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Oleg Orlov, eminente difensore dei diritti umani della Russia, è stato condannato a due anni e sei mesi di carcere al termine di un processo d’appello farsesco.
“Orlov, co-presidente di Memorial, l’organizzazione per i diritti umani premio Nobel per la pace 2022, sciolta dalle autorità russe lo stesso anno, è stato condannato a due anni e sei mesi, da scontare in una colonia penale, ai sensi del nuovo ‘reato’ di ‘discredito ripetuto’ ai danni delle forze armate russe”, ha dichiarato Natalia Zviagina, direttrice di Amnesty International per la Russia.
“Questa condanna è il risultato di un processo farsa istruito dalle autorità russe per punire una personalità nota per le sue critiche e per instillare paura tra coloro che prendono la parola contro la guerra in Ucraina. La condanna di Orlov fa pienamente parte dell’incessante campagna repressiva nei confronti di coloro che esprimono opinioni dissidenti”, ha aggiunto Zviagina.
“Orlov è un prigioniero di coscienza. Dev’essere scarcerato subito e senza condizioni e la sua condanna dev’essere annullata. Le leggi sulla ‘censura di guerra’ sono in contrasto con gli obblighi della Russia in materia di diritti umani. Le autorità russe devono abrogarle e devono scarcerare tutte le persone in carcere per aver protestato in modo pacifico contro l’invasione russa dell’Ucraina”, ha concluso Zviagina.