Photo by Sofia Bobok/Anadolu Agency via Getty Images
Tempo di lettura stimato: 3'
La Corte penale internazionale ha emesso due mandati di cattura nei confronti del generale Sergei Kobylash e dell’ammiraglio Viktor Sokolov.
Questi due alti ufficiali delle forze armate russe sono accusati dei crimini di guerra di aver diretto attacchi contro obiettivi civili e aver causato eccessivi danni accidentali ai civili oltre che danni a obiettivi civili, nonché del crimine contro l’umanità di “atti inumani”.
Secondo un comunicato stampa della procura della Corte, “vi sono fondati motivi per ritenere che i due sospettati siano responsabili degli attacchi missilistici lanciati dalle forze sotto il loro comando contro l’infrastruttura elettrica dell’Ucraina da almeno il 10 ottobre 2022 fino ad almeno il 9 marzo 2023. Durante questo periodo c’è stata una campagna di attacchi contro numerose centrali e sottostazioni elettriche da parte delle forze armate russe in più località dell’Ucraina”.
In una nota del 20 ottobre 2022, Amnesty International aveva dichiarato che gli attacchi russi avevano gravemente danneggiato circa il 40 per cento delle strutture che producevano energia in Ucraina e che tali attacchi costituivano crimini di guerra.
“Con questi due mandati di cattura, la Corte ha dimostrato che intende procedere dal vertice della catena di comando. Mentre la Russia prosegue a lanciare attacchi missilistici contro importanti infrastrutture civili ucraine, la Corte manda il segnale che coloro che sono sospettati di aver commesso crimini di guerra saranno portati di fronte alla giustizia, a prescindere dal loro rango”, ha dichiarato Erika Guevara-Rosas, direttrice delle ricerche di Amnesty International.
“L’esecuzione dei mandati d’arresto della Corte dipende interamente dagli stati. La comunità internazionale deve assicurare che, se Kobylash e Sokolov, insieme ai due già ricercati Putin e Lvova-Belova, lasceranno il territorio russo, saranno immediatamente arrestati e consegnati alla Corte”, ha aggiunto Guevara-Rosas.
Sono attualmente 125 gli stati obbligati a eseguire i quattro mandati di cattura: i 124 stati parte dello Statuto di Roma della Corte e l’Ucraina, che ha dato alla Corte la competenza a indagare su crimini commessi sul suo territorio a partire dal 2014.