L’attuale crisi sociale e politica del Venezuela sta mettendo a dura prova i diritti umani nel Paese e la popolazione ne sta pagando il prezzo più caro. Il governo non tollera il dissenso e sta usando tutto il suo potere per mettere a tacere tutte le voci critiche.
Il governo, attraverso lo schieramento delle forze di sicurezza e di intelligence, arresta dissidenti politici, spogliandoli della loro libertà di espressione e del diritto alla protesta pacifica. Il sistema giudiziario nega qualsiasi possibilità di giusto processo.
Abbiamo documentato i casi di persone (come Gilber, Venus, Yon, Steyci e Villca) in carcere e detenute arbitrariamente con la sola colpa di aver espresso la propria opinione. Ma questi sono solo alcuni dei casi, ci sono tante altre vittime dell’implacabile repressione del governo contro l’opposizione politica.
Attivati ora e firma la petizione per chiedere alle autorità venezuelane di porre fine alla pratica illegale di detenzioni arbitrarie e garantire che le voci critiche nei confronti del governo non finiscano in carcere.
Sotto il governo di Maduro sono emersi gravi problemi economici, derivanti dalle politiche di Chavez, che hanno portato a razionamenti e scarsità anche di generi di prima necessità.
La situazione economica, unita ad accuse di corruzione e cattiva gestione del governo del paese, ha portato a forti proteste popolari già nella seconda metà del 2016, che hanno causato diverse vittime, e che si sono intensificate negli ultimi mesi.
Il crollo del prezzo del petrolio negli ultimi anni ha compromesso pesantemente i piani di sviluppo del paese portando il presidente Maduro a dichiarare uno stato di emergenza generale ed economica.
La carenza di generi alimentari e di farmaci si è aggravata al punto tale da provocare proteste in tutto il paese represse spesso con uso eccessivo della forza fino a causare, in alcuni casi, la morte dei manifestanti. Il governo non consente alle organizzazioni umanitarie di fornire medicine alla popolazione.
Le carceri sono sovraffollate e i detenuti soffrono la scarsità di cibo e di cure mediche, mentre il tasso di criminalità continua ad essere elevato, in particolare nella capitale.
Il 29 marzo il Tribunale supremo di giustizia ha esautorato il parlamento volendone assumere i poteri, ma è stato costretto a fare marcia indietro.
In occasione del 1° maggio, il presidente Maduro ha dichiarato di voler creare un’assemblea costituente al di fuori del parlamento dove il suo partito è in minoranza.
Sono diverse le persone che in questo momento rischiano la loro vita per esprimere il proprio dissenso contro il governo Maduro:
- diversi oppositori politici sono stati arrestati, alcuni dei quali sono stati riconosciuti prigionieri di coscienza dalla nostra organizzazione;
- I difensori dei diritti umani sono spesso oggetto di attacchi e intimidazioni da parte degli organi di informazione statali.
- I giornalisti critici nei confronti del governo sono presi di mira dalle autorità.
Signor Vice Presidente:
siamo sostenitori di Amnesty International, l’organizzazione non governativa che dal 1961 lavora per difendere i diritti umani ovunque siano violati.
Le scriviamo per esprimere il nostro sgomento per l’arresto arbitrario di 22 cittadini venezuelani, così come documentato nel rapporto di Amnesty International “Messi a tacere con la forza: arresti arbitrari per motivi politici in Venezuela”.
Tutte queste persone sono detenute a El Helicoiden o in altre carceri del paese senza un mandato giudiziario. L’unica colpa che questi detenuti hanno è di essere oppositori politici ed aver espresso le proprie idee.
Alcuni di loro hanno denunciato di esser stati sottoposti a tortura o maltrattamenti durante la detenzione preventiva.
Pertanto, chiediamo che si ponga fine alla pratica della detenzione arbitraria e che chi esprima opinioni dissidenti non venga messo in prigione.
La ringraziamo per l’attenzione.