Amnesty International Italia patrocina il film “Snowden” di Oliver Stone

22 Novembre 2016

Tempo di lettura stimato: 3'

Giovedì 24 novembre uscirà nelle sale italiane “Snowden”, diretto da Oliver Stone e distribuito in Italia da Bim, con il patrocinio di Amnesty International Italia. 

Come efficacemente ricostruito nel film, nel 2013 Edward Snowden condivise con un gruppo di giornalisti una serie di documenti dell’intelligence statunitense, che aveva raccolto mentre lavorava come contractor all’Agenzia per la sicurezza nazionale (Nsa).

Quei documenti rivelarono la dimensione delle operazioni di sorveglianza elettronica dei governi degli Usa (così come del Regno Unito), estesa al controllo delle attività telefoniche e su Internet di milioni di persone nel mondo. Anche Amnesty International risultò tra i soggetti intercettati.

Trattato come una spia e un nemico degli Usa, Edward Snowden è dal 2013 in esilio in Russia, sotto la minaccia delle leggi sullo spionaggio della Prima guerra mondiale che potrebbero costargli anni di carcere in caso di rientro negli Usa.

Amnesty International è convinta che Edward Snowden abbia agito nell’interesse pubblico, dando vita a uno dei più importanti dibattiti sulla sorveglianza governativa da decenni a questa parte e contribuendo alla nascita di un movimento globale in difesa della privacy nell’era digitale.

Per questo, l’organizzazione per i diritti umani ha lanciato un appello al presidente degli Usa Barack Obama invitandolo a porsi dal lato giusto della storia attraverso la concessione della grazia ad Edward Snowden.

Dal 24 novembre, il film uscirà nelle sale delle seguenti città: Ancona, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Roma, Torino e in moltissimi altri Comuni. Dal 1° dicembre, tutte le sezioni nazionali di Amnesty International promuoveranno l’appello diretto al presidente uscente Obama nell’ambito della campagna mondiale di raccolta firme Write for Rights.

Edward Snowden è un difensore dei diritti umani. Dovrebbe essere ringraziato, e non punito, per l’opera di informazione al pubblico che ha svolto con grande coraggio.