Aggiornamento del 23/09/2022 – Prosegue la repressione del dissenso. Almeno 1386 manifestanti pacifici che hanno preso parte alle proteste successive alla richiesta del presidente russo Putin di mobilitare ulteriori truppe per la guerra in Ucraina, il 21 settembre, sono stati arrestati.
Per eseguire gli arresti, le forze di polizia hanno fatto ampio ricorso alla forza non necessaria ed eccessiva, manganellando i manifestanti e immobilizzandoli. A San Pietroburgo un manifestante ha riportato la frattura a un braccio.
L’organizzazione OVD-Info sostiene che gli arresti si sono registrati in 38 città diverse della Russia e che per punire i manifestanti arrestati, ed evitare l’effetto simulazione, le autorità avrebbero inviato una convocazione ai detenuti per farli arruolare nell’esercito; questa sarebbe la pena per avere protestato contro la guerra.
Dal primo giorno dell’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio, migliaia di persone, inclusi attivisti della società civile e difensori dei diritti umani, sono scese in piazza in molte città della Russia per manifestare il loro dissenso nei confronti della guerra.
Le autorità hanno disperso le manifestazioni con la forza, perseguendo legalmente chi era sceso in piazza. Lo stesso è successo ai media indipendenti, che sono stati censurati, chiusi e/o bloccati, solamente per essersi pubblicamente opposti all’invasione dell’Ucraina. Secondo la Ong russa per i diritti umani OVD-Info, tra il 24 febbraio e il 7 aprile sarebbero almeno 15.413 i manifestanti pacifici arrestati. Solo il 6 marzo, circa 5.000 persone sono state arrestate in 69 città russe e il 13 marzo oltre 900 persone sono state arrestate in 39 città.
Sempre secondo OVD-Info, dal 24 febbraio la polizia avrebbe arrestato 113 minorenni per aver preso parte a manifestazioni pacifiche in strada. Ad esempio, il 6 marzo la polizia di Arkhangelsk ha arrestato una donna e il suo bambino che trasportavano palloncini gialli e blu, i colori della bandiera dell’Ucraina, presumibilmente per essersi rifiutati di lasciare la piazza. La polizia ha anche arrestato degli anziani durante le proteste pacifiche.
Esprimere dissenso contro l’invasione sta mettendo a serio rischio gli attivisti russi, la maggior parte non si sente al sicuro a protestare. Le persone che hanno il coraggio di parlare non devono essere abbandonate: noi siamo con loro!
“Coloro che vengono sorpresi a criticare la guerra devono affrontare un numero assurdo di accuse arbitrarie semplicemente per aver parlato. Non solo sono accusati di “screditare” le forze armate, ma anche di calunnia, frode o accuse di “terrorismo”. Marie Struthers, Direttrice di Amnesty International per l’Europa orientale e l’Asia centrale.
Nuove leggi, approvate il 4 marzo, hanno introdotto emendamenti al codice penale e al codice degli illeciti amministrativi limitando gravemente i diritti alla libertà di espressione, associazione e riunione pacifica.
Il Russian Net Freedoms Project ha riferito che al 29 marzo oltre 220 cause amministrative erano state intentate, ai sensi del nuovo articolo 20.3.3 (“Azioni pubbliche volte a screditare le forze armate russe”), in tutta la Russia e nella Crimea occupata, contro persone che hanno invitato altre a unirsi a un’azione pubblica contro la guerra, che hanno organizzato picchetti con slogan contro la guerra o semplicemente per aver scritto “No alla guerra” sulla neve. Ad aprile, almeno 21 procedimenti penali sarebbero stati avviati ai sensi del nuovo articolo 207.3 del codice penale (“Azioni di discredito delle forze armate russe”).
Le manifestazioni contro la guerra sono state regolarmente disperse, spesso con l’uso di una forza non necessaria ed eccessiva. Ci sono state anche segnalazioni di torture o altri maltrattamenti di persone detenute in alcune stazioni di polizia. Denunce provenienti da diverse città, in cui i manifestanti sono stati detenuti, indicano violazioni di una serie di diritti durante la custodia della polizia, tra cui la detenzione in condizioni crudeli, inumane e degradanti, il rilevamento illegale delle impronte digitali, la confisca di telefoni cellulari e altro.
Sergey Razov
Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Federazione Russa in Italia e a San Marino
Ambasciata della Federazione Russa in Italia e San Marino
Via Gaeta 5, 00185 Roma
Egregio Ambasciatore,
scriviamo a nome di Amnesty International, un movimento globale per i diritti umani di 10 milioni di membri e sostenitori, per esprimere la nostra profonda preoccupazione in merito all’attuale aggressione da parte della Russia nei confronti dell’Ucraina, accompagnata da una repressione su larga scala dei manifestanti pacifici contro la guerra e dalla censura di media indipendenti in Russia.
Amnesty International ha documentato violazioni del diritto internazionale umanitario da parte delle forze russe in Ucraina, inclusi apparenti crimini di guerra come l’esecuzione extragiudiziale di civili, attacchi indiscriminati a persone, oggetti e infrastrutture civili, l’uso indiscriminato di armi balistiche, missili e l’uso di armi vietate come le munizioni a grappolo.
Siamo, inoltre, preoccupati per le continue violazioni dei diritti umani in Russia, compresa la repressione senza precedenti dei diritti di riunione, espressione e associazione pacifica da parte delle autorità dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, il 24 febbraio scorso. Secondo i difensori dei diritti umani russi, oltre 15.000 persone sono state arrestate nel Paese per aver protestato pacificamente contro l’invasione dell’Ucraina. Centinaia di procedimenti amministrativi e penali sono stati avviati contro manifestanti pacifici e voci dissidenti. L’accesso a molti siti web di media indipendenti è stato arbitrariamente bloccato dalle autorità. Molte Ong che si occupano di diritti umani e fondazioni di beneficenza, sia locali che internazionali, sono state cancellate e chiuse dal Ministero della Giustizia.
Esprimiamo la nostra solidarietà al popolo ucraino e a tutti coloro che in Russia stanno protestando pacificamente contro l’invasione e chiediamo alle autorità russe di:
- rispettare il diritto internazionale umanitario e dei diritti umani, fermare l’aggressione contro l’Ucraina e proteggere i civili;
- rispettare gli obblighi internazionali in materia di diritti umani e la stessa Costituzione russa che deve rispettare, proteggere e realizzare i diritti alla libertà di espressione, riunione pacifica e associazione in Russia;
- consentire, senza ostacoli, lo svolgimento di proteste pacifiche;
- liberare tutti coloro che sono stati arrestati arbitrariamente, come i manifestanti pacifici, ponendo fine ai procedimenti infondati contro di loro;
- revocare tutte le restrizioni sui media indipendenti ed eliminare o modificare tutte le leggi che limitano eccessivamente e arbitrariamente questi diritti.
La ringraziamo per l’attenzione.