Il 13 novembre 2013 il tifone Haiyan (conosciuto come tifone Yolanda nelle Filippine), uno dei più letali mai registrati, uccide nelle Filippine più di seimila persone, lasciando milioni di sopravvissuti senza una casa.
Tra i luoghi su cui si è abbattuto lasciando dietro di sé devastazione e morte, anche l’isola di Samar. All’epoca Marinel aveva solo 16 anni e vedendo l’isola in cui è nata e ha vissuto totalmente distrutta, ha compreso che doveva trovare un modo per difendere sé stessa e la sua comunità dai disastrosi effetti del cambiamento climatico.
A sei anni da quella tragedia, Marinel è riuscita a laurearsi e oggi dedica il suo tempo libero a promuovere i diritti della sua comunità.
Nel settembre 2018 è andata a New York a testimoniare nell’ambito di un’indagine sul cambiamento climatico e sul relativo ruolo dei combustibili fossili. “La mia è una storia tra le tante, sono qui a parlare per le comunità vulnerabili e marginalizzate“, ha detto di fronte ad una platea gremita.
Marinel, la sua famiglia e migliaia di altre persone che hanno perso la propria abitazione a causa del tifone, necessitano di cibo, acqua, alloggio, elettricità e servizi igienici.
Il governo delle Filippine non ha fatto abbastanza e le ha lasciate a vivere in condizioni malsane, senza possibilità di guadagnarsi da vivere. Ma Marinel continua a impegnarsi affinché i governi del mondo affrontino il cambiamento climatico e ne contrastino gli effetti sulla sua comunità e su tutte le altre.
Aiutaci a cambiare la sua storia.
Milioni di persone soffrono già degli effetti catastrofici causati dai cambiamenti climatici: dalla prolungata siccità nell’Africa sub-sahariana alle devastanti tempeste tropicali che attraversano il Sud-est asiatico, i Caraibi e il Pacifico.
Durante i mesi estivi, le popolazioni dell’emisfero settentrionale – dal circolo polare artico alla Grecia, dal Giappone al Pakistan e agli Stati Uniti – hanno vissuto devastanti ondate di calore e incendi che hanno provocato la morte di centinaia di persone.
Nonostante la consapevolezza del cambiamento del clima e delle conseguenze che avrà sul nostro pianeta, la nostra più grande preoccupazione è la devastazione che esso sta causando e che continuerà a causare in materia di diritti umani, amplificando le disuguaglianze già esistenti.
I suoi effetti continueranno a crescere e a peggiorare nel tempo, creando grossi disagi per le generazioni attuali e future. Questo è il motivo per cui l’incapacità dei governi di agire sul cambiamento climatico di fronte a prove scientifiche schiaccianti potrebbe essere la più grande violazione intergenerazionale dei diritti umani nella storia.
Egregio Presidente Rodrigo Roa Duterte,
siamo soci e sostenitori di Amnesty International, l’organizzazione non governativa che dal 1961 lavora in difesa dei diritti umani, ovunque siano violati.
A soli 16 anni Marinel Sumook Ubaldo ha dovuto affrontare gli effetti disastrosi del cambiamento climatico. Marinel nel 2013 è sopravvissuta al tifone Yolanda, diventando una importante attivista dedita a far sì che il governo delle Filippine e i governi degli altri paesi del mondo affrontino il cambiamento climatico e ne contrastino gli effetti, sia nella sua comunità che in altre simili.
La esortiamo ad appoggiare la causa di Marinel facendo quanto in Suo potere per consentire ai residenti di Matarinao, villaggio in Salcedo, Samar orientale (e altre comunità vulnerabili delle Filippine) di vivere in condizioni dignitose, avendo accesso a cibo, acqua, alloggi, elettricità e servizi igienici sufficienti. Finora non è stato fatto abbastanza e la comunità è stata lasciata vivere in condizioni malsane, senza fonti di sostentamento economico.
La ringraziamo per l’attenzione.
Insieme alle firme raccolte online, con il progetto di educazione ai diritti umani “Amnesty Kids” coinvolgiamo i bambini e le bambine delle classi IV e V di scuola primaria e di scuola secondaria di I grado in una serie di iniziative di sensibilizzazione e sostegno alla lotta di Marinel. Per saperne di più, clicca qui.