Carlos Julio Rojas è un giornalista e difensore dei diritti umani che ha sempre denunciato i problemi che affliggono la sua comunità. Il suo lavoro ha dato fastidio al potere e il 15 aprile 2024 è stato arbitrariamente arrestato a Caracas da individui armati, incappucciati e vestiti di nero che lo hanno costretto a salire a bordo di un veicolo non identificato. Poche ore dopo, il Procuratore generale del Venezuela ha dichiarato che l’arresto di Rojas era collegato a un presunto tentativo di assassinio del presidente: un’accusa pesantissima insieme a quella di “terrorismo”, entrambe completamente infondate. Il giornalista è stato tenuto in isolamento per 35 giorni e il suo diritto alla difesa gravemente compromesso.
Il caso di Carlos Julio Rojas è emblematico dello schema di persecuzione cui sono sottoposte le persone che difendono i diritti umani in Venezuela. Dal 2019 denunciamo i crimini contro l’umanità commessi dal governo di Nicolás Maduro, come detenzioni arbitrarie per motivi politici, sparizioni forzate e torture, anche ai danni di bambini e di persone con disabilità.
Attualmente il giornalista è detenuto a El Helicoide, Caracas, sotto la custodia del Sebin (Servizio nazionale di intelligence bolivariano).
Carlos Julio Rojas è un prigioniero di coscienza, criminalizzato per il suo lavoro e il suo attivismo, e deve essere scarcerato immediatamente e senza condizioni.
Il giornalismo non è reato!
Carlos Julio Rojas, oltre ad essere un giornalista – è vicesegretario generale dell’Associazione nazionale dei giornalisti -, è anche attivista e organizzatore di comunità. È membro della squadra nazionale dell’organizzazione della società civile Grande alleanza nazionale e coordinatore dell’associazione di quartiere Fronte nord di Caracas.
La situazione di Carlos Julio e degli altri giornalisti e difensori dei diritti umani detenuti è tutt’altro che unica. Secondo l’organizzazione locale Foro Penal, al 17 febbraio 2025 almeno 1.061 persone erano ancora detenute arbitrariamente per motivi politici, tra cui 121 donne, quattro adolescenti e 58 persone di cui, a quanto pare, non si conoscono né la situazione giudiziaria né il luogo di detenzione.
Nel 2024, dopo l’annuncio dei contestati risultati delle elezioni di luglio, le autorità hanno intensificato la loro politica di repressione su larga scala, che ha incluso l’uso eccessivo della forza, letale e meno letale, da parte di funzionari pubblici e gruppi armati filogovernativi contro le proteste. Ciò ha causato almeno 24 morti in soli quattro giorni.
Le autorità hanno inoltre effettuato detenzioni arbitrarie di massa per motivi politici, sparizioni forzate e torture, anche ai danni di minorenni e persone con disabilità. Secondo dati ufficiali, più di 2.000 persone sono state arrestate dopo le contestate elezioni del 2024, di cui almeno 198 minorenni. Si ritiene che tutte queste persone siano sottoposte a procedimenti penali infondati per terrorismo e altre gravi accuse.
I difensori dei diritti umani e le organizzazioni della società civile subiscono persecuzioni e stigmatizzazione da parte delle autorità attraverso campagne diffamatorie, dichiarazioni pubbliche minacciose, leggi restrittive e altre politiche repressive. Nell’agosto 2024 l’Assemblea Nazionale, controllata dal governo, ha accelerato l’approvazione della cosiddetta “legge anti-Ong”. A partire dal febbraio 2025, questa legge impone requisiti esorbitanti e arbitrari ai nostri partner e alla nostra sezione. Anche altre leggi recentemente approvate o al vaglio dell’Assemblea (la legge contro il “fascismo” e la “legge Bolívar”) mettono a rischio in modo significativo qualsiasi forma di dissenso, incluso il diritto alla libertà di espressione, di riunione e di associazione.
Presidente della Repubblica bolivariana del Venezuela
Nicolas Maduro
Procuratore generale
Tarek William Saab
c/o Ambasciata del Venezuela
Via Nicolò Tartaglia, 11, 00197 Roma RM
Egregio presidente Nicolás Maduro,
chiediamo la scarcerazione immediata e incondizionata di Carlos Julio Rojas, prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per aver difeso e promosso i diritti umani. Non avrebbe mai dovuto essere arrestato.
Carlos Julio Rojas è un giornalista e organizzatore comunitario, detenuto dal 15 aprile 2024 per aver espresso preoccupazione per i problemi che affliggono la sua comunità. Fa parte di un numeroso gruppo di prigionieri politici che hanno subito una miriade di altre gravi violazioni dei diritti umani, tra cui sparizioni forzate nei giorni successivi alla detenzione, negazione di una difesa legale affidabile, periodi di detenzione senza contatti col mondo esterno, negazione di cure mediche e, in alcuni casi, persino tortura.
Questi possibili crimini di diritto internazionale e gravi violazioni dei diritti umani sono monitorati e analizzati singolarmente da meccanismi internazionali di giustizia e di accertamento delle responsabilità, tra cui la Corte penale internazionale. Le molestie, le minacce e la detenzione dei difensori dei diritti umani e gli attacchi alla società civile in generale devono cessare immediatamente. Il loro ruolo, nel mezzo dell’attuale emergenza umanitaria e della crisi dei diritti umani, dovrebbe essere protetto e celebrato.
Chiediamo la scarcerazione immediata e incondizionata di Carlos Julio Rojas e di tutte le vittime di detenzione arbitraria in Venezuela. Finché rimarranno sotto la vostra custodia, esigiamo il loro diritto alla vita e alle cure mediche, a non essere sottoposte a tortura e a godere di tutte le garanzie di un giusto processo.
La ringrazio per l’attenzione