streghe: chiunque potrebbe citare in giudizio una persona sospettata di aiutare un’altra persona ad abortire, ottenendo addirittura una ricompensa di 10.000 dollari.
È chiaro: gli Stati Uniti stanno regredendo quando si parla del diritto a un aborto sicuro.
Il rifiuto della Corte Suprema di bloccare questo disegno di legge cancella di fatto il diritto all’aborto per decine di migliaia di persone in Texas e apre la strada a progetti di legge simili in altri stati. Inoltre, a giugno, la Corte Suprema si pronuncerà su un caso di aborto che potrebbe riportare indietro le lancette del tempo.
L’accesso all’aborto è un diritto umano. Secondo il diritto internazionale dei diritti umani, ogni persona ha diritto alla vita, diritto alla salute e diritto a essere libero dalla violenza, dalla discriminazione e dalla tortura o da altri trattamenti crudeli, disumani e degradanti. Costringere qualcuno a portare avanti una gravidanza contro la sua volontà, per qualsiasi motivo, è una violazione di tali diritti. L’aborto deve essere legale, sicuro e accessibile a tutte le persone.
Chiedi agli Stati Uniti di fermare i divieti di aborto!
Il 24 giugno 2022, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso di porre fine alla tutela del diritto all’aborto.
Ciò significa che ora i singoli stati degli Stati Uniti regolano autonomamente il diritto all’aborto. Come conseguenza, l’aborto è ora totalmente o quasi totalmente vietato in 26 stati degli Stati Uniti – più della metà del paese – con altri pronti a mettere in atto restrizioni o divieti a questo diritto.
Mentre negli ultimi anni le azioni intese a depenalizzare e legalizzare l’aborto in paesi come l’Argentina, l’Irlanda ed il Messico hanno rappresentato un’enorme vittoria per la comunità internazionale, i divieti imposti negli Stati Uniti – insieme all’operato dei tribunali che li hanno sostenuti – sono un triste segnale che il paese sta facendo un passo indietro nel rispetto dell’obbligo di proteggere i diritti delle persone in gravidanza.
Amnesty International continua a chiedere con fervore al governo di proteggere il diritto all’aborto. Qualsiasi cosa in meno rappresenta un fallimento nella difesa dei diritti umani, compresi il diritto alla vita, alla salute, all’autonomia corporea e alla dignità. Il diritto ad accedere all’aborto sicuro è un diritto umano per tutte le persone che possono rimanere incinte. Negli Stati Uniti, i divieti di aborto e la limitazione di tale diritto hanno un impatto sproporzionato su donne e ragazze nere, native e appartenenti a minoranze, persone Lgbtqi+ e persone a basso reddito. Il diritto all’aborto sicuro, negli Stati Uniti, è una questione di genere, razza e giustizia economica e la perdita di tale diritto rientra in una campagna anti-diritti che prende di mira anche il godimento di altri diritti sessuali e riproduttivi.
Fino alla sentenza della Corte Suprema dello scorso 24 giugno, negli Stati Uniti, il diritto all’aborto fino alla fine del primo trimestre di gravidanza è attualmente protetto a livello federale dalla sentenza della Corte Suprema Roe vs Wade. Per ricostruire come si arriva a questa decisione, è utile ricordare che nel 2021 la Corte Suprema ha esaminato due casi riguardanti l’aborto.
Il primo riguarda il recente divieto di aborto del Texas dove il primo settembre è entrata in vigore la legge TX SB8, che nega il diritto di interrompere la gravidanza dopo sei settimane, un periodo di tempo in cui molte donne sono ignare della loro gravidanza. Il secondo è relativo allo Stato del Mississippi (sentenza Dobbs), che contraddice la sentenza Roe vs Wade.
Si teme che l’imminente sentenza sul caso Mississippi alla Corte Suprema (Dobbs) possa essere un nuovo colpo ai diritti all’aborto e si potrebbe assistere ad una fine effettiva, se non esplicita, di Roe.
Il diritto all’aborto è altamente politicizzato negli Stati Uniti e gli attivisti contro il diritto di scelta hanno lavorato per decenni per far approvare i divieti di aborto statali mentre costruivano tribunali più conservatori a tutti i livelli, incluso il più alto livello della Corte Suprema. Sebbene il movimento per il diritto all’aborto abbia sempre combattuto contro queste strategie, ora ci troviamo in un contesto negativo.
La sentenza sul caso Mississippi alla Corte Suprema (Dobbs) che rovescia la sentenza Roe sancisce la fine effettiva dell’aborto sicuro e legale in gran parte degli Stati Uniti. Diversi Stati hanno infatti leggi che vieteranno in modo automatico e totale l’aborto, solo 14 Stati e il Distretto della Columbia (su 50 Stati) hanno leggi che proteggono il diritto all’aborto. Questo significa che un numero drammaticamente inferiore di persone avrà accesso all’aborto sicuro. I tassi di aborto sicuro probabilmente diminuiranno. I tassi di aborto “non sicuro” probabilmente aumenteranno, così come i tassi di mortalità materna. Alla fine, sempre più persone saranno costrette a portare a termine gravidanze e ad avere figli contro la loro volontà. Questo nuovo panorama avrà un impatto notevole sulle persone di colore.
Al Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale
Alla Ministra per le pari opportunità e la famiglia
Al Ministro della salute
Mi rivolgo a voi con grande preoccupazione per quanto riguarda il diritto all’aborto negli Stati Uniti esortando a fare tutto il possibile per proteggere il diritto all’aborto legale e sicuro.
La recente decisione della Corte Suprema di porre fine alla protezione federale del diritto all’aborto è una palese revoca dei diritti umani e mette a rischio la vita e la salute di milioni di persone.
L’accesso all’aborto sicuro è una questione di diritti umani. Il diritto internazionale dei diritti umani chiarisce che le decisioni sul proprio corpo devono essere fatte dalla singola persona nel rispetto del diritto all’autonomia e all’integrità corporea. Costringere qualcuno a condurre una gravidanza indesiderata, o costringerlo a cercare un aborto non sicuro, è una violazione dei diritti umani, inclusi i diritti alla privacy, all’autonomia e all’integrità corporea.
Inoltre, l’eliminazione della protezione per il diritto all’aborto costituisce un terribile esempio che altri governi e gruppi potrebbero seguire nel resto del mondo nel tentativo di negare una serie di altri diritti umani.
Vi invito vivamente a richiamare i 50 governatori degli Stati Uniti a proteggere il diritto all’aborto legale e sicuro e a promuovere una legislazione che tuteli l’autonomia corporea, esortandoli a porre il veto a qualsiasi tentativo che indebolisca il diritto all’aborto o altri diritti relativi alla salute sessuale e riproduttiva delle persone. Non farlo sarebbe un grave fallimento nella difesa dei diritti umani, inclusi il diritto alla vita, alla salute, all’autonomia corporea, alla privacy e alla dignità.