Aggiornamento del 10-02-2021 – Loujain al-Hathloul, la coraggiosa difensora dei diritti delle donne saudita, è tornata in libertà il 10 febbraio dopo oltre 1000 giorni di carcere.
Arrestata nel maggio 2018, il 28 dicembre 2020 Loujain al-Hathloul era stata condannata a cinque anni e otto mesi per spionaggio in favore di una potenza straniera e cospirazione contro il regno saudita, solo per aver svolto campagne per i diritti delle donne come quelle per l’abolizione del divieto di guida e del sistema del “guardiano” maschile.
Loujain: la storia
Loujain è in carcere in Arabia Saudita solo perché è stata tra le prime donne a mettersi alla guida di un’automobile.
Insieme ad altre difensore dei diritti umani, Loujain stava conducendo una campagna pacifica per il diritto alla guida, per porre fine al sistema di tutela maschile e per la giustizia e l’uguaglianza delle donne in Arabia Saudita.
Tre mesi dopo il suo arresto, altre donne difensore dei diritti umani sono state arrestate.
Loujain è stata portata in giudizio davanti al tribunale penale di Riyad il 13 marzo 2019. Le accuse contro di lei sono di “aver contattato organizzazioni internazionali“.
In carcere Loujain ha subito numerose violazioni dei diritti umani tra cui maltrattamenti, torture e violenza sessuale. Per i primi tre mesi non ha potuto vedere familiari né avvocati. Dal gennaio 2020 è stata posta per diversi periodi in isolamento.
L’accanimento delle autorità saudite nei confronti di Loujain al-Hathloul e delle altre arrestate è assurdo e ingiustificabile.
Loujain al-Hathloul e le altre difensore dei diritti umani devono essere rilasciate immediatamente in quanto prigioniere di coscienza, detenute esclusivamente per il loro pacifico lavoro in favore dei diritti umani e sollecitiamo le autorità a concedere l’accesso ad osservatori indipendenti nelle carceri per indagare sulle accuse di tortura, maltrattamenti e molestie sessuali.
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