Autorità palestinese: assenza di legalità e abusi dei diritti umani

17 Gennaio 2006

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Autorità palestinese: Amnesty International chiede ai candidati alle elezioni di agire per porre fine all’assenza di legalità e assicurare lo stato di diritto

CS05-2006: 18/01/2006

I candidati al Consiglio legislativo palestinese devono impegnarsi per stabilire lo stato di diritto nella Striscia di Gaza e nelle aree della Cisgiordania sotto la giurisdizione dell’Autorità palestinese, dove la violenza inter-palestinese ha raggiunto livelli senza precedenti.

La richiesta è contenuta in una lettera aperta diffusa da Amnesty International alla vigilia delle elezioni del 25 gennaio. L’organizzazione per i diritti umani invita tutti i candidati a porre i diritti umani al vertice della loro agenda politica e a presentare proposte concrete per porre fine alla violenza tra le varie fazioni e all’impunità, nonché a impegnarsi per introdurre leggi che garantiscano giustizia per la popolazione palestinese.

I candidati dovranno impegnarsi affinché sia l’esecutivo palestinese che i gruppi armati siano chiamati a rispondere per la crescente assenza di legalità e l’aumento degli abusi dei diritti umani‘ – si legge nella lettera aperta.

La spirale di violenza è proseguita nel corso dell’ultimo anno, in un contesto di totale assenza dello stato di diritto e in cui i gruppi armati, le famiglie più potenti, i clan e le fazioni hanno acquisito sempre più influenza politica ed economica.

Centinaia di palestinesi sono rimasti feriti o uccisi in attacchi e scontri armati tra gruppi rivali, e a seguito del sempre più frequente e immotivato uso di armi da fuoco ed esplosivi in aree densamente popolate. I gruppi armati – la maggior parte dei quali legati al partito al potere, Fatah – hanno inoltre rapito decine di palestinesi e diversi giornalisti e cooperanti stranieri, rivendicando lavoro, riforme istituzionali e la scarcerazione di detenuti.

Le vittime non hanno alcun mezzo per ottenere giustizia, dato che il sistema giudiziario e le forze di sicurezza non possono o non vogliono portare di fronte alla giustizia i membri dei gruppi politici armati, delle famiglie e dei clan influenti, responsabili di questi attacchi. Questa situazione è inaccettabile e molto pericolosa‘ – sostiene Amnesty International.

Decenni di occupazione militare israeliana, i frequenti attacchi di Israele contro le installazioni di sicurezza palestinesi e i blocchi militari intorno alle città e ai villaggi palestinesi hanno pregiudicato il funzionamento delle istituzioni dell’Autorità palestinese, strozzato l’economia e contribuito al deterioramento della situazione della sicurezza interna.

Ma questo non attenua la responsabilità dell’Autorità palestinese, delle fazioni politiche e dei gruppi armati per la crescente violenza e assenza di legalità. L’Autorità palestinese e le sue istituzioni, specialmente il Consiglio legislativo, devono occuparsi di questi problemi con urgenza. Esse dovranno, inoltre, porre fine alla cultura dell’impunità, particolarmente rafforzatasi nel corso di questi anni, lasciando in libertà i responsabili di uccisioni di civili, sequestri e altre gravi violazioni dei diritti umani‘ – prosegue la lettera aperta di Amnesty International.

Gli autori e i mandanti di questi crimini, compresi membri delle forze di sicurezza dell’Autorità palestinese e i gruppi armati legati al partito Fatah non devono sentirsi al di sopra della legge. Per questo, è necessario rafforzare il sistema giudiziario, stabilirne l’indipendenza e rafforzare i poteri dei tribunali.

I candidati alle elezioni devono impegnarsi ad assicurare che le uccisioni, i sequestri, le torture e gli altri abusi saranno oggetto d’indagini e che i responsabili saranno portati di fronte alla giustizia‘ – si legge nella lettera aperta.

Inoltre, le leggi che concedono alle donne inferiori diritti e minore protezione rispetto agli uomini dovranno essere modificate.

Oltre alla sofferenza che hanno patito a seguito di decenni di occupazione israeliana e di conflitto, le donne palestinesi vengono uccise o sottoposte a violenze e abusi da parte dei loro parenti maschi per motivi di onore familiare e sono colpite da leggi e pratiche che istituzionalizzano l’ineguaglianza e la discriminazione e negano loro i diritti umani fondamentali‘ – accusa Amnesty International.

L’organizzazione chiede pertanto ai candidati al Consiglio legislativo di condannare le uccisioni e gli altri abusi commessi contro le donne in nome dell’onore e li sollecita ad agire per modificare le leggi che discriminano le donne.

FINE DEL COMUNICATO                                        Roma, 18 gennaio 2006

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