25-26 giugno: twitter action per chiedere verità per Giulio Regeni

16 Giugno 2016

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Il 25 giugno saranno trascorsi cinque mesi dalla scomparsa di Giulio Regeni in Egitto e la verità appare ancora lontana.

Sono stati cinque mesi di depistaggi e menzogne da parte del governo egiziano e di prese di posizione incerte, alternate a lunghi silenzi da parte di quello italiano. Cinque mesi durante i quali la società italiana si è mobilitata chiedendo a gran voce #veritàpergiulioregeni e oltre 400, tra enti locali, media, università e associazioni, oltre a tantissimi cittadini e cittadine, hanno aderito alla campagna che abbiamo lanciato insieme al quotidiano La Repubblica.

Di fronte all’attuale inerzia del governo italiano, il 25 e il 26 giugno (Giornata internazionale per le vittime della tortura) vogliamo riportare all’attenzione il caso Regeni con una grande mobilitazione online.

Facciamo sapere al presidente del Consiglio Renzi e al ministro degli Affari esteri Gentiloni che siamo in tanti a non aver dimenticato Giulio e che si può e si deve fare di più per arrivare alla verità.

CASO REGENI: A CHE PUNTO SIAMO

Dopo il richiamo temporaneo dell’ambasciatore al Cairo, l’8 aprile, e nonostante generiche espressioni di sostegno alla famiglia Regeni, le ulteriori ‘misure progressive’ annunciate dal governo italiano non sono state ancora assunte. Al contrario, il ministero degli Affari esteri si è affrettato ad annunciare, alla scadenza del mandato dell’ambasciatore richiamato, la nomina del nuovo, di cui non è ancora stata resa nota la data dell’insediamento.

Dal lato egiziano, al di là di una ripresa formale della cooperazione con la procura di Roma, continua a non arrivare alcun contributo concreto all’accertamento della verità. Quello che abbiamo visto finora è solo il peggioramento della situazione dei diritti umani in Egitto con decine di persone arrestate ogni mese: tra queste, Ahmed Abdallah (dirigente della Commissione egiziana per i diritti e le libertà, l’Ong che fornisce consulenza agli avvocati della famiglia Regeni) e Malek Adly, storico avvocato per i diritti umani.