Le autorità di Roma devono porre fine agli sgomberi forzati dei rom

29 Gennaio 2014

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Amnesty International si è detta preoccupata per le recenti notizie di sgomberi forzati che hanno colpito le comunità rom di Roma. La mattina del 29 gennaio circa 60 cittadini rumeni di etnia rom, compresi donne e bambini, sono stati sgomberati dal parco Somaini, dove vivevano da parecchi mesi in una proprietà abbandonata.

La polizia di stato, che ha disposto ed eseguito l’operazione, ha dichiarato che lo sgombero si era reso necessario per ragioni di sicurezza, a causa della mancanza di sicurezza delle strutture della proprietà. Tuttavia, alle persone coinvolte non è stata fornita alcuna notifica ufficiale dello sgombero. Esse sono state invece segnalate per il reato di invasione di proprietà.

Secondo i testimoni, i rappresentanti del Comune presenti durante lo sgombero si sono limitati a offrire un riparo alternativo alle donne con bambini piccoli. Esse hanno rifiutato, in quanto non intendevano separarsi dal resto del nucleo familiare. Le Organizzazioni non governative locali hanno riferito che i bambini che risiedevano nell’insediamento frequentavano regolarmente la scuola e che i pochi che non la frequentavano erano in attesa dell’ammissione. Il percorso scolastico di questi bambini è destinato con ogni probabilità a essere fortemente compromesso dallo sgombero forzato.

Due giorni prima, il 27 gennaio, la polizia ferroviaria aveva eseguito lo sgombero da una proprietà occupata a via Castelguidone, dove circa 50 rom, compresi donne e bambini, vivevano da diversi mesi. Anche quello sgombero era stato ordinato dalla polizia di stato e non era stato formalmente notificato agli interessati. Un riparo temporaneo è stato offerto solo alle donne con figli piccoli ma queste hanno rifiutato. Un rappresentante del Comune ha riferito ad Amnesty International che questa istituzione era stata informata solo all’ultimo minuto, smentendo in questo modo un funzionario di polizia, a sua volta contattato da Amnesty International, il quale aveva dichiarato che il Comune era stato avvisato giorni prima. In ogni caso, dopo aver manifestato per diverse ore di fronte all’ufficio dell’assessore comunale per gli Affari sociali, le autorità locali hanno reperito risorse per fornire alloggio a tutte le persone sgomberate, che hanno accettato.

Amnesty International ha sollecitato le autorità competenti a fornire con urgenza alloggio alternativo, con una soluzione analoga alla precedente, a tutte le persone sgomberate dal parco Somaini. Dopo mesi in cui gli sgomberi forzati erano apparsi sostanzialmente in diminuzione, questi due casi paiono indicare un mutamento d’approccio, che preoccupa Amnesty International. L’organizzazione per i diritti umani comprende che vi sono casi in cui uno sgombero è necessario, per ragioni di sicurezza o per altri motivi. Tuttavia, le autorità competenti della città di Roma dovrebbero ricordare che anche quando uno sgombero si rende necessario, dev’essere eseguito nel rispetto delle norme e degli standard internazionali sui diritti umani.

Amnesty International chiede alle autorità di Roma di astenersi da ulteriori sgomberi forzati, assicurare che le persone sgomberate abbiano accesso alla riparazione e a un rimedio effettivo e garantire che in futuro il ricorso agli sgomberi sia considerato come l’estrema soluzione e portato a termine nel pieno rispetto delle norme e degli standard internazionali che prevedono la notifica, una reale consultazione e la fornitura di un alloggio alternativo adeguato alle persone vittime dello sgombero, evitando di separare i nuclei familiari.

Amnesty International riconosce la circostanza che più autorità hanno la responsabilità di assicurare che queste garanzie siano poste in essere e che è fondamentale un adeguato coordinamento tra di esse per evitare violazioni dei diritti umani. L’organizzazione chiede al prefetto e al sindaco di Roma di garantire che siano adottate procedure adeguate per assicurare che gli sgomberi siano eseguiti solo quando strettamente necessario e con modalità che rispettino sempre le norme e gli standard europei e internazionali sui diritti umani.

Gli sgomberi forzati sono una grave violazione dei diritti umani. Questi ultimi due casi sono un ulteriore monito per il governo italiano sulla necessità di agire con urgenza per adottare e far valere un chiaro divieto di sgomberi forzati così come l’adozione di linee guida per le autorità competenti a livello nazionale e locale che illustrino le garanzie che devono essere poste in essere.