Centinaia di persone sono state etichettate come “terroriste” solo per aver manifestato pacificamente.
Succede nel Regno Unito, dove 522 persone sono state arrestate a Londra il 9 agosto e altre 200 a Londra e in tutto il paese nei fine settimana precedenti, per essersi opposte in maniera pacifica al divieto introdotto il 5 luglio contro il gruppo “Palestine Action”. Da allora, 70 di loro sono state accusate di reati relativi alla legislazione antiterrorismo e sono già state annunciate ulteriori accuse.
Accuse di questo genere hanno conseguenze gravi e durature sulle persone: dalla sorveglianza ai danni reputazionali, dall’impatto sulla salute mentale a problemi sul lavoro.
Le leggi contro il terrorismo non devono essere usate contro le persone che manifestano per le loro idee. Chiediamo alle autorità del Regno Unito di ritirare le accuse esistenti e di non intraprendere ulteriori azioni contro persone arrestate e accusate semplicemente per aver esercitato il loro diritto alla libertà di espressione e di riunione pacifica.
Firma l’azione urgente
Direttore della Procura Generale dell’Inghilterra e del Galles, Steven Parkinson
E-mail: enquiries@cps.gov.uk
Direttore della Procura Generale dell’Irlanda del Nord, Stephen Herron
E-mail: info@ppsni.gov.uk
Lord Advocate, On. Dorothy Bain KC
E-mail: LordAdvocate@gov.scot
Egregi Direttori della Procura Generale dell’Inghilterra e del Galles, dell’Irlanda del Nord e Lord Advocate,
vi scrivo per esprimere profonda preoccupazione per gli arresti e i possibili procedimenti giudiziari nei confronti di oltre 700 persone che hanno protestato pacificamente contro la recente messa al bando da parte del governo britannico del gruppo “Palestine Action”.
La maggior parte di questi arresti ha fatto seguito alle proteste organizzate da Defend Our Juries (DOJ), un gruppo di persone attiviste, durante le quali le persone hanno esposto cartelli con lo slogan “Mi oppongo al genocidio, sostengo Palestine Action”. Dei 700 arresti, 522 sono stati effettuati nella sola giornata del 9 agosto, quando DOJ ha organizzato una protesta di disobbedienza civile a Londra, davanti al Parlamento. Da allora tutte le persone sono state scarcerate su cauzione o in attesa dello svolgimento delle indagini.
Al 22 agosto, 70 persone in tutto il Regno Unito risultavano formalmente accusate di reati legati al terrorismo, ai sensi delle sezioni 12 o 13 del Terrorism Act del 2000; per tre persone, è prevista un’udienza il 16 settembre.
Il 6 settembre DOJ ha organizzato una nuova protesta con il timore che possano essere effettuati altri arresti.
Il diritto internazionale in materia di diritti umani, al quale il Regno Unito è vincolato, sancisce che qualsiasi restrizione alla libertà di espressione e di riunione pacifica deve essere ragionevole, necessaria e proporzionata al raggiungimento di un obiettivo legittimo.
In questo contesto, la criminalizzazione è consentita solo quando la comunicazione incita alla violenza o promuove l’odio o la discriminazione. Esprimere sostegno a Palestine Action non soddisfa, di per sé, tale requisito.
La giurisprudenza della Corte europea dei diritti umani conferma che tali espressioni, comprese quelle riportate sui cartelloni durante le proteste, rimangono protette dal diritto di libertà di espressione a meno che non incitino direttamente ed espressamente alla violenza. Arrestare e sottoporre a procedimenti giudiziari persone in questo contesto costituisce una violazione degli obblighi del Regno Unito ai sensi della legislazione sui diritti umani.
La esorto a rispettare gli impegni del Regno Unito in materia di diritti umani, a ritirare le accuse e a non svolgere procedimenti giudiziari nei confronti delle persone che hanno partecipato alle proteste pacifiche a sostegno di “Palestine Action”.
Cordiali saluti