La mattina del 5 luglio, la polizia ha arrestato Idil Eser e altri 7 difensori dei diritti umani che stavano prendendo parte ad un workshop a Istanbul. Fermati anche 2 formatori.
L’accusa è di “reati per conto di un’organizzazione terroristica senza farne parte“.
L’arresto di Idil e di altri 5 attivisti per i diritti umani è stato confermato il 17 luglio. Gli altri quattro sono stati prima rilasciati su cauzione, ma il 22 luglio sono stati nuovamente arrestati.
Per 24 ore la direttrice è rimasta in isolamento.
Si tratta del secondo leader di Amnesty International Turchia nel giro di un mese. Il 6 giugno era stato arrestato Taner Kılıç, presidente di Amnesty International Turchia, insieme ad altri 22 avvocati.
Per più di 24 ore, nessuno ha avuto il permesso di contattare le propria famiglia o di vedere un avvocato – e nessuno ha avuto idea di dove fossero detenuti.
Idil Eser e gli altri non stavano facendo niente di sbagliato. Questo tipo di attacco contro i difensori dei diritti umani sta diventando sempre più frequente in Turchia. rendendo questo paese un luogo pericoloso per le persone che parlano per di diritti umani.
Tra le persone arrestate insieme ad Idil Eser, oltre ai due formatori, ci sono altri 7 difensori dei diritti umani:
İlknur Üstün (Coalizione delle donne), Günal Kurşun (Associazione Agenda per i diritti umani), Nalan Erkem, (Assemblea dei cittadini), Nejat Taştan (Associazione osservatorio sull’uguaglianza dei diritti), Özlem Dalkıran (Assemblea dei cittadini), Şeyhmuz Özbekli (avvocato), Veli Acu (Associazione Agenda per i diritti umani).
“L’assurdità delle accuse nei confronti di Idil Eser e delle altre nove persone rivela la natura estremamente grave dell’attacco portato ieri contro alcune delle più importanti organizzazioni della società civile turca“, ha dichiarato Salil Shetty, segretario generale di Amnesty International.
Firma l’appello e chiedi il rilascio immediato di tutte le persone arrestate!
Minister of Justice
Mr Abdulhamit Gül
Ministry of Justice
Adalet Bakanlığı
06659 Ankara, Turkey
Fax: +90 312 419 33 70
Email: ozelkalem@adalet.gov.tr
Twitter: @abdulhamitgul
Egregio ministro,
sono un sostenitore di Amnesty International, l’organizzazione non governativa che dal 1961 porta avanti campagne in difesa dei diritti umani.
Otto difensori dei diritti umani, incluso la direttrice di Amnesty International İdil Eser, e due formatori provenienti da Germania e Svezia sono stati arrestati il 5 luglio intorno alle 10 del mattino mentre partecipavano ad una formazione sulla sicurezza digitale in un hotel a Büyükada, Istanbul.
La sollecitiamo a rilasciare i difensori dei diritti umani Günal Kurşun, İdil Eser, İlknur Üstün, Nalan Erkem, Nejat Taştan, Özlem Dalkıran, Şeyhmuz Özbekli, Veli Acu e i due formatori stranieri Ali Gharavi e Peter Steudtner immediatamente e incondizionatamente.
La ringrazio per l’attenzione.
Idil Eser è in stato d’arresto dal 5 luglio.
Secondo le bizzarre accuse rivoltele, attraverso il suo lavoro per Amnesty International avrebbe legami con tre organizzazioni terroristiche diverse e antagoniste tra loro. La richiesta della procura di rimandarla in detenzione preventiva fa riferimento a due campagne di Amnesty International, non promosse dalla sezione turca dell’associazione e una delle quali svolta prima che Idil Eser entrasse a far parte di Amnesty International Turchia.
Traduttrice freelance e attivista, dal 2016 è la direttrice di Amnesty International Turchia. In passato ha svolto varie funzioni manageriali in organizzazioni non governative come la Fondazione della Storia, l’Assemblea dei cittadini di Helsinki e Medici senza frontiere.
“Far parte della lotta per i diritti è una grande sensazione. Solidarietà per sempre” – 8 luglio 2017, sede della Polizia per la sicurezza di Vatan, Istanbul
L’arresto della direttrice di Amnesty International Turchia segue, a un mese di distanza, quello del presidente Taner Kılıç.
Arrestato all’alba del 6 giugno a Smirne insieme a ad altri 22 avvocati per il sospetto di avere legami col movimento di Fethullah Gülen, il 9 giugno è stato incriminato per appartenenza alla “Organizzazione terroristica Fethullah Gülen” e posto in detenzione in attesa del processo.
Oltre a Taner Kılıç, al termine delle udienze del 9 giugno, otto dei 23 avvocati arrestati il 6 giugno a Smirne sono stati posti in detenzione preventiva, uno è stato rilasciato su cauzione, sette attendono la decisione del giudice e altri sei continuano a essere sottoposti a fermo di polizia.
“Taner Kılıç non è un sostenitore né un seguace del movimento di Fethullah Gülen, verso cui è stato critico. L’unica prova nei suoi confronti sarebbe la presenza di un’applicazione sul suo telefono cellulare. Anche ammesso che fosse vero, non sarebbe prova di alcun reato. Ora deve affrontare un processo sulla base di questa inconsistente accusa“, ha dichiarato Salil Shetty segretario generale di Amnesty International.
Özlem Dalkıran – in stato di detenzione preventiva
Scrittrice, traduttrice, attivista dei diritti umani
Özlem è una nota campaigner per i diritti umani. È fra i fondatori di Amnesty International Turchia, dove è stata direttrice della comunicazione e direttrice della Sezione turca. È membro attivo dell’Assemblea dei cittadini (già nota come Assemblea dei cittadini di Helsinki).
“La campagna, nel paese e fuori, sta facendo emergere per noi in detenzione, e per i difensori dei diritti umani fuori di qui, una grande fiducia” – 8 luglio 2017, sede della polizia per la sicurezza di Vatan, Istanbul
Nalan Erker – rilasciata su cauzione
Avvocata e consulente esperta in monitoraggio dei diritti umani in situazioni a rischio (ospedali psichiatrici, centri di cura, carceri minorili e violenza contro le donne). È stata membro del comitato dei direttori dell’Associazione Izmir Bar fra il 2002 e il 2004, e contemporaneamente parte del progetto “Il ruolo degli avvocati nella prevenzione della tortura”. Ha scritto e pubblicato diversi rapporti basati sui suoi lavori di monitoraggio.
Seyhmus Özbekli – rilasciato su cauzione
Giovane avvocato, attivista per i diritti umani da quattro anni. Ha iniziato lavorando nell’organizzazione per i diritti umani Mazlumder. Attualmente collabora con Iniziativa diritti, con l’associazione Diyarbakır Bar.
İlknur Üstün – rilasciata su cauzione
Attivista per i diritti umani è attivamente coinvolta in diverse organizzazioni di donne. Attualmente, è la direttrice del Kader (associazione delle donne) di Ankara, coordinatrice turca per il gruppo di lobby delle donne europee e coordinatrice per la Coalizione delle donne. Porta avanti ricerche sul genere e la politica locale, e collabora a giornali di natura accademica e non.
“Sarò orgogliosa di continuare a battermi finché le donne non saranno uguali e libere, e non realizzeremo la giustizia per tutte e tutti” – 8 luglio 2017, sede della polizia per la sicurezza di Vatan, Istanbul
Nejat Taştan – in stato di detenzione preventiva
Attivista dei diritti umani dal 1986. È nel Comitato direttivo della Associazione per i diritti umani – e ne è stato assistente segretario generale fra il 2004 e il 2006. È membro fondatore del comitato direttivo della Fondazione diritti umani della Turchia. È stato coinvolto nella gestione e nei comitati direttivi di diverse ong che lavorano sui diritti umani e la discriminazione. È competente in diversi aspetti dei diritti umani e delle libertà, fra cui razza, etnia, religione e credo, diritti dei disabili, diritti di associazione pacifica e diritto a un giusto processo. Nel quadro della Piattaforma per il monitoraggio di elezioni indipendenti ha svolto un ruolo attivo, monitorando tutte le elezioni in Turchia dal 2011. Dal 2010 è un coordinatore dell’associazione Uguali diritti, di cui è membro fondatore.
Günal Kurşun – Rilasciato su cauzione
Accademico e avvocato. Prima del suo licenziamento, ha lavorato come docente presso la Facoltà di giurisprudenza all’Università di Başkent ad Ankara. È stato il primo avvocato turco a lavorare per la Corte penale internazionale (Icc) in Turchia. Ha sostenuto la ratifica da parte della Turchia dello Statuto di Roma che ha istituito la Icc e ha svolto attività nella società civile sui crimini di odio. È un attivista di Amnesty International Turchia ed è membro della Associazione agenda per i diritti umani.
“Stiamo bene, ma abbiamo bisogno del vostro sostegno” – 9 luglio 2017, sede della Polizia per la sicurezza di Vatan, Istanbul
Veli Acu – in stato di detenzione preventiva
Dal 2009 è membro del consiglio di amministrazione dell’Associazione agenda per i diritti umani e membro di Amnesty International dal 2010. Segue studi accademici su diritti umani, nazionalismo, teoria politica e nella società civile. Ha lavorato in diverse organizzazioni della società civile dal 2010. Da maggio 2016 è un associato del Programma alimentare mondiale dell’ONU.
“Capisco ora più che mai come sia giusta e necessaria la nostra lotta” – 9 luglio 2017, sede della polizia per la sicurezza di Vatan, Istanbul
Ali Gharavi – in stato di detenzione preventiva
Consulente di strategia informatica. Dopo aver trascorso alcuni anni nel settore profit, dal 2001-10 è diventato responsabile della tecnologia dell’informazione presso il Centro per le vittime della tortura (Cvt) con sede a Minneapolis, Stati Uniti, un’organizzazione che fornisce sostegno diretto ai sopravvissuti alla tortura e svolge attività internazionali per porre fine alla tortura e al trattamento inumano. Dal 2010-14, Gharavi ha diretto il programma “Privacy ed espressione” presso la Tactical Technology Collective. Negli ultimi tre anni, come consulente indipendente, Gharavi ha collaborato con un’ampia gamma di organizzazioni di diritti umani e note organizzazioni (tra cui Hivos e Front Line Defenders) sulle strategie per il sostegno e la protezione dei diritti umani. Gharavi ha facilitato la collaborazione tra esperti di assistenza psicosociale, protezione e strategia digitale per fornire un migliore sostegno ai difensori dei diritti umani. Ha svolto un ruolo chiave anche nella promozione di migliori standard etici e pedagogici nell’insegnamento e nel coaching delle ong sull’uso delle tecnologie dell’informazione. Scrivendo sotto lo pseudonimo di Ali Ravi, ha contribuito a una serie di materiali per i difensori dei diritti umani su questi temi.
“Crediamo fermamente nel principio della non violenza e lavoriamo solo con organizzazioni che agiscono nel quadro legittimo di questi paesi” – 8 luglio 2017, sede della polizia per la sicurezza di Vatan, Istanbul
Peter Steudtner – in stato di detenzione preventiva
Formatore tedesco, fotografo e documentarista. Steudtner ha vissuto in Mozambico, prima lavorando sulla reintegrazione psicosociale dei bambini soldato nelle comunità locali e successivamente lavorando per diversi anni come funzionario per il Mozambico per le politiche di sviluppo della rete INKOTA di Berlino. Dal 2011 ha partecipato a corsi di formazione internazionale sulla nonviolenza a Kurve Wustrow, insieme a colleghi provenienti da Sudafrica e Nepal. Dal 2014 ha ampliato la sua prospettiva lavorando sulla comprensione strategica della tecnologia digitale nel contesto del lavoro sui diritti umani. Insieme a Ali Gharavi, Craig Higson-Smith e Daniel Ó Cluanaigh è co-autore di un manuale sulla “sicurezza olistica”, un lavoro che esplora esplicitamente la connessione tra gli aspetti fisici, psicosociali e digitali della sicurezza nel contesto del lavoro sui diritti umani. Dal 2015 è stato consulente con l’HIVOS, un’organizzazione internazionale di sviluppo, per fornire supporto nel campo della sicurezza delle informazioni alle organizzazioni per i diritti umani in paesi tra cui Angola, Kenya e Mozambico. In collaborazione con un gruppo locale, ha sviluppato una serie di documentari riguardanti il land grabbing, lo sviluppo agricolo e i conflitti ambientali legati ai diritti umani in Mozambico.